“Quei ricordi là”: una visione di vita senza tempo
Olly ci regala una canzone unica con “Quei ricordi là”, la quarta traccia del suo nuovo album “TUTTA VITA”, un progetto scritto e prodotto in collaborazione con JVLI. Questo brano si distingue per la sua leggerezza disarmante e per la capacità di immaginare un futuro fatto di momenti semplici ma significativi. Olly riesce a raccontare, con grande dolcezza, la sua visione della vecchiaia: un’immagine quasi da cartolina, di serenità su un’isola lontana, circondato dai suoi affetti più cari.
L’atmosfera della canzone è permeata da una sorta di nostalgia futura, che rende il tutto ancora più speciale. Non è una semplice nostalgia di ciò che è stato, ma piuttosto un’anticipazione dei momenti belli che verranno, una proiezione positiva del proprio percorso di vita. Con un sound urban e la presenza di numerose chitarre, Olly crea un pezzo che rimane nel cuore, capace di far sorridere l’ascoltatore dall’inizio alla fine.
Analisi del testo: il significato dietro “Quei ricordi là”
Il testo di “Quei ricordi là” è un vero e proprio viaggio nella mente di Olly, che si immagina nella sua vecchiaia ideale, lontano dalla frenesia del mondo moderno. Il brano è pieno di immagini evocative che dipingono la vita semplice e appagante che sogna per sé stesso e per la sua famiglia. Il protagonista della canzone si vede su un’amaca, sotto un baobab, circondato dalla natura e dagli affetti più importanti.
Strofa 1: la libertà oltre i radar
La canzone si apre con un’immagine serena e quasi onirica: “Tra qualche anno mi vedo / Su un’amaca sotto un baobab / Solo e fuori dai radar”. Questo verso cattura immediatamente l’ascoltatore, trasportandolo in una dimensione fatta di libertà e lontananza da ogni preoccupazione. La scelta dell’amaca e del baobab non è casuale: entrambi sono simboli di rilassatezza e di connessione con la natura. Essere “fuori dai radar” rappresenta il desiderio di staccarsi dalle pressioni quotidiane e di trovare finalmente un momento di pace.
La frase “Ma su teche teche tè” aggiunge una sfumatura ironica, richiamando un’immagine di semplicità e di divertimento leggero, tipico delle tradizioni popolari. Olly riesce a mescolare queste immagini per creare un quadro vivace, ma allo stesso tempo carico di emozione.
Il ritornello: l’importanza dei ricordi
Il ritornello è il cuore pulsante del brano e riflette il significato più profondo della canzone: “Io ti prometto che sarà / Bellissimo / Tornare a quei ricordi là / Sì a quei ricordi là / Che brivido!”. Olly fa una promessa: quella di creare ricordi talmente belli da essere indimenticabili, ricordi che, una volta raggiunta la vecchiaia, saranno un rifugio sicuro in cui tornare.
I “ricordi là” diventano il simbolo di tutto ciò che ha valore nella vita: i momenti di felicità condivisa, le risate, i piccoli gesti che rimangono impressi per sempre. La nostalgia che Olly evoca è dolce, mai triste, e si fonde con la promessa di una vita vissuta al massimo, senza rimpianti.
Strofa 2: la semplicità della vecchiaia
Nella seconda strofa, Olly dipinge ulteriormente la sua visione del futuro: “E magari due nipoti che mi corrono attorno / Con la mia canna da pesca e l’esca nel gilet”. Qui troviamo un’immagine quasi cinematografica di una vecchiaia serena e felice, dove i piccoli piaceri della vita quotidiana – come andare a pesca con i nipoti – diventano i protagonisti.
I tatuaggi ormai sbiaditi diventano “macchie di inchiostro”, ma sono comunque dei ricordi indelebili di un passato vissuto intensamente: “Ma so che in fondo mi ricorderanno che / Sì ne è valsa la pena, che pena però”. Questo gioco di parole tra “pena” e “valere la pena” sottolinea l’ambivalenza del percorso di vita: ogni difficoltà ha contribuito a rendere quei momenti significativi, rendendo così ogni ricordo ancora più prezioso.
