Bene.
Siamo arrivati alla fine dell’anno.
Sicuramente è un bel traguardo dato che molte persone purtroppo non ce l’hanno fatta… Ci sono tanti eroi a cui bisogna dire grazie (pensiamo ai medici e infermieri) ma anche un altro eroe ci ha aiutato ad andare avanti in questi giorni di quarantena. Mi riferisco alla TV. Dopo un anno trascorso in quarantena, la televisione ha avuto l’impossibile compito di offrirci spettacoli televisivi di ottima fattura, bei documentari da vedere e anche dei reality niente male. Abbiamo addirittura visto Al Pacino combattere i nazisti.
Giudicare un anno di televisione è sempre complicato perché, in una certa misura, tutte le serie tv hanno svolto egregiamente il loro compito… cioè quello di intrattenerci per tanti mesi. Alcune l’hanno fatto meglio di altre però, ed è per questo che esistono delle classifiche come questa.
Chi avrà avuto la meglio in questa ostica partita di scacchi? Forse riscoprire il leggendario Michael Jordan? Lo scoprirai presto.
Comunque volevamo dire grazie alla TV. E’ stata la nostra migliore amica in questi mesi. Sembra brutto da dire ma la realtà dice così.
23 Sex Education
Forse una delle chiavi del successo di questa serie è stata quella di avere Gillian Anderson. Sex Education di Netflix rimane uno degli spettacoli televisivi più intelligenti e inclusivi in questo momento. La seconda stagione ha attraversato la pausa impossibile che tante serie affrontano… Ma invece di annaspare, Sex Education ha impiegato del tempo per ottimizzare anche gli altri personaggi e non solo Otis.
22 Away
Ambientata in un futuro non molto lontano, la serie tv di Netflix “Away” segue la prima missione di un equipaggio su Marte… una massiccia impresa internazionale di cinque potenti nazioni, che durerà tre lunghi anni. La missione Atlas è capitanata dal comandante Emma Green (Hilary Swank), una veterana della NASA tenace, coraggiosa e altruista, che viene presto abbattuta da una tragedia personale quando suo marito Matt (Josh Charles) resta paralizzato da un ictus. La loro figlia adolescente, Alexis (Talitha Bateman), già preoccupata dalla separazione dalla mamma per 3 anni, crolla emotivamente. Away riesce a presentare bene un periodo in cui tanti di noi sono così lontani dalle persone che amano… e riesce a intrattenere anche per alcune questioni di cuore.
21 Mythic Quest: Raven’s Banquet
Quando è stata presentata in anteprima da Apple TV, Mythic Quest sapeva di avere grandi potenzialità. Il rilascio iniziale degli episodi è stato intelligente e divertente, ma la serie è passata da buona a fantastica quando si è corso un rischio con un episodio in quarantena filmato da remoto. Quando l’episodio è uscito, alcuni hanno storto il naso, ma solo perché nessuno è riuscito a fare quello che ha fatto Mythic Quest. La serie comica ha finito per offrire uno degli sguardi più sinceri sulla solitudine, la distanza e la paura di vivere in un momento davvero spaventoso per l’umanità.
20 Amiche per la morte
Amiche per la morte ha sempre dato l’idea di essere una serie tv che necessitava di una seconda stagione per emergere. Fortunatamente, la seconda stagione è stata affascinante e complessa come la prima stagione. Ora che stanno affrontando un secondo omicidio, Christina Applegate e Linda Cardellini ancorano la commedia oscura dando una maggiore profondità alla serie. L’umorismo minaccioso che accompagna la morte è ovviamente l’attrazione principale, ma oltre a questo, la serie riesce a creare un mondo in cui umorismo, paura, tristezza e rabbia possono coesistere in un unico pacchetto.
19 Perry Mason
Perry Mason ha ottenuto un bel remake. Questa miniserie della HBO, portata in Italia da Sky e con protagonista Matthew Rhys, fornisce un aggiornamento straordinario ed elegante al dramma giudiziario della CBS di metà secolo. Quando la miniserie soffre per via di una narrazione poco coerente arrivano in suo aiuto gli incredibili talenti di Rhys, John Lithgow e Tatiana Maslany. Abbina questo cast all’approccio noir della serie ed otterrai lo show tv di cui avevi bisogno nel 2020.
