TITOLO: Messi – Storia di un campione
REGIA: Álex De la Iglesia
CAST: Marc Balaguer, Juan Carlos Lo Sasso, Francesc Pagès, Víctor Alcaraz, Julia Azar
PAESE: Spagna
ANNO: 2015
GENERE: documentario
DURATA: 90 minuti
TRAMA: In un ristorante locale, vecchi amici d’infanzia, maestre elementari, ex allenatori ed attuali compagni di squadra si scambiano pareri ed opinioni sulla vita della leggenda di Lionel Messi. Con racconti personali da parte di chi lo ha conosciuto bene, ricostruzioni del passato e spezzettoni delle partite da lui giocate, rivivremo in 90 minuti l’intera esistenza del campione argentino: dai problemi fisici che hanno rischiato di metter fine alla sua carriera prima ancora di cominciare, all’arrivo provvidenziale nel Barcellona, fino ai molteplici palloni d’oro.
“Quel ragazzo è un extraterrestre”
Messi film – Lionel Messi con la maglia del Barcellona
COMMENTO: Premetto che non sono qui a sindacare se sia meglio Messi o Cristiano Ronaldo, ragion per cui cercherò di essere più obiettiva possibile, senza sbilanciarmi con preferenze calcistiche varie o paragoni troppo evidenti.
Detto questo, è un’ovvietà oramai sottolineare la bravura e le capacità mostruose di questo ragazzo, mago del pallone. Ma capisco anche che in suo documentario, costruito ad hoc, fosse necessario farlo notare. Personalmente, però, avrei gradito più scene tratte da partite, più spezzettoni dei suoi “numeri” e dei suoi goal, piuttosto che intere mezz’ore di inquadrature di persone che recitano (nel senso che il film non è costruito su interviste, tolta quella a Maradona, bensì su persone che fan finta di cenare parlando proprio di Messi) e dicono di continuo “Messi è un mago”, “Messi è un Dio”, “Messi è il migliore”, “Messi è un mostro”, “Messi è un marziano” e insomma, Messi ci salverà dalla fine del mondo.
Il documentario è reso, a mio avviso, un tantino noioso proprio da questa tecnica di montaggio. Al contrario, sono assai belle le ricostruzioni della sua infanzia: è commovente, per esempio, capire quanto fosse importante il rapporto con la nonna (che ringrazia guardando il cielo dopo ogni goal segnato), è stimolante vedere come i deficit fisici non l’abbiano fermato nel suo obiettivo (giocare nel Barcellona e diventare un grande campione), e, parlando da ragazza, è anche molto romantica la parte in cui mostrano come si sia alla fine sposato con la prima bambina della quale si innamorò da piccolo (e subito le lacrime).
I momenti in cui si vedono le sue giocate sono logicamente spettacolari anche se io li avrei enfatizzati maggiormente. Credo abbiano avuto un po’ il “braccino corto” con queste scene.
Dal momento che, nel ristorante in cui si gira il film, sono presenti anche alcuni campioni indiscussi come Piqué (l’originale, non un attore), avrei apprezzato anche la presenza di Messi alla fine della pellicola, invece lui lo si vede solo nelle interviste o in alcuni momenti tratti dalla sua carriera.
Ho trovato anche scorretto paragonarlo nel film a Cristiano Ronaldo, quasi denigrando quest’ultimo.
Però, per chiunque fosse un fan sfegatato della “Pulce”, non è male nemmeno rivivere i momenti della sua carriera come giocatore della nazionale argentina: il regista, in questo caso, ci dà modo di apprendere a pieno alcuni malesseri e disagi di Messi a seguito dello scarso affetto da parte dei tifosi di casa. Difatti Leo, in passato, è stato accusato di essere poco patriottico e di non avere la stessa stoffa di Maradona che, a parer mio, invece, ha eccome.
Se avete dei dubbi sul suo talento, provate a guardare Messi – Storia di un campione e, forse, cambierete idea.
“L’uomo che ha dribblato anche il suo destino”
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Il Verdetto
<p style="text-align: justify;">Se avete dei dubbi sul suo talento, provate a guardare <strong>Messi - Storia di un campione</strong> e, forse, cambierete idea.</p> <p style="text-align: justify;"><span style="color: #3366ff;"><em>"L'uomo che ha dribblato anche il suo destino"</em></span></p>