Il bridge: ironia e resilienza
Il bridge offre un momento di riflessione e di ironia. Olly immagina se stesso come “spaparanzato con un cocco sul comò”, in una scena che richiama una tranquillità quasi fiabesca. La frase “Mi daranno per spacciato un po’ come il coccoriccò” aggiunge un tocco ironico, mostrando come, nonostante gli altri possano pensare il peggio, il protagonista rimane sereno e imperturbabile.
La scena diventa ancora più vivida con l’immagine di “cercare moglie ad un corso di zumba” o di “giocarmi tutto quello che ho a cirulla”. Questi dettagli rendono la visione del futuro di Olly non solo desiderabile, ma anche realistica e tangibile: è una vecchiaia vissuta con leggerezza, senza mai perdere il sorriso e la voglia di divertirsi.
Il ritornello finale: la bellezza del viaggio
Il brano si conclude riprendendo il ritornello, enfatizzando ancora una volta la bellezza del vivere intensamente e la promessa di tornare a quei ricordi indimenticabili. “Lascia che sia bellissimo” diventa quasi un mantra, un invito a lasciare che la vita scorra nel modo più naturale possibile, senza opporre resistenza, ma accogliendo ogni momento con il cuore aperto.
La ripetizione del ritornello serve a fissare nella mente dell’ascoltatore il messaggio principale del brano: vivere pienamente, creare ricordi, e trovare la bellezza anche nelle piccole cose. Olly ci lascia con un senso di speranza e di serenità, ricordandoci che, alla fine, quello che conta sono i momenti condivisi e le emozioni che ci accompagnano.
Un messaggio di speranza e di accettazione
“Quei ricordi là” non è solo una canzone sulla vecchiaia: è un inno alla vita e a tutto ciò che essa comporta, dalle difficoltà alle gioie più semplici. Olly ci invita a immaginare un futuro sereno, pieno di affetti e di piccole grandi soddisfazioni. Il tono ironico, leggero ma profondo, rende questo brano una riflessione autentica su cosa significa vivere davvero, senza rimpianti e senza paura di guardare avanti.
E voi? Quali sono i ricordi che porterete sempre con voi? Scrivete nei commenti le vostre storie e condividete i momenti che, come quelli di Olly, vi faranno sempre sorridere al pensiero di tornare a “quei ricordi là”.
Il testo di Quei ricordi là
Tra qualche anno mi vedo
Su un’amaca sotto un baobab
Solo e fuori dai radar
Ma su teche teche tè
A ballare merengue
Con una dominicana
Con la dentiera che balla
Ma con un bel decoltè
Con i miei occhiali da sole
Le tapas con il guacamole per colazione
A tutte le ore
A fare l’amore
Sopra una panca piana per la ripetizione,
Ma con un po’ di fiatone
E magari due nipoti che mi corrono attorno
Con la mia canna da pesca e l’esca nel gilet
I miei tatuaggi ormai saranno macchie di inchiostro
Ma so che in fondo mi ricorderanno che
Si ne è valsa la pena, che pena però
Si ne è valsa là pena, che pena, però
Io ti prometto che sarà
Bellissimo
Tornare a quei ricordi là
Sì a quei ricordi là
Che brivido!
Di quelli che non puoi spiegare
Come vele in mare aperto
Quando tira forte il vento
Tu lascia che sia
Bellissimo, bellissimo
(Ico! Dove sei Ico??)
Mi daranno per spacciato un po’ come il coccoriccò
Ma sarò spaparanzato con un cocco sul comò
E mi cercheranno, ma farò le orecchie da mercante
Da sopra un pedalò, con un panino e le ciabatte
Urcaaa
A cercare moglie ad un corso di zumba
O a giocarmi tutto quello che ho a cirulla
Finirà così perché
Un giorno avrò capito che
Ci sono momenti che non puoi scordare
Come le chitarre, prima di un concerto
Tutte quelle notti perse a litigare
E poi tutte le mattine nello stesso letto
E se c’è qualcosa da dimenticare
Nonostante tutto me lo tengo stretto
Si ne vale la pena, che pena, però
Io ti prometto che sarà
Bellissimo
Tornare a quei ricordi là
Sì a quei ricordi là
Che brivido!
Di quelli che non puoi spiegare
Come vele in mare aperto
Quando tira forte il vento
Tu lascia che sia
Bellissimo, bellissimo
(Sì ne vale la pena, che pena però
Sì ne vale la pena, che pena, però)