Adattamento del romanzo “American Prometheus: the triumph and tragedy of J. Robert Oppenheimer“, scritto a quattro mani da Kai Bird e Martin J. Sherwin, “Oppheneimer” ha per protagonista, come si evince chiaramente dal titolo, il tristemente noto “padre della bomba atomica“.
Due parole sul vero Robert Oppenheimer
Nato il 22 aprile del 1904 a New York, da genitori di origini ebraiche, il giovane Robert si laureò con ottimi voti ad Harvard, e successivamente si iscrisse all’Università Georg-August di Gottinga; qui si innamorò della fisica quantistica, allo studio della quale dedicò la maggior parte del proprio tempo.
Nel 1928, fu il primo a studiare e comprendere l’effetto tunnel, secondo cui basta anche un debole campo elettrico per poter liberare gli elettroni dal nucleo originario, il che sarà alla base del funzionamento di molteplici strumenti, come ad esempio, per citarne solo alcuni, le memorie flash ed il miscroscopio a scansione effetto tunnel.
La vera svolta per la carriera di Oppenheimer arrivò tuttavia nel 1942: dopo aver lavorato come ricercatore ed insegnante di fisica presso l’Università di Berkeley e il CalTech, in tale anno gli venne infatti offerto dagli Stati Uniti il ruolo di leader nella realizzazione del famoso Progetto Manhattan, un programma di ricerca e sviluppo in ambito militare, alla genesi del quale parteciparono anche la Gran Bretagna e il Canada.
Oppenheimer accettò di buon grado questo importante compito, e ben presto nacque quello che ancora oggi è considerato il più grande gruppo di ricerca della storia della scienza: non solo Oppenheimer stesso, ma anche i migliori fisici del mondo intero.
Dall’unione di queste menti geniali, venne creata la micidiale bomba atomica, che verrà sganciata su Hiroshima prima e Nagasaki poi rispettivamente il 6 e il 9 agosto di tre anni più tardi, nel 1945, e che porrà tragicamente fine alla guerra del Pacifico, con la resa incondizionata del Giappone.
A differenza dei suoi collaboratori, Oppenheimer era ben conscio degli incalcolabili danni che l’atomica avrebbe inevitabilmente generato, come si evince dalla sua celeberrima frase pronunciata appena venti giorni prima del lancio delle bombe sulle città giapponesi:
“Sono diventato Morte, il distruttore di mondi”.
Robert Oppenheimer
Dopo la guerra, tuttavia, si oppose strenuamente all’idea degli Usa di costruire la bomba a idrogeno, ritenendo tale progetto troppo distruttivo e fondalmentalmente inutile.
Oppenehimer terminò i propri giorni in qualità di docente presso l’Institute for Advanced Studies di Princeton; morì il 18 febbraio del 1967, quattro anni dopo aver vinto il premio Enrico Fermi per la fisica.
Il cast di “Oppehneimer”
Dopo i tre “Batman” che hanno sancito l’inizio del loro connubio cinematografico, Christopher Nolan torna a dirigere l’attore americano Cilian Murphy in “Oppenheimer“, nella quale Murphy intepreta proprio il ruolo del protagonista, Robert J. Oppenheimer.
Sua è la prima foto ufficiale rilasciata, che vede un Murphy-Oppenheimer ritratto frontalmente, con un cappello e una sigaretta in bocca, proprio come era stato immortalato in uno scatto di molti anni fa il vero Oppenheimer (vedi foto sopra).
La scelta di ricreare proprio tale foto, tra le tante altre, sembra esser incentrata sulla sigaretta accesa in bocca all’uomo: un dettaglio, questo, che può essere interpretato in due modi complementari. Da una parte, il simbolismo del fumo come strumento di danno e morte per se stessi e per chi ci sta intorno, proprio come è stato il nucleare per Oppeneheimer e per il popolo giapponese di Hiroshima e Nagasaki; dall’altro lato, un semplice riferimento alla vita di Oppenheimer stesso, accanito fumatore e deceduto in seguito alle complicanze di un incurabile cancro alla gola.
Oltre a Murphy, numerosi sono i volti noti che compaiono nella pellicola: Emily Blunt, ad esempio, nei panni della seconda moglie del fisico, la botanica e biologa Katherine (detta “Kitty”) Oppenheimer, ma anche Matt Damon, che interpreta il ruolo del direttore del Progetto Manhattan, il generale Leslie Groves jr, e Robert Downey Jr, che presta il proprio volto ad uno dei commissari fondatori della Commissione per l’energia atomica degli USA, Lewis Strauss.
Non solo loro, però: tra i molti altri, completano infatti il nutrito cast anche attori quali Rami Malek (il Freddie Mercury di “Bohemian rapsody“), Dane DeHaan (Lucien Carr in “Kill your darlings – giovani ribelli“), Kenneth Branagh (l’Hercule Poirot di “Assassinio sul Nilo” e “Assassinio sull’Orient Express“) e David Krumholtz (il protagonista della serie tv “Numbers“).
Data di uscita, produzione e budget
L’uscita nelle sale americane di “Oppenheimer“, diretto da Christopher Nolan, è prevista per il 21 luglio 2023.
La pellicola sarà prodotta e distribuita dalla Warner Bros, il che costituisce un evidente cambio di rotta per Nolan, abituato a lavorare in collaborazione con la Universal Pictures, con la quale però ha avuto alcuni screzi in seguito all’uscita del film “Tenet” in contemporanea su HBO Max.
Il budget a disposizione per la realizzazione del film si aggira intorno ai 100 miliori di dollari.