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TITOLO: Open Water
REGIA: Chris Kentis
CAST: Blanchard Ryan, Daniel Travis
PAESE: USA
ANNO: 2003
GENERE: drammatico, thriller
DURATA: 79 minuti
Quando gli squali non sono tutto…
Susan (Blanchard Ryan) e Daniel (Daniel Travis) stanno attraversando un periodo di stress e nervosismo a causa del lavoro che porta via loro troppo tempo e di una scarsa comunicazione. Per sopperire a queste lacune, i due decidono di partire per una vacanza da sogno ai Caraibi, luogo magico e adatto alla loro passione atavica preferita, la subacquea. Giunti in quello che alcuni definiscono il paradiso terrestre, Susan e Daniel si prenotano con una compagnia locale per l’immersione tanto agognata. Quando la barca parte per il mare aperto, i due non sospettano nemmeno il loro sfortunato destino. Quella che doveva essere una gita di riappacificazione tra pesciolini colorati e variegati si tramuta immediatamente in un incubo dal momento che il mezzo riparte per la terraferma senza accorgersi che la coppia non è rientrata. Quando riemergono in superficie si rendono conto della gravità della situazione, soli, dispersi in mezzo all’oceano e trascinati per di più dalla corrente. Non ci vorrà molto prima che la situazione peggiori, Susan e Daniel, difatti, prendono coscienza di ciò che accade sotto di loro: un branco di squali è pronto ad attaccare.
Open Water – scena tratta dal filmOdio gli spoiler ma questa pellicola lascia poco all’immaginazione. A far clamore è, senza ombra di dubbio, il fatto che la vicenda sia stata tratta da una storia vera. Il che la dice lunga sulla sicurezza offerta da queste compagnie subacquee che sicuramente non mi vedranno mai. Le recensioni hanno premiato Open Water soprattutto per il paragone metaforico tra squali (predatori feroci ed assassini) e la frustrazione di coppia provata dai due protagonisti.
Personalmente non ho visto il film in questa prospettiva. A me, più che una pellicola cinematografica, ha ricordato molto un servizio del telegiornale, con riprese così mosse che più che guardare una storia sul mare, sul mare sembra proprio di esserci (tutto eccessivamente mosso).
Inoltre, brutto da dire ma triste verità, quando una persona decide di guardare un film drammatico/horror con squali come primo piatto, si aspetta di vedere qualche scena più cruenta. Non in stile splatter ma perlomeno qualche indizio che faccia capire che sì, muoiono proprio in quel modo. Ma qui non ci sono gambe che volano o braccia che galleggiano. Oltretutto nemmeno la suspense offre un motivo per rimanere incollati allo schermo, troppo blanda e prevedibile.
Il finale, benché tragico, non soddisfa le aspettative.
Insomma, vi sfido a trovare un film realizzato in modo peggiore (considerando che è del 2003 si poteva fare molto ma molto meglio).
P.S. E’ stato premiato (meritatamente) il trailer. Vi avviso che saranno le scene più salienti di tutto il film.
Open Water – scena tratta dal film[review]
La Recensione
Il verdetto
La pellicola non soddisfa le aspettative. Le riprese, eccessivamente mosse, creano confusione e non suspense. Realizzazione pessima.
pensare che è una STORIA VERA per i responsabili di questa brutta morte gli darei anni di tortura per quanti anni di eta’ avevano i malcapitati. affidare la propria vita ad un marinaio ignorante specie in matematica da non saper contare i sub usciti in mare con quelli rientrati a bordo mi fa incazzare. ho visto il film 3 volte e mi incazzo ogni volta di piu’.