Il dolore per la perdita di sua figlia è ancora troppo forte. Ecco ciò che Mitch Winehouse ha raccontato in un’intervista sulle visite che riceve dallo spirito di Amy
La morte di Amy Winehouse, avvenuta nel luglio del 2011, ha gettato nello sconforto il mondo della musica, tutti i suoi fan e soprattutto la sua famiglia. Anche lei, come un gran numero di artisti bellissimi e talentuosi, ci ha lasciati a soli 27 anni per avvelenamento da alcol, ma ancora oggi lei e la sua meravigliosa voce restano impresse in tutti noi.
A parlare in una recente intervista è stato il padre di Amy, Mitch Winehouse. L’uomo, ancora scosso dalla perdita, ha raccontato di ricevere spesso visita dallo spitiro di sua figlia. La cosa lo conforta e, forse, lo aiuta a superare un lutto difficile da affrontare. Ecco quanto dichiarato dal padre di Amy Winehouse al Sun.
Viviamo dei momenti molto difficili, soprattutto il giorno del suo compleanno, il 14 settembre. È dura- ha raccontato l’uomo -Dopo tre anni dalla sua morte mi sono convinto che sarebbe tornata, in qualche forma. E così è successo, il suo spirito mi visita continuamente.
Sono successe tante cose strane. Il suo spirito arriva e si siede sul bordo del mio letto. Rimane lì seduta ed è sempre la stessa, con il suo viso splendido. Mi guarda, le dico: “Va tutto bene?”, sono molto nervoso quando la vedo. Ma mi conforta saperla vicina
Il racconto del padre di Amy non manca di minuziosi dettagli, come quando ha raccontato di aver ricevuto visita dallo spirito della ragazza in forma di merlo. Uno dei tanti tatuaggi che Amy portava sulla pelle, infatti, era proprio la rappresentazione di un merlo.
La settimana dopo la sua morte, ero a casa di mia sorella e abbiamo sentito questo tonfo e un merlo che sembrava identico al tatuaggio di Amy è volato nel bicchiere. Siamo andati a prenderlo e ad appoggiarlo su un trespolo. È successo di notte, quando gli uccelli non volano, ma è tornato e si è seduto sul mio piede. Si è seduto in mezzo a noi e ha cantato. Ora vedo merli tutto il tempo. E tu pensi, ‘Oh, è solo un uccello,’ ma è lei, ne sono sicuro