18 The Great
Alla fine dell’anno scorso, la sovrana russa è arrivata su HBO mentre in Italia l’abbiamo potuta vedere grazie a StarzPlay di Amazon Prime Video. The Great è una commedia storica di 10 episodi con Elle Fanning nel ruolo della giovane principessa tedesca spedita in Russia per diventare la sposa del depravato e pericoloso imperatore Pietro III. Fanning è sensazionale nei panni dell’ingenua e idealista Catherine, le cui illusioni sull’amore e il matrimonio vengono rapidamente dissipate dalla realtà nascente in cui Pietro è un uomo violento, capriccioso, meschino e pericoloso per la Russia. Catherine giura di detronizzarlo e assumere la carica di sovrana visionaria di una Russia più progressista. Ma sconfiggere un despota non è mai facile. Nicholas Hoult è sensazionale nei panni di Pietro III, portando mille sfumature di stravagante crudeltà alla corte russa.
17 Cheerleader
Il team dietro a Last Chance U ha portato il suo stile visionario in questo documentario sulle cheerleader collegiali, che è suddiviso in sei episodi e ambientato al Navarro College di Corsicana, Texas. Girata nel corso di un anno accademico, che porta alla gara nazionale di Daytona Beach, la serie mette in luce il grande atletismo di uno sport troppo spesso sottovalutato. Ogni episodio è una master class per educare gli spettatori sui fondamenti del cheerleading. Cheerleader eccelle anche nel collocare alcune storie personali all’interno della storia, con ogni episodio che analizza una cheerleader diversa.
16 Normal People
Anche se potrebbe essere ricordata per aver creato il grande risveglio sessuale durante la pandemia, Normal People ha tanti pregi. Ha trasformato l’omonimo romanzo di Sally Rooney in una rappresentazione visivamente sorprendente dell’amore giovanile. Normal People ha mostrato l’ottima chimica tra gli adolescenti irlandesi Connell Waldron e Marianne Sheridan.
15 Upload
Upload, serie tv di Amazon, segue la tendenza delle serie televisive che esplorano l’intersezione tra umanità e tecnologia. Qui, le anime vengono caricati su un cloud dopo la loro morte prematura. L’upload del protagonista principale viene sponsorizzato dalla sua ricca ragazza, una donna dolorosamente narcisista a cui sembra interessare poco lo stile del progetto. Ciò in cui si evolve la serie e la loro relazione è uno sguardo complesso su come gli umani vedono la morte. Con umorismo, romanticismo e fantascienza suddivise in parti uguali, Upload è una delle serie più interessanti da vedere nel 2020.
14 Tiger King
Tiger King ha spazzato via la cultura popolare in un momento in cui il mondo aveva davvero bisogno di una distrazione. E se esiste una storia che ha il potere di attirare l’attenzione, questa è quella di Joseph Maldonado-Passage (meglio noto come Joe Exotic). La docuserie di sette episodi esamina il bizzarro mondo dei proprietari di grandi felini Joe Exotic, Carole Baskin e Doc Antle. La trama parla di un matrimonio a tre, racconta dell’esplosione di un alligatore e un mistero irrisolto di omicidio.
13 The last dance
La docuserie di 10 episodi di Jason Hehir ha riempito un vuoto per gli appassionati di sport in questo 2020 colpito dalla pandemia. Composta da filmati mai visti prima della stagione 1997-98 dei Chicago Bulls, The Last Dance è ambientata nel crepuscolo del dream team, che ha entusiasmato gli spettatori fino agli anni ’80, quando abbiamo avuto il piacere di vedere il giocatore che ha ridefinito il gioco del basket: Michael Jordan. La serie di Hehir è strutturata come un dramma sportivo, pieno di rivalità e talento.
