Sky Atlantic ha proposto tra il 3 e 4 ottobre scorsi una maratona di tutti gli episodi dell’anime Lady Oscar. Ve la siete persi? Non temete, perchè ora i 40 episodi della serie animata sono disponibili On Demand per i clienti Sky, scaricabili in qualsiasi momento.
Ma quali sono i motivi per cui non dovreste perderlo o recuperarlo assolutamente se non lo avete mai guardato? Scopriamoli insieme!
Un anime che non invecchia mai
Lady Oscar nasce come manga nel 1972 dalla penna di Riyoko Ikeda, ispirato dalla biografia della regina Maria Antonietta scritta da Stefan Zweig nel 1932. La serie animata è stata creata invece da Tadao Nagahama e Osamu Dezaki a partire dagli anni ’80. In Italia la serie arrivò circa due anni dopo il Giappone, dunque nel 1982, ed ebbe un successo immediato. Dagli anni ’90 è stata trasmessa con il nuovo nome “Una spada per Lady Oscar” e ad oggi rappresenta uno degli anime più amati e seguiti di tutti i tempi nella nostra nazione.
Manga e anime presentano tra loro grandi differenze: al centro del primo infatti sta la storia della regina Maria Antonietta, promessa sposa poi moglie di Re Luigi XVI di Francia; l’anime invece si concentra fin dall’inizio – cambiando di fatto la protagonista – su Oscar François de Jarjayes, personaggio che di fatto compare nel manga e che aveva riscontrato un successo clamoroso.
Al centro del racconto, ambientato nella Francia degli anni dell’ancien régime, la vita e gli scandali della corte di Versailles per poi spostarsi sulle ragioni che hanno scatenato la rivoluzione francese, iniziata nel 1789. La protagonista assoluta della nostra storia è, come abbiamo visto, la giovane Oscar, educata fin da bambina dal padre come un uomo e diventata già giovanissima comandante della Guardia Reale. Uno dei primi compiti di Oscar è proprio quello di accompagnare, nel 1770, la giovane Maria Antonietta d’Austria alla corte di Francia così che incontri il suo futuro sposo, nonchè delfino di Francia, Luigi XVI. Tra le due nasce immediatamente un forte legame, che diventerà uno dei pilastri fondamentali della storia dell’anime.
Da questo momento il racconto si concentrerà sulle intriganti vicende che hanno avvolto la corte di Francia in uno dei periodi storici più turbolenti per questo paese: si passa dai capricci di una giovanissima Regina Maria Antonietta al desiderio di Oscar di essere riconosciuta e rispettata seppur donna da tutti; tra loschi affari, falsi testamenti, intrighi e passioni di ogni tipo si arriva a vedere quali siano stati i motivi che hanno piegato un’intera classe sociale, quella del terzo stato, arrivata agli albori dell’estate del 1789 a compiere un gesto estremo: dare vita a una vera e propria rivoluzione, evento storico che avrebbe trasformato la Francia da una monarchia a una repubblica.
Proprio per questo motivo, per una trama sempre ben sostenuta e che vede al centro il fattore storico riteniamo che Lady Oscar sia un anime destinato a non invecchiare mai: ad oggi regge esattamente come reggeva ormai più di quarant’anni fa, ed è in grado di coinvolgere intere generazioni. Disegni, animazione e colonna sonora sono curati in ogni minimo dettaglio, elementi che fanno apprezzare quest’anime ancora oggi nonostante siano stati fatti grandi passi avanti in questi campi.
In Italia godiamo inoltre di un ottimo doppiaggio (curato da Isa Barzizza e Franca Milleri) con una rosa di doppiatori che ha dato vita a una storia vivida e sentita. Ora ci rimane solo un dilemma: preferite la prima sigla (cantata dal gruppo I Cavalieri del Re) o la seconda, cantata da Cristina D’Avena?
Il fattore storico al centro di tutto
Come avrete già avuto modo di capire, il racconto dell’anime è farcito dagli avvenimenti storici che hanno caratterizzato gli anni di fine del diciottesimo secolo per la Francia. Seppur l’anime non sia stato estremamente fedele agli eventi storici, sono comunque mostrati diversi avvenimenti che non solo rendono la storia estremamente avvincente, ma fungono anche da grande insegnamento per gli spettatori.
Moltissimi passaggi che vediamo nell’anime sono successi anche nella realtà: dall’arrivo di Maria Antonietta alla corte di Francia per sposare il futuro Re, all’avvenimento storico per eccellenza avvenuto il 14 Luglio 1789, la presa della Bastiglia. Inoltre, anche il cosiddetto “affare della collana di diamanti” è stato un vero scandalo che ha ulteriormente offuscato la reputazione di Maria Antonietta, mentre il Giuramento della Pallacorda è stato dei trampolini di lancio più importanti per gli eventi di carattere politico: è infatti stata la prima volta in cui i cittadini francesi hanno preso posizione contro il re Luigi XVI e Maria Antonietta.
