Scheda del Film:
Titolo: Los Adioses – The Eternal Feminine
Genere: Drammatico;
Cast: Karina Gidi, Daniel Giménez Cacho, Tessa Ia, Pedro de Tavira Egurrola;
Regia: Natalia Beristain;
Sceneggiatura: Natalia Beristain;
Anno: 2017
Durata: 85 minuti;
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Recensione del film Los Adioses
La storia di Rosario Castellanos, la storia di una scrittrice, ma prima di tutto di una donna, raccontata da una donna e come solo una donna può fare. Un film di poetica bellezza che sa entrare nell’intimo della storia di Rosario Castellanos, e lo fa con la poesia; la poesia della stessa Rosario, spesso enunciata nel film e mai superflua, e la poesia trasposta in immagini. Molto bello, accurato e profondo il film della regista messicana Natalia Beristain.
La storia di Rosario Castellanos è quella di una donna, scrittrice e insegnante, che ha combattuto la guerra di genere a partire dal privato della sua vita e della sua scrittura. Il film, ambientato negli anni ’40 del ‘900, risulta essere infatti un ritratto intimo della donna. Probabilmente, leggendo di lei come una degli idoli più importanti del femminismo latinoamericano, ci si aspetta una storia fatta di manifestazioni, di enunciazioni pubbliche, di marce e grida. “Los Adioses” non è questo, è piuttosto la guerra personale e privata di Rosario, perché si sa, anche le battaglie più grandi si combattono a partire dalla vita che si svolge entro le mura di casa, e ogni grande idea nasce sempre nella solitudine del proprio pensiero.
Rosario Castellanos ci viene raccontata attraverso la difficile storia d’amore con il filosofo marxista Ricardo Guerra e attraverso le sue poesie. La piccola rivoluzione di Rosario, quella che sarà alla base dei movimenti femministi dell’America Latina, viene combattuta nella quotidianità di donna lavoratrice e madre, di donna che non rinuncia alla propria individualità e allo scopo della propria vita, una vita che è tale solo quando viene scritta (è quello che, in definitiva, dirà Rosario).
La storia comincia così…
Dopo una lettura pubblica, Rosario Castellanos, da poco tornata in Messico, incontra il grande amore della sua vita: Ricardo Guerra. L’uomo, che le aveva giurato amore, in sua assenza ha sposato un’altra donna, ma ora è pronto a divorziare per tornare con lei.
La storia tra Rosario e Ricardo ci viene così raccontata con uno sguardo al passato, al loro primo incontro e ai primi tempi insieme, e uno al presente. Un matrimonio, un figlio e la fatica di Rosario per restare scrittrice, insegnante e madre in un mondo che vede la donna soltanto come una parte della vita dell’uomo.
La regia e la fotografia
A rendere incantevole il film è di sicuro la massima cura della regia di Natalia Beristain che si esprime nella composizione di ogni singola inquadratura. Molto spesso ci si trova come d’avanti a fotografie accuratamente studiate, che accarezzano le forme del corpo femminile e ne lasciano trasparire di volta in volta la sensualità, il dolore, le paure.
La Rosario del film è spesso posta al margine di inquadrature fotograficamente perfette, metafora della marginalità che una donna aveva negli anni ’40 in Messico, così come nel resto del mondo. Una storia tanto intima quanto potente, narrata in modo assolutamente perfetto. L’unica pecca potrebbe essere quella di un finale che, a primo impatto, può sembrare improvviso, incompleto, ma è esattamente quello che che la storia vuol dare.
La Recensione
Valutazione
La storia di Rosario Castellanos, scrittrice messicana del ventesimo secolo, una delle figure chiave del femminismo latinoamericano.