Se ci mettessimo a leggere la biografia di Gary Oldman in questo momento, la cosa che probabilmente ci lascerebbe più allibiti é l’assenza di un premio Oscar. Un riconoscimento che, per uno del suo calibro, sarebbe da dare per scontato.
Il grande attore britannico é invece quest’anno alla sua seconda nomination agli Academy (la prima fu per “La Talpa” nel 2012) ma, fresco del suo terzo BAFTA e del Golden Globe, sembrerebbe ad oggi, il favorito della rosa.
La strabiliante trasformazione in Winston Churchill ne “L’ ora più buia” (risultato di un eccellente lavoro di make-up e non di uno stravolgimento fisico, come da Oldman più volte precisato) potrebbe coronare una carriera costellata da ruoli iconici (da Sid Vicious a Sirius Black, dal Norman Stansfield di Lèon al commissario Gordon nella trilogia di Nolan passando ovviamente per il più celebre, il conte Vlad nell’indimenticabile “Dracula di Bram Stoker”).
Lewis, Washinghton e gli altri
Certo, a mettergli i bastoni tra le ruote potrebbe essere il suo connazionale, nonché tre volte premio Oscar, Daniel Day Lewis per il ruolo del sarto ne “Il filo nascosto” di P.T. Anderson che coinciderebbe anche con il suo già annunciato addio alle scene (tornerà a fare il ciabattino a Firenze?).
Più improbabile che a spuntarla sia il solito grande Denzel Washington, di nuovo nei panni di un avvocato per ” Roman J. Israel, Esq.”: la sua candidatura é ormai un appuntamento annuale a cui siamo ormai abituati. Chi già può cantare vittoria solo per vedersi candidati accanto a tre mostri sacri, sono i giovani e semi-sconosciuti Timothée Chalamet e Daniel Kaluuya, rispettivamente protagonisti di “Chiamami col tuo nome” del nostrano Luca Guadagnino e “Get Out”, film horror-satirico che é stato una delle sorprese degli ultimi mesi.
Insomma… largo ai giovani sì, ma il conte pretende la sua corona.