12 The Crown
The Crown ha sempre mantenuto un livello alto, ma quando sono entrate in gioco Olivia Colman nei panni della regina, Gillian Anderson per il ritratto inquietante di Margaret Thatcher ed Elizabeth Debicki per quello più sfumato della principessa Diana, era ovvio che la 4° stagione sarebbe stata la più interessante. All’inizio in tanti avrebbero pronosticato un progresso noioso in poche stagioni, ma The Crown è riuscita a raccogliere l’intensa energia che brulica sotto la superficie dell’astensione politica.
11 Big Mouth
Big Mouth è diventata un comodo punto fermo della nostra giornata in TV. Mentre la serie animata di Nick Kroll sull’adolescenza arriva alla terza media… la serie è riuscita ad evolversi nel tempo. Nella quarta stagione, la serie tv ha continuato il suo percorso di crescita, riuscendo a far doppiare personaggi neri da attori bianchi, introducendo un personaggio trans e affrontando amorevolmente il razzismo, problemi sessuali e la depressione. Dopo quattro stagioni, diventa necessario ricordare esattamente ciò che insegna Big Mouth senza compromettere la commedia.
10 Schitt’s Creek
Durante le sei stagioni di Schitt’s Creek, la serie comica di Dan Levy è riuscita a superare costantemente se stessa per quanto riguarda la narrazione. Schitt’s Creek ha passato il 2020 a creare finali ponderati e realistici per ciascuno dei suoi personaggi. Annie Murphy, Emily Hampshire e Noah Reid hanno solo spinto il livello di talento dello show alle stelle.
9 Hunters
Hunters di Amazon Prime Video è una serie incredibile con una premessa piuttosto interessante: nell’America degli anni ’70, i cacciatori dei nazisti scoprono che c’è un Quarto Reich in costruzione negli Stati Uniti; è la loro missione è quella di fermarlo. Fantastico, vero? In più ripropone le tattiche del passato usate dai nazisti, il che… non è eccezionale. Tuttavia, Hunters ha un’atmosfera in stile Quentin Tarantino e un cast eccezionale in cui compaiono anche Logan Lerman ed Al Pacino. La produzione è stata affidata a Jordan Peele. Hunters mette in evidenza un periodo oscuro nella storia degli alleati, che hanno davvero portato i nazisti negli Stati Uniti per un lavoro della NASA.
8 The Mandalorian
Le stagioni successive potranno essere difficili, specialmente quando fai parte di un franchise profondamente amato come Star Wars. Siamo sinceri: la trama è ok e ci sintonizziamo tutti ogni settimana per vedere cosa fa Baby Yoda. Mai una creatura così preziosa ha reso adorabile un omicidio. (Punto da chiarire: non appoggiamo il genocidio.)
7 The Good Place
Dopo lo sbalorditivo finale della prima stagione, non era chiaro se lo show sarebbe stato in grado di superarsi o addirittura eguagliare il livello di sorpresa e originalità che mostra fin dal debutto. Ma ancora e ancora, The Good Place ha sorpreso tutti. Aiuta il fatto che abbia uno dei migliori ensemble comici della televisione recente. Il cast umano: Eleanor Shellstrop (Kristen Bell), Chidi Anagonye (Jackson Harper), Tahani Al-Jamil (Jameela Jamil), Jason Mendoza (Manny Jacinto) è formato da persone vere profondamente imperfette anche nei loro momenti più intensi. Il cast non umano è altrettanto complicato e interessante, tipo Janet (D’Arcy Carden) e il demone riformato Michael (Ted Danson), che in modo simile subiscono trasformazioni nel corso della serie.
6 The Undoing – Le verità non dette
David E. Kelley ha trovato la sua nuova nicchia: raccontare storie di donne bianche in posizioni precarie. La sua ultima creatura è The Undoing: un dramma psicologico su una psicoterapeuta di nome Grace (Nicole Kidman) il cui mondo è scosso quando suo marito oncologo Jonathan (Hugh Grant) viene accusato di un odioso omicidio. La serie racconta i fatti attraverso tanti colpi di scena, facendoti chiedere esattamente di chi sia la colpa di questo crimine. Anche quando fa fatica, la serie HBO riesce ad attirarti con affascinanti svolte per gentile concessione di Hugh Grant, della tristemente sottoutilizzata Lily Rabe e di Donald Sutherland.
