Da oggi in rotazione radiofonica un inedito singolo di Lucio Dalla dal titolo Angeli, accompagnato dal suo video ufficiale. Il singolo anticipa l’uscita, tra pochi giorni, di un disco raccolta di successi dal titolo Lucio Dalla – Legacy Edition.
Legacy Edition esce esattamente dopo 40 anni dalla prima pubblicazione, nel 1979, e va a consacrare il genio poetico di Lucio Dalla, scomparso improvvisamente nel marzo del 2012.
Nell’album troveremo alcuni dei più grandi successi rimasterizzati, come le celebri L’ultima Luna, Stella di mare, La Signora, Milano, Anna e Marco, Tango, Cosa sarà, Notte, L’anno che verrà. Ma i brani più attesi sono di sicuro i 3 inediti: Stella di mare cantata in inglese, Ma come fanno i marinai eseguita in studio insieme a Francesco De Gregori e, soprattutto Angeli.
Il significato della canzone Angeli di Lucio Dalla
L’inedito Angeli, in rotazione radiofonica da oggi, è stata presentata attraverso un video ufficiale molto bello, che mostra le bellezze di Lugano, e che utilizza la grafica per raccontarci una storia dolce, ma velata di malinconia.
Il video di Angeli, realizzato da Alessandro Baronciani, mostra immagini di Lugano e dei suoi angeli. Uno sguardo un po’ triste e anche amaro, che racconta di chi ha dovuto lasciare la sua terra, e del riconoscersi in quanto angeli. Bella la scena che mostra la protagonista che indossa gli occhiali da sole come quelli di Dalla, e attraverso quelli riesce a vedere gli altri angeli, e a riconoscere quindi la poesia di quello che la circonda.
Lucio Dalla – Legacy Edition uscirà in tutti i negozi il 25 ottobre 2019.
Il testo di Angeli di Lucio Dalla
Lasciare l’Italia per andare a Lugano
E toccarsi sempre con la stessa mano
Come essere una truffa, questo lago fa paura
Ci sono tante banche, serve un samba, una strega, una fattura.
Le 3 di notte non so dove sputare
È così pulito che non si può sporcare
Dal locale esce uno sbronzo che si annoia
Non è solo, guarda un po’
Anche a Lugano, anche a Lugano hanno una troia
Lo spogliarello in quel locale di Lugano lo fa una donna col suo barboncino nano,
vanno in albergo per studiare nuove mosse,
la ragazza è libanese il barboncino è di Torino e ha un po’ di tosse.
Una guardia o un generale, non si capisce bene
Mi guarda male butto via la cicca e quello sviene
Sta per farmi la morale ma mi faccio perdonare
Perché raccolgo la cicca appena accesa
La metto in tasca e comincio a fischiare
Fischio piano perché è quasi mattina
Da una pizzeria esce uno di Messina
Hai tacchi alti e un grembiule ancora in mano
Sembra stanco e molto triste, te lo credo te lo credo
Fa la pizza qui a Lugano
Da poco tempo è venuto a lavorare
Dice che è dura ma si può anche abituare
Ed è contento a non far niente la mattina
E con la moto va a vedere, va a vedere, a vedere dove abita la Mina
Angeli, angeli, siamo angeli
Un uomo alto che assomiglia a Garibaldi
E’ sulla strada la pulisce è molto tardi
Si ferma con la scopa sotto il mento
Poi alza gli occhi verso il cielo e con il dito sente il vento
Muore la notte quando il vecchio con la scopa
La butta in cielo e torna il sole sull’Europa
E tutti quanti lascian lì di lavorare
E’ uno spettacolo vedere, vedere gli angeli volare
Angeli, angeli, quanti angeli.