Si è spento Bernardo Bertolucci, a Roma, all’età di 77 anni, che potrebbero essere tranquillamente moltiplicati considerando l’importante carriera alle spalle. Secondo le prime informazioni, il grande regista si sarebbe spento a causa di una crisi respiratoria nella sua casa di via della Lungara, nel quartiere romano di Trastevere.
La vita del grande regista
Figlio di Attilio e Ninetta, Bertolucci nacque a Padova, il 16 marzo del ’41. Cresciuto con il fratello Giuseppe, sin da ragazzo, sempre a contatto con lo zio produttore cinematografico Giovanni, Bernardo inizia a sviluppare quella passione per il cinema, tant’è che già a 16 anni iniziò a produrre dei cortometraggi da 16 mm. Poi l’amicizia con Pier Paolo Pasolini, presentatogli da suo padre.
E fu proprio grazie a quell’amicizia e a Tonino Guerra, che il giovane realizzò il suo primo lungometraggio, La commare secca. Innumerevoli i successi del suo percorso sin dal l’inizio, consacrati nel 1972 con Ultimo tango a Parigi, con Marlon Brando e Maria Schneider. Un dramma erotico, per il quale Bertolucci venne condannato a quattro mesi per oscenità. Ma il pubblico aveva apprezzato, la pioggia di applausi ne fu la testimonianza incontrovertibile e proprio per questo il film ricevette un Nastro d’Argento e una candidatura all’Oscar come Miglior Regista.
La storia del cinema è cambiata e questa consacrazione ne è la dimostrazione. I capolavori proseguono, basti pensare a Novecento del ’76, con un cast mostruoso tra i quali Robert De Niro e Gérard Depardieu. Qualche anno di sosta, per poi tornare con il L’Ultimo Imperatore, Io ballo da sola, The Dreamers – I sognatori e molti altri.
Per non parlare degli Oscar come Miglior Regista, il Leone d’Oro durante la 64ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e nel 2011 la Palma d’Oro onoraria a di Cannes. Quanto detto non sono altro che ulteriori conferme che hanno distinto un grande artista, un regista di altri tempi, amato dal pubblico, dagli attori, un simbolo italiano al punto che si sta pensando ad un tributo al Campidoglio.
Le prime parole di cordoglio
“Se ne è andato il mio “ultimo imperatore, – ha scritto Stefania Sandrelli – che si sentiva come un ‘topo nel formaggio’. Per lui significava stare come in un bozzolo, al caldo e al riparo. Me lo disse gioiosamente dopo una estate di sofferenza e di passione. ‘Adesso sto bene, sai? Sto come un topo nel formaggio’. Grazie per essere stato così speciale. Per il tuo cinema così speciale. Spero di incontrarti ancora e di fare un altro film insieme. Un lungo bacio”.
“E’ un dolore immenso la morte di Bernardo Bertolucci. – hanno dichiarato Nicoletta Braschi e Roberto Benigni – Se ne è andato il più grande di tutti, l’ultimo imperatore del cinema italiano. Un pezzo della nostra famiglia, un amico fraterno, amoroso, intelligente, pieno di genio, imprevedibile, rigorosissimo ed implacabile nel dirci sempre la verità. Il suo cinema rimarrà tra le meraviglie del ventesimo secolo”.
“Ci volevamo tantissimo bene, – afferma la regista Liliana Cavani – ci sentivamo e vedevamo sempre, un’amicizia lunga tutta la vita supportata da una visione comune del cinema, quello senza frontiere, libero, uno spazio espressivo sconfinato che è stato il sogno della nostra generazione”.
“E’ molto triste dire addio a un carissimo amico e a un regista di grande talento come Bernardo Bertolucci, – dice il grande amico Franco Zeffirelli – che con il suo lavoro è riuscito a trasportarci in dimensioni artistiche uniche”.
“Ho amato il cinema di Bernardo Bertolucci, – il tweer di Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio – come intere generazioni. Oggi diciamo addio a un grande maestro, un immenso protagonista italiano. Ci lascia un’opera grandiosa. Ciao Bernardo”. .
“Un visionario, un intellettuale, soprattutto un sognatore. – ricorda di lui Emanuela Martini, direttrice del Torino Film Festival – Bernardo Bertolucci, dopo la rivoluzione, ha fatto il cinema come non immaginavamo più di farlo: più grande della vita, e per questo capace di restituirci tutta la vita, e la Storia, e la memoria, e il futuro, nella loro profondità”.
Ma queste sono soltanto alcune delle dichiarazioni rilasciate pubblicamente da coloro che hanno avuto la fortuna di conoscere un regista che si è distinto negli anni non solo nel territorio nazionale, ma soprattutto nel panorama internazionale, andando a sconvolgere profondamente il cinema e modificandone la storia con la sua audacia, con il suo guizzo creativo.
La fine di un’era
Difficile non definire i suoi film come opere d’arte, dediti a raccontare amori impossibili, spaccati di vita e molto altro. 50 anni di carriera resi speciali uno ad uno come regista, sceneggiatore e produttore cinematografico.
Oggi il mondo cinematografico, ma anche quello culturale e politico, piange la scomparsa di un gigante italiano, la fine di un’era che però rimarrà per sempre nel cuore e nei ricordi di tutti coloro che hanno apprezzato il suo lavoro, il quale sarebbe meglio definirlo come la sua arte.