Uno degli Incontri Ravvicinati più affollati di questa dodicesima edizione della Festa del Cinema di Roma. Nanni Moretti si racconta, come attore, regista, produttore e molto altro
In una Sala Petrassi piena all’inverosimile, Nanni Moretti ha incontrato il pubblico dell’Auditorium Parco della Musica. Accolto come una star, Moretti ha saputo portare una naturalezza e una sincerità spiazzanti, conducendo da solo la serata che doveva vederlo come ospite.
Dopo aver mostrto alcune scene sbagliate dal film “Mia Madre”, con Margherita Buy e John Turturro, Nanni Moretti ha raccontato la sua storia, partendo da quando era soltanto uno spettatore e spaziava tra generi e registi diversi, pur avendo sue preferenze:
Andando al cinema noi spettatori eravamo divisi in due partiti, Antonioni e Fellini, io ero per Fellini.
La decisione di diventare attore e regista
Nanni Moretti ha raccontato al pubblico anche il momento in cui ha deciso di prendere la strada del cinema. Sin dall’inizio la sua volontà era di entrare in questo mondo sia da attore che da regista. L’imbarazzo di una scelta tanto particolare, in confronto ai suoi amici e coetanei che continuavano gli studi, mostrava già la sua grande volontà, così come la creatività artistica.
Nel settembre del ’72, avevo preso la maturità e, un mio amico giornalista mi chiese ‘ora a che facoltà ti iscrivi?’. Io, arrossendo, dissi che non avrei fatto l’università. E arrossendo sempre di più, a lui che chiedeva dissi ‘vorrei fare del cinema’, e lui ‘ma da attore o regista?’, e io ‘tutte e due le cose’
E così Nanni è arrivato a parlare de “Il Portaborse”, e della sua interpretazione in quel film di Luchetti che avrebbero potuto fare in tanti. La scelta ultima fu lui, e fu una porta sul futuro.
Per quanto riguarda il suo modo di recitare, Nanni Moretti racconta il suo tipo di immedesimazione, che non è perdere se stesso cercando di diventare qualcun’altro, piuttosto indentificarsi con l’idea che il regista ha di un dato personaggio.
Non mi preparo i personaggi tappezzando la camera di fotografie, immedesimandomi- racconta -Mi immedesimo nell’idea del regista e di quello che vuole raccontare. Non amo le performance di attori che si identificano tanto da scomparire come persone.
Un cortometraggio a sorpresa
La fine dell’incontro è stata di sicuro la parte più emotivamente carica, soprattutto quando Nanni Moretti ha deciso di condividere con il suo pubblico un cortometraggio inedito dal titolo “Autobiografia di un uomo mascherato”. Il messaggio del corto ha fatto capire a tutti i presenti che Nanni sta combattendo con un nuovo tumore.
Sono convinto che si possa filmare quasi tutto, e allora ho deciso di filmare la mia radioterapia
Il pubblico ha accolto il corto con un caloroso applauso e Moretti si è congedato mostrando i muscoli in segno di forza. Una nuova battaglia si prospetta nel suo futuro, ma l’amore per il suo lavoro e per quanti lo stimano e amano sarà sempre più forte.