Lo spin off di Gomorra sarà un prequel su Ciro Di Marzio con Marco D’Amore sia come attore protagonista che regista
Gomorra, come Game of Thrones, è una di quelle serie che non esorcizza il male ma anzi lo esalta, lo pone di fronte allo spettatore come qualcosa di naturale; e una delle espressioni più importanti del male è proprio la morte.
Queste serie ci dicono fin dal primo episodio: non affezionatevi ai personaggi, perché potrebbero morire da un momento all’altro.
Infatti nell’ultimo episodio della terza stagione, nonostante il suo soprannome, a lasciarci è L’Immortale Ciro Di Marzio (Marco D’Amore), ferito al cuore da un colpo di pistola si lascia cadere in mare. Un personaggio amato e odiato, un personaggio cattivo ma con il quale riuscivamo a empatizzare anche nei suoi gesti peggiori, perché in fondo era umano, proprio come noi.
Dire addio a Ciro per Gomorra è stata veramente una sfida molto ardua, cercare di mantenere alto l’affetto del pubblico verso la serie significava dare completa fiducia agli altri personaggi. La quarta stagione di Gomorra, la prima senza l’Immortale, è stata quindi una sfida vinta anche se ognuno di noi sperava che da un momento all’altro Ciro facesse ritorno.
Finita anche questa intensa stagione torniamo alla scena della morte di Ciro, la sua voce e il suo corpo, forse in movimento.
Presentano così L’Immortale- il film, lo spin off di Gomorra: che sarà una sorta di prequel su Ciro, cosa lo ha portato ad essere l’Immortale. Un bambino sopravvissuto al terribile terremoto dell’Irpinia che per crescere non avrà altro che sé stesso e la malavita di Napoli.
Le riprese però non si fermeranno nel capoluogo campano ma si svolgeranno anche a Roma e a Riga in Lettonia e la presunta data d’inizio è il 17 maggio.
Marco D’Amore, oltre che essere l’attore protagonista sarà anche il regista, vista la precedente esperienza dietro la macchina da presa con gli episodi 5 e 6 della quarta stagione di Gomorra.
“Ciro Di Marzio è, sì, il Male assoluto: il gesto efferato, la violenza ingiustificabile. Ma è anche la tenerezza improvvisa di una carezza, la compassione per il dolore, il gesto eroico del sacrificio. È un personaggio totale, conflittuale. Ha la potenza, la dignità dei grandi protagonisti della letteratura, come l’Amleto o lo Iago di Shakespeare, il Caligola di Camus. In tutti questi anni di viaggio, di percorso fatto spalla a spalla con questo essere umano, non ho mai smesso di pensare a lui. Di interrogarlo come fosse un oracolo nero. Questa ossessione mi ha fatto pensare a infinite storie possibili che potessero ampliarne il racconto, che potessero indagarne l’esistenza. Una di queste storie è diventata il desiderio di un film. Il pubblico, di questo personaggio, ne ha ancora sete. Io mi auguro che quello che vedrà al cinema possa far riflettere, riscaldare il cuore e provocare turbamenti”.
È entusiasta del progetto anche il fondatore di Cattleya, Riccardo Tozzi:
“Sin dall’inizio avevamo in mente di dedicare, nell’intervallo fra due stagioni, uno spazio alla storia di Ciro Di Marzio. Questo è il primo grande progetto crossmediale italiano”.
Dunque possono stare tranquilli i fan di Gomorra che a breve vedranno la quinta stagione della serie sul piccolo schermo, ma anche il film L’Immortale al cinema.