Non è facile al giorno d’oggi trovare una serie tv horror che si discosti dai soliti cliché di genere, ma Marianne è un prodotto sicuramente superiore alla media. Ecco la recensione della serie tv che sta catturando l’attenzione degli spettatori di Netflix.
Ideata diretta e scritta da Samuel Bodin (con la partecipazione di Quoc Dang Tran) Marianne ha come attrice protagonista Victoire Du Bois, già nota per il film Chiamami col tuo nome.
Marianne: un’ottima puntata pilota
La serie tv Marianne, composta da 8 episodi, ci regala una prima puntata davvero interessante e si sa, nelle serie tv, la puntata pilota è sicuramente la più importante, perché ci svela l’universo della storia e si gioca il tutto per tutto per far breccia nel cuore degli spettatori.
Marianne in questo va forte. Ha una prima puntata interessante, che ci presenta la protagonista e la sua storia e che ci fa saltare subito, con impazienza, al secondo episodio.
La trama ha come protagonista Emma Larsimon (Du Bois), una giovane scrittrice che è diventata famosa grazie ad una saga di romanzi horror in cui la protagonista è una terribile strega di nome Marianne e la sua antagonista, cacciatrice di demoni, Liezzie Larck.
All’inizio della storia, scopriamo da subito che Emma è stufa di scrivere horror, e che il libro che sta svogliatamente presentando, sarà l’ultimo della sua saga dedicata a Marianne. I suoi fan non sono molto contenti della decisione dell’autrice, ma una donna in particolare richiama l’attenzione della Larsimon intimandole di riprendere immediatamente la narrazione delle gesta di Marianne.
Quella che inizialmente sembra essere soltanto una fan particolarmente ossessionata, scopriamo invece che è stata un’amica d’infanzia di Emma, e che è arrivata lì dal paesino natale di Emma, Elden. Ad Elden ci sono dei grandi problemi, e tutto dipende dal fatto che Emma ha deciso di non scrivere più della strega Marianne.
Scopriamo così, man mano che la storia va avanti, che il personaggio di Marianne è una presenza demoniaca che Emma sogna da sempre, e che ha iniziato a tormentare gli abitanti di Elden (genitori di Emma compresi) dal momento in cui la ragazza ha smesso di scrivere.
Il ritorno di Emma ad Elden, e l’incontro con il gruppo di amici storici, gli amici della sua adolescenza, riporteranno a galla una storia inquietante e piena di spunti interessanti, che mi hanno tenuta attaccata allo schermo per tutta la durata del primo episodio. Peccato che qualcosa, dal secondo episodio in poi si perde…
I pro e i contro della serie tv: la recensione di Marianne
Quello che rende Marianne interessante è di sicuro un tema che, nonostante abbia poco di originale (una strega che infesta una cittadina) ha di originale il modo in cui ci viene raccontato. Niente di troppo artificioso, nessun mostro esageratamente paranormale… in Marianne il terrore viene da quella che a tutti gli effetti sembra la normalità, dalla gente comune, che a poco a poco mostra lati inquietanti e folli.
Molto bella anche l’ambientazione. Elden è infatti una cittadina sulla costa francese, algida e plumbea, con un vecchio faro che è allo stesso tempo spettro dei tempi andati e centro nevralgico delle manifestazioni misteriose e degli orrori.
Azzeccato anche l’utilizzo di feticci come sacchetti pieni di capelli e denti, calati in una simil normalità, come accennavo prima, che li rende ancora più inquietanti e spaventosi.
Eppure dalla seconda puntata in poi qualcosa nella scrittura non convince fino in fondo. Forse è proprio il personaggi di Emma Larsimon ad avere qualche pecca, la volontà di sottolineare il suo modo di fare apparentemente egoista e disinteressato diventa a volte quasi macchiettistico, un po’ troppo per i miei gusti, e per la tensione che un horror dovrebbe invece tenere sempre alta.
Altro personaggio che non convince è quello dell’ispettore chiamato da Emma dopo la scomparsa dei suoi genitori. Quello che doveva essere l’unico pilastro “realistico” di tutta la situazione, il personaggio che, per forza di cose, doveva tentare di trascinare gli eventi verso una spiegazione plausibile, si dimostra invece come il meno convincente.
Il personaggio più riuscito, invece è la signora Daugeron, madre della vecchia amica di Emma che, almeno all’inizio, è la connessione tra Emma e Marianne. L’incredibile interpretazione dell’attrice Mireille Herbstmeyer e il suo sguardo vi faranno letteralmente perdere il sonno, vera bandiera dell’horror che non ha bisogno di artifici e effetti speciali, ma solo di buona scrittura e sapiente interpretazione attorica.
Conclusioni sulla serie tv
Tutto quello che si chiede ad una serie tv, è di intrattenere e catturare, cosa che Marianne, nonostante i diversi punti deboli, riesce a fare molto bene. Non è un caso, infatti, che abbia finito di vedere gli 8 episodi in soli due giorni.
Una serie tv riuscita, che sa catturare nonostante il genere particolarmente inflazionato. Gli si perdonano facilmente i punti deboli, in nome di una narrazione che riesce a tenere alta l’attenzione e l’inquietudine dello spettatore.
Il finale poi… ci fa pensare ad una possibile continuazione, anche se sarebbe difficile, a mio avviso, tenere la qualità allo stesso livello di questa prima stagione.
E voi avete visto Marianne? Fateci sapere cosa ne pensate.
La Recensione
Marianne
La serie tv horror Marianne, nonostante non tratti temi molto originali e alcuni punti deboli, ha la capacità di catalizzare l'attenzione dello spettatore e di inquietare gli animi. Tutto quello che si chiede ad una buona serie.
PRO
- Mireille Herbstmeye
- Ambientazione
CONTRO
- Alcuni personaggi molto deboli
- Linea comica a volte troppo marcata