One Piece – Tutti all’arrembaggio è una serie animata giapponese che ha ottenuto un gran successo. È sufficiente pensare che è nata nel 1997, da un’idea di Eichiiro Oda (allora aveva soli 22 anni), ed è ancora oggi in produzione diventando un punto di riferimento nel mondo dell’anime con oltre 1000 episodi.
Così famosa che Netflix ha deciso di introdurla nel suo palinsesto con un adattamento in live action, ovvero con attori veri e propri rendendo felici i fan dell’anime giapponese. Le riprese sono andate in scena in Sud Africa, più precisamente a Città del Capo, dove sono create le ambientazioni, mentre Eichiiro Oda è la produttrice esecutiva. E finalmente la serie tv ha fatto il suo debutto sulla famosa piattaforma di streaming la scorsa settimana (qui puoi trovare la nostra recensione su One Piece) e fa già parlare di sé perché nella settimana tra il 28 agosto ed il 3 settembre è stata la serie tv in lingua inglese più vista su Netflix in ben 84 paesi. Numeri da record per un totale di oltre 140 milioni di ore visionate ed oltre 18 milioni di visualizzazioni. Tra i paesi in cui One Piece è in testa c’è anche la nostra Italia, mentre ottiene la medaglia d’argento negli Stati Uniti dove è arrivata seconda alle spalle della miniserie Who Is Erin Carter?
Ma arrivati a questo punto una domanda sorge spontanea. Ovvero, quali sono le differenze tra il live action di Netflix e l’anime originale di One Piece? Sappiamo che i fan più storici non erano molto d’accordo nel vedere la storia animata raccontata con personaggi in carne e d’ossa poiché non amano la snaturalizzazione dei personaggi. Certo, i live action vanno molto di moda nell’ultimo periodo, ma non sempre sono apprezzati. La prima differenza che salta all’occhio è evidente e si tratta della narrazione. La serie tv, infatti, ha tempi molto più celeri rispetto all’anime che è composto da oltre 100 volumi ed al cartone che, invece, conta oltre 570 puntate. Ovviamente un live action non può durare all’infinito, da qui la necessità di accelerare i tempi e rendere più vicini determinati eventi per fare in modo che in solo otto episodi (dalla durata di circa un’ora ciascuno) venga raccontato il più possibile senza tralasciare nulla. Nel live action di One Piece i personaggi vengono introdotti in anticipo rispetto all’anime. La storia, infatti, inizia con Garp presente durante l’esecuzione di Roger. Ovviamente non era presente nel manga. Garp è stato mostrato brevemente molto più avanti nella storia e successivamente è stato introdotto correttamente. Tuttavia, a differenza dell’anime, lo vediamo nella scena iniziale del live action di One Piece.
Nel live action si è scelto di dare maggiore risalto alla storia di Koby (interpretato dall’attore Morgan Davies): la storia, infatti, è talmente importante che diventa come una specie di sottotrama a cui viene data molta attenzione. Inoltre, si è deciso anche di parlare del combattimento tra Zoro e l’agente di Crocodile, una battaglia che, nell’anime, viene solo accennata. Un’altra differenza evidente è il fatto che la serie tv è più oscura e cruenta rispetto all’anime. Certo, questo non vuol dire che l’anime non lo sia visto che tratta temi come la schiavitù e l’oppressione, ma la serie è risultata molto più cruenta forse anche a causa degli effetti nella vita reale. Ennesima differenza che è stata notata è nell’incontro di Luffy con Zoro e Namy che nel live action si incontrano quasi contemporaneamente, mentre nell’anime assistiamo prima all’incontro di Luffy con Zoro e solo successivamente a quello con Namy. Infine, nella serie tv notiamo un’importante assenza che è quella della banda di pirati (ovvero i bambini) di Usopp mentre nell’anime ha grande risalto.
E tu hai già visto il live action di One Piece? Hai trovato ulteriori differenze tra la serie tv e l’anime? Ti aspettiamo nei commenti!