” Annie are you OK? So Annie are you ok? Are you ok, Annie… “
Non importa che voi foste maschi o femmine, se come me, eravate bambini negli anni ’80, questa specie di scioglilingua vi era probabilmente più familiare di qualsiasi sigla di un qualsiasi cartone animato di allora.
E mica si trattava di Cristina D’Avena, no, lui era… LUI! L’ unico e solo Micheal Jackson e il pezzo era niente di meno che “Smooth Criminal”.
“Smooth Criminal” e la “45° Degree Lean”
Se siete miei coetanei, dicevamo, il video di “Smooth Criminal” ve lo ricorderete a memoria e di sicuro, almeno una volta, avrete provato ad imitarne i passi; con un qualsiasi cappello calato sul naso ci sentivamo tutti MJ!
Se la “Moonwalk” (la famosa passeggiata “lunare” all’indietro) era già il marchio di fabbrica del Re del Pop, con “Smooth Criminal” (contenuta nell’album “Bad” e inserita nel film “Moonwalker” appunto), tutto il mondo impazzì per la “45° Degree Lean”, l’incredibile mossa che prevedeva un’inclinazione del corpo di 45 gradi.
Michael, famoso fin da bambino per la sue straordinarie capacità di ballerino, qui sembrò superare sé stesso: inclinandosi quasi totalmente in avanti senza cadere, sfidava la gravità e le leggi della fisica. L’impatto visivo fu senza precedenti e l’immagine di MJ che in completo bianco e borsalino calato sul naso oscillava sfiorando quasi il pavimento, divenne essa stessa, una delle icone degli anni ’80.
Trucchi e brevetti
Io, a fare la “45° Degree Lean” ci ho provato tante volte e dopo l’ ennesima, rovinosa caduta ho iniziato a capire che qualche trucchetto quel geniaccio di Micheal, doveva averlo escogitato.
Col tempo si venne a sapere che durante il video, MJ era legato con cavi fissati al soffitto, un po’ come una marionetta diciamo, e questo sistema gli permetteva di inclinarsi senza tuttavia cadere in avanti. E fin qui fu tutto plausibile.
La cosa che sconcertò di più i fan, fu quando la coreografia fu riproposta più e più volte, live: certe illusioni sul palco non sono fattibili (i cavi si sarebbero visti!). Ora, le ipotesi su come fosse possibile per Jackson inclinarsi in quel modo davanti a migliaia e migliaia di fan, si susseguono da anni, ma solo negli ultimi giorni si é arrivati ad una conferma ufficiale.
Alcuni ricercatori indiani hanno rimesso mano al brevetto del 1989 “Metodo e strumenti per creare l’illusione dell’antigravità”, con il codice U.S. Patent 5,255,452 firmata da Jackson stesso con i suoi costumisti Michael Bush e Dennis Tompkins, che svela il segreto della celebre mossa, nascosto all’interno di un paio di scarpe speciali. La suola infatti presentava una sorta di “V” chiodata che in determinati punti del palco si agganciava al suolo permettendo all’artista la famosa inclinazione a 45 gradi. Ciò non toglie che per essere effettuata, servisse una grandissima forza muscolare, cosa che a MJ all’epoca di certo non mancava.
Una volta però, durante un concerto, le scarpe non si ancorarono in modo corretto e Michael cadde in avanti: la sua prontezza di riflessi lo indusse a buttare le mani avanti, usandole come molla per tornare in posizione eretta. L’effetto fu ugualmente spettacolare, ma era chiaro ormai che il Re nascondesse qualche trucco proprio sotto i suoi piedi.
Trucchi o no, di sicuro oggi non si vedono più coreografie del genere. Michael Jackson é stato per la musica tutto ciò che poteva essere: voce, melodia, danza, spettacolo, arte.
Non troveremo un altro come lui nemmeno sulla Luna.