Parto subito con un giudizio in questa recensione.
Ho trovato Love and Monster una commedia d’avventura divertente e originale rispetto ad altri film post-apocalittici.
Chi ha detto che la fine del mondo debba essere solamente vista in modo negativo?
È solo la fine del mondo così come la conosce Joel (Dylan O’Brien) che, nonostante abbia vissuto in un bunker sotterraneo per sette anni in cui è sopravvissuto anche all’attacco di giganteschi rettili mutanti, insetti e anfibi che ora vagano sulla superficie terrestre, si sente sorprendentemente felice.
L’allegra commedia d’avventura PG-13 di Michael Matthews elimina rapidamente qualsiasi concetto post apocalittico fomentato dai nostri scienziati nella premessa narrata (sarebbe semplice affermare che il mondo è stato distrutto da una cometa ma non è ciò che è successo) che da il via al viaggio dell’eroe sciocco Joel.
Con questa commedia d’avventura Matthews strizza l’occhio alle avventure d’azione per adolescenti degli anni ’80 e ’90. Mi ha ricordato un po’ la mia giovinezza e, forse, l’ho apprezzata proprio per questo motivo. Negli anni ’90 era più o meno una routine evocare intere apocalissi al solo scopo di fornire a qualche impacciato ragazzo bianco americano un percorso ad ostacoli in cui mettersi alla prova. Così, quando Joel dice trionfante: “mi sento come Tom Cruise!” dopo aver lanciato una granata nelle fauci di un insetto enorme, capiamo che in “Love and Monsters” l’amore è buono, i mostri sono cattivi e sentirsi come Tom Cruise è “super figo”.
La trama di Love and Monster
Con una voce fuori campo che spinge sull’acceleratore verso l’autoironia, Joel ci porta alla scoperta di questo mondo con l’aiuto di alcune animazioni disegnate a matita (ha più talento con la matita colorata che con la balestra sicuramente). Nel tentativo di deviare una cometa in avvicinamento, gli stati usarono missili nucleari, che funzionarono bene all’inizio ma i frammenti radioattivi che poi caddero sulla terra mutarono istantaneamente tutte le creature a sangue freddo – scarafaggi, vermi, granchi, ecc. – in enormi mostri affamati di esseri umani. Il diciassettenne Joel era fuori a limonare con la sua ragazza Aimee (Jessica Henwick) quando è avvenuto il disastro. Dopo il botto si sono separati, Joel ha assistito alla morte dei suoi genitori e da allora ha vissuto sottoterra come unico single in una colonia di coppie. Nella colonia Joel fa i compitini da sfigato e meno pericolosi come mungere la mucca, aggiustare la radio e cucinare il minestrone – dicono tutti che sia buono – mentre i membri più machi della colonia vanno in pericolose incursioni in superficie a caccia di cibo e provviste. Caritatevolmente, possiamo dedurre che questo ambiente eccessivamente protettivo ha in qualche modo arrestato il suo sviluppo.
Nella sua mansione radio Joel è riuscito a localizzare la colonia di Aimee e, un giorno, sordo agli avvertimenti poco rassicuranti degli altri membri della colonia, ha deciso di imbarcarsi nel viaggio di più di 100 chilometri in versione kamikaze verso la sua amata. Presto fa squadra e amicizia con un cane super intelligente di nome Boy e poi incontra quelli che a mio avviso sono i personaggi più divertenti del film: il vecchio brizzolato Clyde (Michael Rooker) e la compagna di viaggio di 8 anni Minnow (una deliziosa Ariana Greenblatt). Gli insegnano alcune preziose lezioni di sopravvivenza che lo aiuteranno a non morire nel suo percorso.
