“Mia” non è solo un film, è un’esperienza emotiva che ti colpisce al cuore.
Diretto da Ivano De Matteo, questo film è un viaggio attraverso l’amore, il dolore e la fragilità dell’essere umano.
“Mia” è un’impresa cinematografica e genitoriale di Ivano De Matteo e Valentina Ferlan. Il film esplora le paure più profonde dei genitori, le domande senza risposta e l’inadeguatezza che i genitori sentono quando i loro figli entrano nell’adolescenza. Questo film diventa un laboratorio di emozioni ed esperienze, mettendo in primo piano la sfera più preziosa della nostra società: i giovani.
La regia di De Matteo è attenta e (in)discreta. La macchina da presa entra nelle case e attraversa le strade di Roma, sintonizzandosi sui sentimenti dei protagonisti. Il film non si limita a parlare di famiglia e quotidianità, ma la ricompone nel flusso immortale di un lungometraggio, sradicandola dalla finzione per consegnarcela identica a ciò che ci è più familiare.
Edoardo Leo offre una delle sue migliori interpretazioni nel ruolo di Sergio, un padre dolce, premuroso e divertente. Milena Mancini, nel ruolo di Valeria, condensa tutte le anime femminili, facendosi ponte di congiunzione tra padre e figlia. Le loro performance sono solo degli avatar su cui si cuciono addosso i sentimenti di chi ama incondizionatamente.
Mia, interpretata dalla meravigliosa esordiente Greta Gasbarri, e Marco, interpretato da Riccardo Mandolini, rappresentano il mondo adolescenziale. Entrambi sono presi in ostaggio da un sistema che dà per scontato che a 15 o 20 anni si possa già concepire l’idea di rispetto ed essere altresì capaci di dosarlo in relazione ai propri impulsi.
Ivano De Matteo crea e dirige un film che rispecchia perfettamente la sua visione artistica: un cinema che esplora l’amarezza, dove la famiglia è un “rifugio in un mondo senza cuore” che, una volta esposto alle influenze esterne, rivela tutte le sue falle. Come nei suoi precedenti lavori tipo “I nostri ragazzi”, De Matteo conferma la sua inclinazione a offrire un tipo di cinema che invita apertamente al dialogo sociologico, partendo dal tema molto attuale del revenge porn. Lo fa con uno stile di scrittura teso, vibrante e piuttosto sobrio che mette in luce tutte le sfide del complesso ruolo di padre in un contesto con troppi modelli educativi contrastanti.
Il film descrive una situazione purtroppo comune, ovvero come il “cellulare” abbia completamente stravolto le comunicazioni e come questo fenomeno colpisca gli individui più vulnerabili. Quando verrà introdotta un’educazione obbligatoria sui social network nelle scuole, sarà sempre troppo tardi.
“Mia” è un film che ti spezza il cuore e ti lascia senza fiato. È un film che ti fa riflettere sull’adolescenza e sulle difficoltà che gli adolescenti devono affrontare. È un film che ti fa riflettere sulla società e sulle sue aspettative. È un film che ti fa riflettere sull’amore, sul dolore e sulla fragilità dell’essere umano. E, soprattutto, è un film che ti fa riflettere su te stesso.
E tu hai visto Mia? Cosa ne pensi? Dì la tua nei commenti.
La Recensione
Mia
Il film Mia, diretto da Ivano De Matteo, è un'indagine profonda sull'adolescenza e le dinamiche familiari. Le performance di Edoardo Leo, Milena Mancini e la debuttante Greta Gasbarri sono state particolarmente apprezzate dal sottoscritto. Il film stimola la riflessione su temi sociali e personali, lasciando il pubblico incantato e profondamente commosso.
PRO
- Mia" offre un'analisi profonda e toccante delle dinamiche familiari e dell'adolescenza.
- Le performance eccezionali del cast arricchiscono l'esperienza emotiva del film.
CONTRO
- Alcune scene potrebbero risultare troppo intense per un pubblico sensibile.
Mia figlia l’ha appena visto a scuola. Il padre l’ha dovuta prendere subito dopo la visione del film. Una sua cara amica sabato ha tentato il suicidio. Nel film Mia assomiglia molto all’amica di mia figlia. E’ stato un momento molto doloroso.
Probabilmente non avrei fatto vedere il film a scuola. Dipende dall’età di sua figlia ma questo film l’avrei mostrato solo a ragazzi di una certa età. A 17 anni ci facevano vedere Christiane F. – Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino… è fortissimo anche quel film, ma hai già 17 anni e un insegnante che ti spiega bene il film. Se la bimba è troppo piccola questo film a mio avviso non va bene. Infatti nella mia recensione nei contro metto anche l’avviso: alcune scene potrebbero risultare troppo intense per un pubblico sensibile. Un insegnante dovrebbe valutare tutte le scene del film.