Steven Soderbergh trova la fama grazie al film indipendente Sesso, bugie e videotape, per poi trascorrere i successivi vent’anni a perfezionare la propria formula e ottenere il suo status tra i registi di Hollywood.
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Ecco qui i suoi 5 film più famosi.
Out of Sight (1998)
Out of Sight vede come protagonisti George Clooney e Jennifer Lopez e segna l’inizio del periodo di ascesa di Soderbergh come regista hot di Hollywood. Adattato dal romanzo di Elmore Leonard, questa commedia romantica concilia l’atteggiamento poliziesco della Lopez con quello criminale di Clooney dopo un’evasione dal carcere. Per alcuni questo film segna l’esordio di Soderbergh tra i registi di fama anche grazie al successo del film al botteghino, fatto che contribuì a farlo balzare come regista in vetta all’industria cinematografica degli anni seguenti.
L’inglese (1999)
L’inglese è il tentativo ben riuscito di raccontare la storia di un padre criminale reduce dalla prigione inglese. Terence Stamp interpreta il protagonista principale Wilson che, dopo il rilascio, si dirige a Los Angeles per investigare sulla morte della figlia. Stamp interpreta il suo ruolo brillantemente raffigurando la rabbia per la sua perdita e la frustrazione per la sua impotenza di fronte agli eventi sviluppate durante la permanenza in prigione. Manifesta la sua brutalità con l’aggressione, sostenuta dal rimorso di sentirsi un padre fallito e un uomo distrutto.
Ocean’s Eleven (2001)
Il primo dei tre film (con un quarto in via di produzione), Ocean’s Eleven riprende i famosi film di casinò degli anni sessanta, dando alle cose un tocco moderno. Anche senza Sinatra il film vince a mani basse con un cast stellare che include George Clooney, Brad Pitt, Matt Demon, Andy Garcia, Don Cheadle e Julia Roberts. Il film sprizza stile da tutti pori e parla della vendetta di una banda contro il proprietario di un casinò con lo scopo di colpire solo coloro che lo meritano. Indubbiamente si tratta di uno dei “film del colpo grosso” più belli ed è facile comprendere perché gli spettatori e i produttori volessero un proseguo. Il cast, il brio e naturalmente i casinò, che sono sempre un tema comune nei film, hanno attirato il favore della critica e il successo al botteghino. I sequel hanno mantenuto più o meno la stessa formula di talento, stile e casinò high stake e i profitti ottenuti non sono stati da meno rispetto al primo. Il brio del casinò rende questo luogo il setting perfetto e queste case da gioco hanno avuto origine qui, come dimostra l’atteggiamento liberale verso la legalizzazione dei casinò italiani online che si sono rivelati molto popolari.
Erin Brockovich (2000)
Il 2000 è stato un anno molto positivo per Soderbergh, in particolare grazie ai prossimi due film della classifica. Il primo, Erin Brockovich, è essenzialmente un film indipendente con un budget alto e un cast stellare guidato da Julia Roberts, la first lady di Hollywood di quel periodo. Interprete del personaggio principale, quell’anno la Roberts vinse il premio oscar come migliore attrice, mentre Albert Finney, ottenne il premio come migliore attore non protagonista nella stessa cerimonia in cui Soderbergh vinse il premio come miglior regista per questo film e per un altro (vedi sotto). Il film narra la storia vera di una mamma alle prese con una fornitura idrica contaminata, inquinata da un’azienda nelle vicinanze. Questa storia “Davide contro Golia” mette in mostra la battaglia della donna per portare in tribunale l’azienda per chiedere un risarcimento e un intervento sull’impianto idrico della città che danneggia i residenti e i loro bambini.
Traffic (2000)
L’epico film Traffic, annoverato nella categoria Millennials, si basa sul commercio internazionale statunitense di droga, principalmente oltre i confini del Messico. Il film sceglie di concentrarsi su tutti gli aspetti del commercio in modi diversamente suggestivi. Dagli avvocati, ai trafficanti, dagli agenti DEA fino ai giovani tossicodipendenti, il film abbraccia tutti gli aspetti della droga e lo fa bene. Il film è ambientato in grande scala e presenta un cast stellare di cui fanno parte Michael Douglas, Benicio del Toro, Don Cheadle, Dennis Quaid e Catherine Zeta-Jones. Intreccia tre narrazioni distinte ma collegate fra loro per raccontare la storia della guerra indebita alla droga. Il film esce nel momento più alto della carriera di Soderbergh a cavallo tra i due secoli, periodo in cui produsse il meglio dei suoi lavori e quando divenne il secondo regista in sessant’anni a ricevere due Oscar come miglior regista nello stesso anno, rispettivamente per Traffic ed Erin Brockovich.