Donald Sutherland e Jaeden Martell sono i co-protagonisti di un dramma che ci dice che i nostri smartphone potrebbero letteralmente essere un portale per l’inferno.
Stephen King ha scritto un gran numero di storie percettive e agghiaccianti sulla forza morale, l’innocenza perduta e la battaglia psichica che infuria tra il bene e il male. Il suo romanzo del 2020 “Mr. Harrigan’s Phone” è un racconto anti-tech su un adolescente che fa amicizia con un miliardario solitario. Il giovane compra un iPhone al vecchio, infila il dispositivo nella sua bara e, quando il vecchio muore, per qualche motivo, il ragazzo inizia a ricevere messaggi di testo minacciosi dallo stesso numero dopo il funerale. Sicuramente già dalla premessa avrai capito che Mr. Harrigan’s Phone non è sicuramente uno dei migliori libri di Stephen King. Questo materiale di ultima generazione si rivela uno svantaggio insormontabile per Netflix e per il regista John Lee Hancock, che crea un dramma con un tocco di soprannaturale che non riesce a intrigare il pubblico.
Il primo problema è che “Mr. Harrigan’s Phone” non inizia nemmeno ad affrontare l’idea che il telefono sia un portale per l’inferno. Anzi, l’affronta quando ormai è troppo tardi.
La storia di “Mr. Harrigan’s Phone” inizia nel 2003, quando la tecnologia digitale sta appena iniziando a invadere la cittadina di Harlow, nel Maine, dove Craig (la cui incarnazione pre-adolescente è interpretata da Colin O’Brien) vive con il padre vedovo e apparentemente senza nome (interpretato da Joe Tippett). C’è un dettaglio assurdo in questo film: i ragazzi della scuola di Craig formano delle cricche in base al tipo di smartphone che hanno, con i Nokia seduti a un tavolo, gli utenti BlackBerry a un altro e così via: tutti gli adolescenti zombificati fissano i loro schermi come se Snapchat fosse già stato inventato e non stessero solo giocando a Snake o altro.
Ad ogni modo, Craig non può permettersi un telefono, il che spiega perché è così interessato dall’offerta del ricco locale, il signor Harrigan (l’86enne Donald Sutherland, una presenza imponente sullo schermo in un ruolo che raramente gli richiede di stare in piedi). L’accordo è tanto semplice quanto strano: ogni settimana, Craig andrà a casa di Harrigan a leggere dei libri classici.
Questo lavoro per Craig diventa un’educazione letteraria. Secondo la voce fuori campo monotona di Martell, è anche una fuga dall’impotenza che Craig sente nel mondo reale, la stessa impotenza che gli ha impedito di salvare la vita di sua madre.
Non aspettarti di conoscere nessuno dei dettagli della loro relazione, poiché “Mr. Harrigan’s Phone” è poco interessato a scavare sotto la superficie o a generare un senso di conflitto coerente. Non si preoccupa nemmeno di sviluppare le altre trame della storia: i confronti ripetitivi di Craig con il suo bullo (Cyrus Arnold), la strana tensione sessuale che sembra svilupparsi tra il nostro eroe e la sua insegnante preferita (Kirby Howell-Baptiste), e le minuzie della tecnologia di consumo intorno al 2008. La trama disordinata minaccia di prendere forma solo quando Craig mette le mani su un iPhone di prima generazione. In un film i cui simboli d’epoca sono spesso fragili, è incredibile vedere quanta attenzione è stata prestata nel ricreare l’interfaccia massiccia del primo telefono di Apple, fino al processo di impostazione di un canzone preferita come suoneria personalizzata. Harrigan è particolarmente affezionato a Tammy Wynette e la prospettiva di poter ascoltare “Stand by Your Man” è ciò che alla fine lo diverte dell’iPhone che Craig gli regala un giorno: quello e la possibilità di leggere le ultime notizie notizie prima che vengano stampate sul giornale il giorno successivo. Per quanto Harrigan possa essere un analfabeta tecnologico, il vecchio riconosce questo rubinetto portatile di dati gratuiti come una droga che crea dipendenza per la disinformazione. Quindi critica aspramente il web.