5 Mrs. America
La serie guidata da Cate Blanchett sulla tumultuosa lotta per la parità dei diritti negli anni ’70 è davvero buona come suggerisce il suo cast. Seguendo alcune delle figure più importanti del femminismo di quel periodo, Mrs. America dà evidenza alle donne che hanno alimentato il movimento (e una, in particolare, quella che ha davvero cercato di difenderlo). L’approccio della serie alla narrazione crea dipendenza, riuscendo a creare mini-vignette di ogni personaggio principale che fanno avanzare anche la trama.
4 I May Destroy You
Anche se non è ancora uscita in Italia, è sicuramente una delle serie più belle uscite nel 2020. I May Destroy You di Michaela Coel racconta in modo singolare una storia di violenza sessuale e il percorso verso la guarigione. I May Destroy da spazio a tutti i tipi di sopravvissuti, comprese le vittime di sesso maschile che sono troppo spesso stigmatizzate. Ancora più impressionante, la serie conferisce interiorità e vivacità a tutti i suoi personaggi, rifiutandosi di definirli esclusivamente in base a ciò che gli è accaduto. E Coel si afferma come una delle narratrici più brave in giro, costruendo la serie dall’interno verso l’esterno. I May Destroy You fornisce persino il suo parere avvincente sulla vita dei neri britannici. Nonostante la tacita promessa del titolo, I May Destroy You è una delle serie migliori del 2020.
3 The Boys
Scrollandosi di dosso ogni idea di un ipotetico crollo nella seconda stagione, The Boys di Amazon è addirittura cresciuta nel secondo capitolo. Dopo la grande conclusione della prima stagione, Butcher e i boys si sono messi in fuga. Quindi, oltre a svelare la corruzione dietro ai Sette e l’abuso dei loro superpoteri, devono anche cercare di sopravvivere. The Boys è probabilmente il miglior show con protagonisti i supereroi.
2 Bridgerton
Uscita il giorno di Natale, la prima serie tv di Shonda Rhimes per Netflix non ha deluso al suo debutto. Si basa sui romanzi di Julia Quinn ed è ambientata nell’Inghilterra del 1830, nell’età della reggenza, in cui persone bianche e di colore si dividono i titoli più nobili. Bridgerton, grazie al modo in cui riesce a sviluppare ogni personaggio, alla profonda comprensione delle difficoltà sociali del suo vasto ensemble e all’amore per i sontuosi dettagli del periodo, si guadagna un posto d’onore tra le serie romantiche più belle uscite negli ultimi anni.
1 La regina degli scacchi
La regina degli scacchi è un ritratto biografico così dettagliato che è difficile credere che non faccia riferimento a una persona realmente esistita. Ma il ritratto di Anya Taylor-Joy della campionessa di scacchi Beth Harmon è completamente immaginario (basato sull’omonimo romanzo di Walter Tevis). Beth è una giovane orfana taciturna con problemi di dipendenza ma con un talento innato per il gioco degli scacchi, e questi due elementi competono per il controllo della sua vita in tutta la serie, poiché lo sceneggiatore/regista Scott Frank e l’editrice Michelle Tesoro rendono abilmente avvincenti le partite di scacchi anche per gli spettatori che non conoscono la differenza tra la torre e la regina. Il personaggio si evolve nel corso della serie, diventando più glamour man mano che sale nelle classifiche degli scacchi. Spesso Beth si mostra in splendidi abiti in bianco e nero che riecheggiano il gioco che governa la sua vita. Anche se viene circondata da un buon cast di supporto composto da Marielle Heller, Moses Ingram e Thomas Brodie-Sangster, Taylor-Joy comanda ogni singola scena nei panni di Beth, quindi non possiamo fare a meno di tifarla mentre impara a controllare i suoi demoni e la scacchiera.
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