Dopo aver dismesso i panni del commissario Salvo Montalbano, nell’omonima serie tratta dai romanzi di Andrea Camilleri andata in onda per più di vent’anni su Rai 1, una nuova avventura televisiva attende, dunque, l’attore romano.
Lunedì 8 marzo Rai Uno ha mandato in onda la puntata finale della fiction “Il Commissario Montalbano” che, a quanto confermato da più voci, è stata quella conclusiva nonostante ci sia ancora un ultimo romanzo, quello risolutivo, scritto prima di morire dall’autore siciliano Andrea Camilleri.
L’episodio, dal titolo Il metodo Catalanotti, ha inchiodato davanti al video più di 9 milioni di telespettatori, che hanno voluto dire addio in questo modo al commissario televisivo più amato d’Italia, che proprio in questa puntata ha stravolto la sua vita lasciando la storica fidanzata Livia (Sonia Bergamasco) e preferendole una giovane collega della scientifica, interpretata dall’attrice Greta Scarano.
Luca Zingaretti torna in una nuova fiction
Luca Zingaretti, quindi, smessi definitivamente gli abiti di Salvo Montalbano, indosserà quelli del direttore di un carcere di frontiera nella nuova serie televisiva targata Tv Sky Original che si chiamerà Il Re.
Una nuova avventura per l’attore romano, che cambia decisamente ruolo, anche se rimane in un certo senso dalla parte dei buoni. La serie, della durata di otto episodi, sarà diretta da Giuseppe Gagliardi e racconterà le vicende di Bruno Testori che lavora nel carcere San Michele.
Nella casa di reclusione, Bruno Testori è il sovrano assoluto ed esercita la sua personale idea di giustizia: è spietato con chi lo merita e misericordioso con gli altri, sempre seguendo i principi della propria distorta e oscura morale. Ma quando il regno rischia di crollare, minacciato da un pericolo imminente, Bruno si troverà a combattere la guerra più difficile.
Il Re, la nuova serie Tv Sky Original
La “prison drama” italiana è ambientata in diverse location del nostro Paese, che spaziano tra Roma, Civitavecchia, Torino e Trieste, tutte per l’appunto città di frontiera.
La serie è prodotta da Lorenzo Mieli e The Apartment con Wildside, entrambe parte del gruppo Fremantle. La sceneggiatura è di Stefano Bises, Peppe Fiore, Bernardo Pellegrini, Davide Serino. Le riprese inizieranno nei prossimi mesi cominciando da Roma, poi Torino e infine Trieste.
Ecco cosa ha raccontato l’attore a proposito di questo nuovo lavoro:
“Bruno Testori è un personaggio cupo, maestoso, contorto, controverso, un re per l’appunto. Interpretarlo è una sfida che ho accettato subito e che mi affascina, seguendone lo sviluppo, di pagina in pagina sempre più.”
Il saluto di Luca Zingaretti a Salvo Montalbano
L’attore, in merito all’episodio Il metodo Catalanotti, ha voluto scrivere sui social, il giorno successivo alla messa in onda dell’ultima puntata, le sue impressioni rispetto al ruolo che per più di 21 anni lo ha visto risolvere omicidi e intrighi dalla scrivania del commissariato da lui diretto nella immaginaria cittadina di Vigata, salutando in questo modo, con profondo affetto, Salvo Montalbano:
“È stato bello ieri per me, devastato dalla nostalgia, riguardarmi Il metodo Catalanotti. Ho risentito gli odori delle spiagge siciliane, ne ho assaporato i colori, ho gustato la dolcezza di quei nostri luoghi. È stato bello per me commuovermi ed emozionarmi, intenerirmi e sorridere per le debolezze dei nostri amici, per i loro difetti, per le loro vicende, per le loro vigliaccherie e per i loro amori così semplicemente autentici e umani. Ma ancora di più è stato bello scoprire che ieri eravamo come al solito, ma più del solito, in tantissimi.”
E, ancora, Luca Zingaretti ci ha tenuto a ringraziare anche tutti i telespettatori che, negli anni, hanno reso sempre più famosa e solida la fiction di cui è stato il protagonista, di fatto permettendo a Salvo Montalbano di diventare tanto amato e seguito da milioni di fan:
“Un risultato così significa ‘condivisione’. Significa ‘ritrovarsi’, significa un popolo che quando viene chiamato a raccolta risponde compatto, con amore. E di questi tempi non è tanto, è tutto. Oggi non vi voglio dire grazie, voglio solo dire ‘evviva!’. Gioire insieme a voi di questo senso di appartenenza e festeggiarlo perché siamo una cosa sola. E perché noi siamo ‘quelli di Montalbano’.”