“Le famiglie arcobaleno non esistono”.
È bastata questa frase, una sola, a scatenare l’ inferno. E non solo per il palese e pesante significato che porta, ma perché a pronunciarla, é stato il neo-ministro per la famiglia Lorenzo Fontana.
La dichiarazione é arrivata all’ indomani del giuramento del nuovo governo dopo quasi novanta giorni di impasse.
La frase ovviamente ha suscitato immediatamente reazioni forti e non solo da parte delle associazioni LGBT.
La reazione delle celebrity
Moltissime sono state le personalità nostrane ad essere insorte contro Fontana. Tra le prime reazioni social c’é stata quella di Tiziano Ferro, che, avendo annunciato da tempo l’intenzione di diventare padre, si é limitato a scrivere sil suo account
Non voglio supporto, vorrei solo smettere di essere invisibile
A seguire sono arrivate le dichiarazioni di Ermal Meta ( parlando di Dio: “Non gli interessa nemmeno di cosa vi rende felici, ma che siate felici”) e di Emma (“Arrestateci tutti!”).
L’amore basta e avanza per fare una famiglia, animali compresi, anima, quello che manca per comprendere gli altri
Ha scritto poi Giorgia; in seguito un utente ha ribattuto che pur amando, ricambiato, il suo cane, loro non sono una famiglia apostrofando poi la cantante romana “Capra”.
“Capra mi va bene, ha più anima di te” ha ribattuto con fairplay la grande Giorgia.
Anche Fiorella Mannoia, i ragazzi di amici e molti altri hanno fatto sentire la propria voce contro la dichiarazione del Ministro Fontana.
Una voce fuori dal coro
Tra i “colleghi” di Lorenzo Fontana, l’unica oer ora ad aver preso una poaixione6 forte, é stato l’ex ministro Michela Vittoria Brambilla
Non può ignorare le famiglie arcobaleno, è il ministro della Famiglia. Che cosa sia una famiglia non ce lo dicono le parole. La famiglia è lì dove c’è amore e si crescono i figli
Aggiungendo che non si può fare il ministro ignorando il quadro complesso della famiglia.
Insomma, il Ministro Fontana ha scoperchiato il vaso di Pandora e ha dato vita a reazioni forti soprattutto da parte delle celebrity che hanno il potere, attraverso la loro voce, di farsi ascoltare, facendosi portavoce anche per coloro che non godono della loro visibilità.
Come andrà a finire questa storia, se il Ministro rivedrà o meno la propria posizione (cosa molto difficile), ancora non é dato saperlo. Val la pena però riflettere sul fatto che se secondo lui una famiglia é formata da un padre e una madre a cui é dato il potere di procreare, la questione si allarga ben oltre i diritti delle famiglie arcobaleno.
Anche i genitori adottivi, affidatari e quelli che per impossibilità biologica si trovano ad intraprendere percorsi di fecondazione assistita, si troverebbero al di fuori della definizione di “famiglia normale” intesa da Fontana.
La questione rimane aperta e scotta. Scotta tantissimo.