È logico che King – un liberale per eccellenza – è interessato a scrivere qualcosa in grado di inquadrare negativamente la tecnologia, ma questa storia non è adatta a farlo. Certo, è strano che Craig seppellisca il signor Harrigan con il suo telefono ma la scena di un adolescente addolorato che continua a mandare messaggi messaggi vocali per il suo defunto amico posiziona i dispositivi cellulari come una confortante fonte di connessione piuttosto che una sinistra porta di accesso per l’inferno. Quindi, se l’intento era quello di creare un horror, il regista ha toppato.
In più, le scene successive di questo racconto ammonitore, in cui Craig inizia a sospettare che il fantasma di Harrigan stia rispondendo ai suoi messaggi uccidendo i nemici del ragazzo dall’oltretomba, ha ancora meno attinenza con la realtà.
Se l’iPhone di Craig lo allontana dalle sue stesse azioni, allontana anche noi dal prenderci cura di loro. O di Craig e delle sue aspirazioni di diventare uno sceneggiatore. La narrazione stupida scritta per questo film sembrerebbe dar ragione al signor Harrigan che in una scena suggerisce a Craig di stare attento al mondo di Hollywood. Sembrerebbe che il regista e sceneggiatore John Lee Hancock non gli abbia dato ascolto.
Ho deciso di dare 4 a “Mr. Harrigan’s Phone”. Sei d’accordo con il voto? Fammi sapere cosa ne pensi del film attraverso i commenti.
La Recensione
Mr. Harrigan's Phone
Quando ho visto il trailer di Mr. Harrigan's Phone ero un po' eccitato perché è basato su una storia di Stephen King, e la premessa era interessante, inoltre i due attori principali principali (Donald Sutherland, Jaeden Martell) sono due nomi non di secondo piano. Con l'avanzare della storia, ho continuato ad aspettare che iniziassero le parti interessanti, ma purtroppo non sono mai arrivate e tutto ciò che ho visto è stata una grande campagna pubblicitaria indiretta per iPhone (non che Apple ne abbia bisogno). Un'altra cosa che mi ha confuso è il genere "horror" assegnato dai creatori. Non ha niente di horror. Forse è più un thriller drammatico. Di "Mr. Harrigan's Phone" salvo solo le scene in cui Craig legge i libri ad Harrigan e quelle che testimoniano il rafforzamento della loro relazione, nonostante siano due persone molto diverse. Il messaggio principale che il film sta cercando di trasmettere è l'effetto negativo della tecnologia moderna (in questo caso gli smartphone) sulle nostre vite e di come ci disimpegni completamente dal mondo reale e finisca per controllarci e alimentarci di bugie. E anche a stare attenti a ciò che desideriamo. Questi messaggii potevano essere comunicati meglio e, soprattutto, il film avrebbe potuto affrontare diversamente le tante trame presenti.
PRO
- Mi piace come la relazione tra Craig e Harrigan si rafforza
- Il messaggio è giusto...
CONTRO
- ... ma comunicato nel modo sbagliato
- Non è un horror
- Tante trame ma poca sostanza... tanto fumo e poco arrosto
Penso che tu non abbia capito il significato del film che, a mio avviso, è per palati fini. Un film intenso e misterioso che sbatte in faccia la dura realtà del nostro matrimonio -unilaterale- con gli smartphone. Se il voto è da 1 a 10 a mio avviso il film vale 8.
Ciao Grande.
La mia impressione: prima di tutto è basato su un short di Stephen King, nemmeno una storia, ma un racconto . All’inizio ho pensato, beh, dai , si parte con l’horror, poi mi è sembrato più come ha detto qualcuno ” thriller drammatico” e quindi mi son detto ok, Misery, poi però guardo quanto manca alla fine 15 minuti, e li mi son detto che sarebbe finito in fumo, detto, fatto, finito il film, il nulla. Capisco quello che a cercato di fare King, ma cmq l’ha già fatto altre volte, quello di demonizzare la tecnologia digitale, ormai mi sembra troppo banale incluso per gli standard di King. Ti dico sei stato troppo generoso a dare 4, il mio voto -4. Perché sinceramente non serve nemmeno come storia horror da raccontare nella notte di Halloween.