La sceneggiatura di Brian Duffield e Matthew Robinson è stata apparentemente scritta per il film ma la storia fa riferimento anche a film post-apocalittici usciti in passato. Joel e Boy ricordano l’equivalente “duo iconico” (come li chiama Joel) di “Io sono leggenda”, e persino il nome del cane sembra un riferimento a “Un ragazzo, un cane, due inseparabili amici” del 1975, una storia molto più tetra che segue una coppia uomo-cane che attraversa una terra desolata infestata da mutanti. Quando Joel collabora con Clyde e Minnow il film diventa brevemente “Zombieland”. I mostri sotterranei ricordano inevitabilmente “Tremors.” Ma questi riferimenti non sono fastidiosi, tutt’altro, riescono a creare maggiore connessione tra spettatore e trama.
Il team che ha progettato le creature di Love and Monster ovviamente si è divertito. È un sollievo incontrare mostri così vari e colorati in un’epoca in cui tutto il resto è devastato. E per quanto viscide, dentate e volgari come spesso sono le creature post-apocalittiche, la vivace fotografia di Lachlan Milne non le trasforma mai in creature horror. E se guardate negli occhi… (lo scoprirai vedendo il film).
Inserisco Love and Monster tra i 100 migliori film d’avventura per famiglie mai usciti e un sequel potrebbe essere una prospettiva piuttosto allettante.
Ho deciso di dargli 8… fammi sapere se sei d’accordo con il mio voto.
Per saperne di più su Love and Monster
- Titolo: Love and Monster;
- Regista: Michael Matthews;
- Screenplay: Brian Duffield, Matthew Robinson;
- Musiche: Marco Beltrami, Marcus Trumpp;
- Durata: 109 minuti;
- Paese di produzione: USA, Canada;
- Cast: Dylan O’Brien, Jessica Henwick, Dan Ewing, Ariana Greenblatt, Michael Rooker;
- Dove vedere Love and Monster in streaming: è disponibile per la visione in Italia su Netflix;
- Che razza è il cane boy di Love and Monster: Boy è un cane randagio che viene introdotto abbastanza presto in Love and Monsters. Diciamo quando salva Joel che viene attaccato da una rana gigante. Da quel momento in poi, i due sviluppano un legame stretto e viaggiano insieme nel mondo post-apocalittico. Boy è un Kelpie australiano e durante le riprese, sono stati usati due cani per interpretare Boy. Il cane principale rappresentato è un Kelpie australiano di nome Hero, mentre è stato utilizzato anche un altro cane di nome Dodge. I Kelpies australiani sono largamente usati come cani da pastore in tutto il mondo e sono una razza estremamente intelligente, versatile, agile e atletica. Sono noti per la loro lealtà e la loro compagnia. Per scoprire se Boy vive o muore ti invito a vedere il film.
- Doppiaggio in italiano: Alessandro Campaiola è Joel Dawson; Lucrezia Marricchi è Aimee; Alice Porto è Minnow.
La Recensione
Love and Monsters
Ovviamente, in questi giorni la post-apocalisse sembra più uno stile di vita che un genere cinematografico, quindi è figo vedere così tante persone di talento che si divertono con questo concetto. La scienza e la mitologia dietro questa specifica calamità che investe il mondo di Love and Monsters non devono essere prese molto in considerazione. Qui conta l'immaginazione che ci sta dietro la creazione in CGI e i vari insegnamenti che Joel ci da lungo il suo viaggio. O'Brien è bravo a tenerci interessati a questa avventura e diventa impossibile non tifare per lui. Un finale pieno di sorprese narrative ed emotive dimostra solo che il film ha molte più idee di quelle che ha deciso di mostrarci in questo primo capitolo. Questo mondo magnifico merita di accogliere un sequel o prequel... ai produttori la scelta.
PRO
- Bellissima la fotografia
- I personaggi che Joel incontra lungo la sua avventura sono sempre sul pezzo
- Una delle migliori commedie d'avventura per famiglie del 2021
CONTRO
- Non si capisce all'inizio come Joel sia riuscito ad orientarsi... merito di boy?