Naturalmente nell’anime sono presenti una grande quantità di personaggi realmente esistiti, cui storia è stata leggermente modificata o meglio, drammatizzata. Tra questi, i coniugi Maria Antonietta e Luigi XVI, Madame du Barry (cortigiana e amante di Luigi XV), Hans Axel von Fersen (aristocratico svedese amante della regina) Rosalie Lamorlière (che fu davvero l’ancella di Maria Antonietta durante la sua prigionia) Gabrielle de Polastron (vera aristocratica che approfittò dell’amicizia delle regina per derubarla) e infine Jeanne de Valois-Saint-Rėmy (che nella vita reale fu veramente un’artista della truffa, morta durante una fuga dagli esattori delle tasse).
Non è invece una figura storica, e quindi realmente esistita, la nostra Oscar. Ma la protagonista dell’anime s’ispira a un personaggio realmente vissuto al tempo, che però non era una donna. L’autrice ha più volte dichiarato che fu proprio l’immagine leggendaria del giovane impavido che aveva sfidato i cannoni della Bastiglia a suggerirle la figura del personaggio di Oscar: si tratta di Pierre-Augustin Hulin. Di lui la colpì soprattutto la figura di un militare che, pur essendo una persona che aveva servito fedelmente e direttamente la sovrana Maria Antonietta, alla fine diventò l’eroe dei rivoluzionari, guidando eroicamente l’assalto popolare all’espugnazione della Bastiglia. L’autrice decise dunque di rappresentarla come la sesta figlia del cavaliere de Jarjayes (anche lui realmente esistito).
Un anime, mille curiosità
- La serie, andata in onda in Giappone per la prima volta tra il 1979 e il 1980, si rivelò un clamoroso insuccesso nel suo Paese d’origine, tanto che in alcuni distretti fu interrotta ancora prima di finire. Le cose cambiarono nel 1986, quando fu trasmessa la seconda replica: nel frattempo infatti Shingō Araki (l’animatore di Lady Oscar) aveva acquisito un clamoroso successo con la serie I Cavalieri dello zodiaco.
- In Italia invece la serie riscosse presto un grande successo. Andò in onda per la prima volta nel marzo 1982 su Italia 1 e già in questa versione la serie presentava censure nei dialoghi e nelle sequenze video. Nella stagione televisiva successiva (1982-1983), l’anime fu replicato all’interno della famigerata e amatissima trasmissione Bim Bum Bam, con l’aggiunta delle puntate inedite in Italia.
- L’Italia è stata, tra le nazioni europee, quella che ha replicato l’anime con maggiore frequenza.
- La sceneggiatura originale giapponese, pensata per un pubblico adolescente, è stata pesantemente adattata e censurata nella versione italiana, per renderla più adatta al pubblico di bambini: molti dialoghi furono riscritti, alcuni furono appiattiti, altri del tutto reinventati, secondo una pratica molto diffusa in Italia per quanto riguarda l’animazione giapponese. Ne soffrirono soprattutto i dialoghi e le scene che più giocano sull’equivoco dell’identità di Oscar: nella versione giapponese infatti l’identità sessuale della protagonista è un vero e proprio segreto, e tutti si rivolgono a lei con ‘Colonnello’, ‘Signore’ o semplicemente ‘Oscar’. Nel doppiaggio italiano molti la chiamano ‘Madamigella’, di fatto svelando fin da subito che si tratta di una donna.
La figura femminile come simbolo di bellezza e libertà
Lady Oscar non solo ha un posto speciale nel nostro cuore perchè è un anime ben fatto che insegna, ma anche e soprattutto perchè celebra la figura femminile in tutta la sua forza e la sua bellezza, in un periodo storico in cui le donne per emergere erano costrette a volte a vestirsi da uomo. La nostra Oscar si traveste da uomo non per sfidare la società ma per il volere del padre, tuttavia proprio in queste vesti ha la possibilità di dimostrare di essere in grado di duellare e prendere decisioni importanti proprio come – e forse anche meglio di – qualsiasi altro uomo.
Accanto a lei, anche la figura di Maria Antonietta spicca differenziandosi rispetto al marito Luigi sedicesimo, ponendosi come regina che da un lato fu molto amata ma dall’altro tanto odiata da un regno che la vedeva inizialmente come straniera e infine come una vera e propria traditrice della monarchia e della Francia.
Proprio i legami che si creano tra queste donne trainano una storia costellata da momenti tristi ma pieni di significato, in cui è impossibile non sentirsi dispiaciuti per Oscar, una donna bellissima costretta a vivere da uomo, che tuttavia rimane profondamente legata al suo desiderio di sentirsi femminile, spesso in contrasto al suo dovere di soldato e guardia reale.
Per ultimo ma non meno importante, rimane significativo il rapporto che crea con Andrè (un servo a lei legato da quando erano bambini), l’uomo al quale sceglie di stare accanto, il primo che la vede come una donna e non pretende nulla da lei. Vi innamorerete della loro storia (ma vi avviso, preparate i fazzoletti!)
Trovate tutti gli episodi di Lady Oscar su Sky On Demand.