Cosa mi è piaciuto della seconda stagione di Luke Cage?
La prima stagione ha subito varie critiche per via di come la trama è stata bruscamente capovolta con l’arrivo di Diamondback, e gli stessi fan che hanno aizzato le polemiche saranno sollevati nel sentire che il secondo capitolo di Luke Cage è più coeso, sia in termini di trama che di frequenza scenografica.
Onore al cast
I personaggi sono molto più sviluppati e lo stesso Mike Colter, con la sterzata filo drammatica, aggiunge quel qualcosa che mancava alla sua performance nella prima stagione. Gli antagonisti giocano un ruolo fondamentale in questo capitolo. Essi sono: Alfre Woodard e Mustafa Shakir, il volto nuovo come Bushmaster. Ottima la performance di quest’ultimo, ma il primo si prende meritatamente i riflettori. Luke Cage 2 è indubbiamente la vetrina di Woodard.
https://www.youtube.com/watch?v=DCAFPne-oLo
E complimenti allo staff
Ma il vero plus della seconda stagione di Luke Cage è rappresentato dal modo in cui Cheo Hodari Coker e il suo team non mostrano alcuna paura nell’addentrarsi nel territorio dei temi razziali e sociali che circondano questi personaggi. La seconda stagione di Jessica Jones ha ottenuto molti consensi per il suo sguardo profondo e irremovibile sulle diverse classi sociali femminili e anche Luke Cage 2 prende spunto concentrandosi sui disagi che devono affrontare alcuni uomini di colore. La giustapposizione del punto di vista giamaicano e afroamericano è particolarmente interessante e rende la guerra tra Mariah/Bushmaster una storia gangster davvero avvincente.
Nella terza pagina vi spiego cosa non mi è piaciuto di questa seconda stagione di Luke Cage.