Quando pensi a John Lennon, probabilmente immagini il ribelle con gli occhiali tondi, la lotta per la pace e una valanga di fan urlanti. Ma quante volte hai riflettuto davvero su come l’amore per Yoko Ono abbia plasmato la sua musica? Con la recente ristampa del suo album del 1973, “Mind Games”, il figlio di Lennon, Sean Ono Lennon, ci invita a riscoprire questo capolavoro, evidenziando il profondo amore che suo padre provava per Yoko. Pronto per un viaggio musicale pieno di emozione, sentimento e un pizzico di malinconia? Allacciati le cinture e scopriamo insieme questo album spesso frainteso.
Un album compreso male, ma amato davvero
Quando “Mind Games” fu pubblicato nel 1973, l’accoglienza fu, beh, diciamo… tiepida. Le recensioni non erano entusiaste e i fan erano un po’ perplessi. Ma aspetta! Prova a guardarlo dal punto di vista di Sean Ono Lennon. Secondo Sean, questo album non è affatto un disco di separazione. Anzi, è una vera e propria dichiarazione d’amore per Yoko Ono. Hai mai notato la copertina dell’album? John è ritratto come una piccola figura che si allontana, mentre Yoko è questa immensa montagna sullo sfondo. Chi altro dedicherebbe un’intera montagna alla propria amata?
Secondo Sean, “tutta la vita e l’arte di mio padre erano intrise della sua relazione con mia madre”. Non è un po’ come in “La La Land”, dove l’amore influenza ogni singola nota della musica? Ecco, qui succede qualcosa di simile. Il punto è che ogni singola traccia di “Mind Games” ha l’amore di Yoko stampato su di sé, anche se magari i critici dell’epoca non se ne accorsero.
Il “lost weekend” e il grande malinteso
Registrato poco prima del famigerato “lost weekend” di John, un periodo di 18 mesi di separazione da Yoko, “Mind Games” fu percepito da molti come un album di rottura. Ma Sean Ono Lennon ha dichiarato che questa interpretazione è piuttosto sbagliata. Lennon è andato a Los Angeles e ha iniziato una relazione con l’assistente di Yoko, May Pang. Sì, ok, sembra il perfetto cliché del musicista in crisi, ma l’amore per Yoko era sempre presente e risuona chiaramente in ogni singolo accordo di questo disco.
Se hai mai ascoltato l’album senza pensarci troppo, è ora di farci un altro giro. Prova a sentire le canzoni come se fossero lettere d’amore destinate a Yoko. Sean insiste che la voce di suo padre trasmette un’adorazione incondizionata. Dice, “mio padre ha dichiarato al mondo che ‘John e Yoko’ erano una sola parola. Penso che avesse sempre il cuore rivolto verso di lei”.
“Mind Games”: non solo un gioco della mente, ma una dichiarazione d’amore
La parte più interessante è come John Lennon usi il linguaggio musicale per esprimere la sua relazione con Yoko. Il titolo “Mind Games” può sembrare criptico, ma la verità è che le canzoni contenute nell’album sono prevalentemente canzoni d’amore per Yoko. Lennon si rifugia nel simbolismo, usa metafore complesse, ma è sempre lei il cuore pulsante dietro ogni verso. “Love Is the Answer” — non è semplicemente una frase da poster motivazionale degli anni ’70, ma un grido sincero di un uomo innamorato, che cerca di far capire al mondo la profondità del suo sentimento.
Proprio come in “500 giorni insieme” dove il protagonista cerca di decifrare ogni singola azione della sua amata, in “Mind Games” c’è un John che gioca con i suoi sentimenti, cerca di processarli e di condividerli. Il risultato è un album che parla di crescita, consapevolezza, e di quella che è la natura umana quando si tratta di amare qualcuno così profondamente.
Un’ode ad una leggenda d’amore
Parliamoci chiaro: l’amore tra John Lennon e Yoko Ono è una delle storie più iconiche del XX secolo. Sean ci racconta che “avevano un amore leggendario e penso che questo album ne sia intriso. Si può sentirlo”. Non è una semplice storiella da gossip. John e Yoko erano partner nella vita, nell’arte e nel movimento per la pace. Non c’è da stupirsi che questa unione così intensa sia il cuore pulsante di “Mind Games”.
Lo sapevi che poco tempo fa un tribunale svizzero ha riconsegnato un orologio Patek Philippe che Yoko aveva regalato a John per il suo 40° compleanno proprio alla vedova di Lennon? Un orologio perso, simbolo di un amore che persiste anche nel tempo e negli oggetti materiali. Immagina questo: Yoko che dona un orologio a John, come se gli stesse regalando il proprio tempo, il proprio amore. Qualcosa che neanche il tempo può davvero portare via.
“Double Fantasy”: l’ultima dichiarazione
Se “Mind Games” è stato il preludio, “Double Fantasy” è stata la conclusione emozionante della loro storia d’amore musicale. Uscito nel novembre del 1980, è l’ultimo album che i due pubblicarono insieme prima della tragica morte di Lennon. La copertina dell’album è iconica: un bacio tra John e Yoko. Quattro canzoni di questo album furono dedicate a Yoko, come se Lennon volesse esprimere ancora una volta a tutto il mondo che lei era la sua musa, il suo porto sicuro.
Sembra quasi una scena di “Titanic”: due persone che affrontano insieme tutto ciò che la vita gli mette davanti, fino all’ultimo respiro. Non era solo musica, era un dialogo continuo, una collaborazione. Quello che forse è sfuggito ai critici di “Mind Games” è quanto quest’album fosse un vero tributo a una donna che ha cambiato la vita e l’arte di Lennon.
Cosa ne pensi tu?
Quindi, caro lettore, è tempo di riascoltare “Mind Games” con orecchie nuove. Ora che conosci la vera storia dietro queste canzoni, riesci a sentire l’amore che vibra in ogni nota? John Lennon non era solo un ribelle con una chitarra. Era un uomo innamorato, e questo album ne è la prova.
Dicci la tua! Qual è la tua canzone preferita di “Mind Games”? Riesci a sentire l’amore che John aveva per Yoko in ogni melodia? Scrivi nei commenti e condividi con noi i tuoi pensieri. Siamo curiosi di sapere la tua opinione!