Una camaleontica Miley Cyrus in un album senza genere: ecco “Plastic Hearts”
L’attesa è finita: il nuovo album di Miley Cyrus “Plastic Hearts” è finalmente disponibile. Un progetto molto atteso e che arriva tre anni dopo “Younger Now“, nel quale emerse una notevole vena country. Sebbene Miley sia definita una popstar in verità risulta difficile -e sarebbe forse un peccato farlo- collocare in una box questa cantante, che dimostra costantemente le sue mille sfaccettature artistiche.
È esattamente quello che ha fatto stupendo il pubblico con il suo primo singolo, “Midnight Sky” che riprende la disco dance anni ’80 e con alcune cover realizzate nell’ultimo periodo. Ne è un esempio quella di “Zombie” dei Cranberries, che mette in mostra invece il suo lato più rock.
Parlando di “Plastic Hearts” lei stessa aveva dichiarato di vederlo quasi come un album senza genere, proprio per evitare di dargli un’etichetta ben precisa. Un progetto che ha subito differenti cambi di direzione durante la sua produzione, perché la vita di Miley ha subito differenti cambi di direzione. Nel 2018 parte del suo lavoro è andato perduto nell’incendio che colpì la sua casa di Malibu, ritrovandosi così davanti a un nuovo foglio bianco. Poi il divorzio dal compagno di una vita Liam Hemsworth e un’operazione alla gola che l’ha costretta al silenzio per diverse settimane.
Il filo che ha guidato Miley durante la scrittura dell’album è stata la voglia di mostrare se stessa, senza fronzoli o maschere, nelle sue fragilità e nelle sue sicurezze. Senza mai perdere il suo spirito libero e il desiderio di osare. Ed è esattamente quello che è riuscita a compiere.
Non a caso il disco si apre con “WTF Do I know” dal richiamo punk, nel quale ribadisce la propria forza a indipendenza, come aveva già fatto in precedenza proprio con “Midnight Sky“. La traccia che dà il titolo all’album segue la strada del rock, che proseguirà con il tanto atteso featuring con Billy Idol “Night Crawiling“. Un artista che ha avuto un ruolo importante nella sua carriera, specie negli ultimi anni, e dal quale ha sempre tratto ispirazione.
Tra gli ospiti dell’album anche Dua Lipa e Joan Jett. Con la prima realizza il nuovo singolo “Prisoner“, un perfetto incontro tra la disco pop e il pop rock. La seconda la ritroviamo in “Bad Karma“, brano scritto insieme all’amico e produttore Mark Ronson.
Miley ci fa scatenare e ballare con “Midnight Sky” e “Gimme What I Want“, nel quale è possibile ritrovare un accenno al pop di Britney Spears. Ma la cantante ci fa anche emozionare con brani come “High“, nel quale emerge tutta la sua potenza vocale, e con “Angels Like Me“. Un ballata nella quale riversa su se stessa la colpa di non poter essere la persona giusta con cui stare. “Non è colpa tua se ho rovinato tutto / E non è colpa tua se non posso essere quello di cui hai bisogno / Tesoro, gli angeli come te non possono volare qui giù insieme a me“.
Un testo forte quello di “Hate Me“, ispirato dalla pressione mediatica e dal costante scrutinio alla quale è sempre stata sottoposta. Riflessioni profonde e a tratti spaventose che mette in musica: “Mi chiedo cosa accadrebbe se morissi / Spero che tutti i miei amici si ubriachino e si sballino / Sarebbe troppo difficile dire addio? / Spero sia abbastanza per farti piangere / Forse quel giorno non mi odierai“.
Infine due brani inizialmente destinati all’album che avrebbe dovuto rilasciare nel 2018, “Never Be Me” e “Golden G String“, che trovano ugualmente una perfetta collocazione all’interno di questo quadro.
“Sono nata per realizzare l’album che ho appena pubblicato” ha scritto Miley in un tweet di ringraziamento. “Plastic Hearts” è ciò che ci si poteva aspettare dalla strada intrapresa in questa nuova era e allo stesso tempo un progetto che sorprende, soprattutto per la versatilità con la quale Miley sembra riuscire a trovare spazio in ogni genere musicale.
Voi avete già avuto modo di ascoltarlo? Fateci sapere anche la vostra opinione nei commenti!