Se pensi alla WWE, ti verranno subito in mente nomi come Hulk Hogan, Andre the Giant e Stone Cold Steve Austin. Ma dietro quei riflettori abbaglianti e quei muscoli sudati c’è una figura ancora più importante, il vero cervello del wrestling moderno: Vincent Kennedy McMahon Jr.. Sì, proprio lui, l’uomo dietro l’impero WWE, e – non dimentichiamolo – il personaggio di Mr. McMahon, uno dei cattivi più iconici della storia del wrestling. Ma, come ci dimostra la docu-serie di Netflix “Mr. McMahon”, forse la sua malvagità non era solo una messinscena. Vuoi sapere se questa serie è davvero il docu-thriller definitivo sul wrestling? Tieniti forte, perché questa recensione ti porta dritto sul ring.
La trama: ascesa e caduta di un magnate
La docu-serie “Mr. McMahon”, prodotta da Bill Simmons, promette di raccontare le luci e le ombre di Vince McMahon, il magnate che ha trasformato il wrestling in uno show planetario. Ma non farti ingannare dal nome: questa non è una semplice celebrazione. La serie scava in profondità, mettendo a nudo non solo i successi e i record di McMahon, ma anche i suoi errori più grossolani, compresi i recenti scandali sessuali che hanno travolto la sua carriera.
La serie doveva essere originariamente una celebrazione dell’impero WWE. Poi, nel 2022, spunta fuori lo scandalo. Il docu è stato rivisto per includere nuove accuse che cambiano completamente il tono dello show, trasformandolo in una critica cupa del personaggio pubblico e privato di McMahon. Senza di queste, probabilmente sarebbe stato solo un noioso ripasso della storia della WWE, ma con gli scandali… beh, ora parliamo di ben altro.
La WWE: tra il mito e il lato oscuro
Un aspetto interessante della serie è che non si concentra solo su McMahon come persona, ma dedica molto spazio alla storia della WWE. Ecco la buona notizia per chi è appassionato di wrestling e vuole rivivere i gloriosi giorni delle faide tra Hulk Hogan e Randy Savage, o le gesta eroiche di The Undertaker. La serie fa un ottimo lavoro nel contestualizzare il successo di McMahon, spiegando come abbia saputo capitalizzare sul kayfabe, il concetto di finzione che mescola realtà e spettacolo, per far esplodere la WWE.
Ma… e c’è sempre un “ma”, questo documentario spesso si perde proprio in questi racconti storici, che per un fan accanito possono sembrare un po’ ridondanti. Se hai passato ore nei forum di wrestling o hai visto altre serie sul tema, ti sembrerà di sentire la stessa storia raccontata una volta di troppo. Certo, il contesto è utile, ma forse meno “lezioni di storia” e più focus sulle controversie di Vince sarebbero stati graditi.
Vince McMahon: un narratore inaffidabile
Una delle grandi rivelazioni della serie è che McMahon non è solo un personaggio da schermo, ma un narratore inaffidabile della sua stessa vita. In sostanza, Vince non è solo il burattinaio del mondo WWE, ma anche della sua immagine pubblica. Come la serie dimostra, molte delle sue dichiarazioni nel corso degli anni sono state una fusione di realtà e finzione, proprio come avviene sul ring.
Un esempio lampante? La famosa intervista con Hulk Hogan, in cui quest’ultimo si vanta di aver distrutto l’idea di un sindacato dei wrestler, sminuendo così i diritti dei lavoratori. E Hogan, come molti altri intervistati, non è sempre il più affidabile quando si tratta di raccontare la verità. Il risultato è che la docu-serie spesso fa fatica a distinguere tra i fatti e il kayfabe, il che può lasciare gli spettatori (e i fan di vecchia data) un po’ frustrati.
I momenti più disturbanti: Rita Chatterton e le accuse di stupro
Se c’è un episodio che ti farà rizzare i capelli, è quello dedicato alla prima arbitra donna della WWE, Rita Chatterton. Negli anni ’80, Rita accusò Vince di averla stuprata, un’accusa che purtroppo cadde nel vuoto a causa della scadenza dei termini legali. Durante il documentario, Vince viene ripreso mentre fa una dichiarazione agghiacciante: “Non è stato uno stupro… ma se lo fosse stato, ormai il reato è caduto in prescrizione”. Wow. Parole che ti lasciano davvero senza parole.
Come se non bastasse, dopo che il limite di prescrizione fu abolito, Chatterton tornò all’attacco con una nuova causa, che si è conclusa con un accordo milionario. La questione non si ferma qui: vengono trattate anche le accuse di Janel Grant, un altro capitolo buio nella carriera di McMahon. Questi episodi sono il cuore pulsante della docu-serie, il momento in cui la narrazione smette di girare intorno alla storia del wrestling e si concentra su chi è davvero Vince McMahon.
Una docu-serie per i fan hardcore o per il grande pubblico?
Ed eccoci qui con la domanda fatidica: chi dovrebbe vedere questa serie? Beh, se sei un fan hardcore del wrestling, probabilmente non troverai molte sorprese. La maggior parte delle informazioni sulle scandali di Vince è già stata abbondantemente discussa online. Ma se sei un novizio del mondo della WWE o vuoi semplicemente sapere perché Vince McMahon è diventato una delle figure più controverse della cultura pop americana, questa serie fa al caso tuo.
Gli ultimi episodi, specialmente il sesto, sono quelli che offrono nuovi spunti e dettagli che non erano mai stati esplorati a fondo nei documentari precedenti. È qui che la docu-serie diventa davvero interessante, quando si concentra sugli scandali recenti e non solo sulle glorie passate della WWE.
Il futuro di Vince McMahon: c’è ancora altro da raccontare?
Siamo sinceri: questa serie, con tutta probabilità, è solo l’inizio. Con le cause legali ancora in corso e la reputazione di Vince che continua a essere messa in discussione, non mi sorprenderebbe vedere un altro episodio aggiuntivo nei prossimi anni. Perché, se c’è una cosa che abbiamo imparato da McMahon, è che la sua sete di potere e il suo desiderio di controllare la narrazione non hanno limiti.
Quindi, sebbene la serie ci dia un’idea del personaggio complesso che è Vince, ho il sospetto che il vero epilogo di questa storia debba ancora essere scritto. E tu cosa ne pensi? Vince McMahon è un genio del wrestling o un despota senza scrupoli? Fammi sapere nei commenti!
La Recensione
Mr. McMahon
Il lato oscuro di Vince McMahon in un docu ben fatto, ma che fatica a mantenere alta la tensione per chi già conosce i retroscena.
PRO
- Approfondisce gli scandali di McMahon
- Ottima produzione e montaggio
- Contesto storico della WWE ben raccontato
CONTRO
- Ripetitivo per i fan hardcore
- Superficiale su alcuni temi chiave