Panama papers di Steven Soderbergh è basato sul libro Secrecy World: Inside the Panama Papers Investigation of Illicit Money Networks and the Global Elite, del giornalista Jake Bernstein. Tratta dello scandalo dei Panama Papers, fascicoli riservati digitalizzati, composti da 11,5 milioni di documenti confidenziali gestiti dalla Mossack Fonseca, uno studio legale panamense.
Al loro interno, informazioni dettagliate su oltre 214.000 società offshore, ovvero società registrate in uno stato ma che conducono le proprie attività in un altro. I documenti mostrano come individui benestanti, compresi funzionari pubblici, cerchino di nascondere i loro soldi dal controllo statale. Il cast è composto da Meryl Streep, Gary Oldman, Antonio Banderas e Sharon Stone. Il film verrà distribuito da Netflix il 18 ottobre 2019. È stato in competizione al Festival del Cinema di Venezia 76 per la categoria Miglior film. Ma passiamo alla trama di The Panama Papers; naturalmente, senza spoiler!
La trama di The Panama Papers
Ellen Martin si trova in viaggio con il marito ed è felice di festeggiare il suo quarantesimo anniversario di matrimonio. Prenota una gita in battello con una coppia di amici e succede l’inaspettato. La barca si capovolge e tutti i passeggeri vengono sommersi dall’acqua. Chi riesce a nuotare e a sfuggire dalle costrizioni del veicolo si salva. Gli altri invece (21 partecipanti) incontrano una tragica morte da annegamento. Ellen, distrutta dal dolore, si rivolge alla compagnia assicurativa delle barche a noleggio, ma nessuno sembra riuscire ad aiutarla e a rintracciare i responsabili che rimborsino i danni. O che soprattutto, si dimostrino solidali nei confronti delle famiglie delle vittime.
Decide quindi di partire alla volta di Nives, con un indirizzo in mano e la determinazione di avere giustizia. Anche se lo stato americano sembra non prendere nemmeno in considerazione il problema, la vedova scopre che la polizza dei barcaioli era a nome di una compagnia assicurativa inesistente. Non per volontà dei proprietari, ma per l’azienda alla base delle assicurazioni, la quale non è mai stata davvero operativa, se non per riscuotere il denaro dei malcapitati investitori. Ellen e la compagnia noleggio si trovano truffati, così come decine di altri clienti. Tutti danneggiati dallo stesso gruppo di individui, che tramite frodi ben congegnate sono riusciti ad agganciare diversi interessati. I quali adesso si trovano sul lastrico.
Il cast di The Panama Papers recensione
Meryl Streep interpreta la povera Ellen Martin, che parte per una vacanza felice con il marito e torna vedova e frodata. È una donna pacata e amorevole, ma anche decisa e coraggiosa, spinta dalla voglia di risolvere i misteri alla base del suo mancato rimborso assicurativo. Un personaggio che sembra parallelo alle vicende principali, ma che lungo il percorso ne diventa cardine, in grado di sbrogliare la fitta matassa di affari loschi. Abbiamo visto la Streep in pellicole diversissime tra loro, come la dark comedy La morte ti fa bella, la favola deprimente Lemony Snicket. Il drammatico Il dubbio, i musical Into the woods e Mamma mia!
Gary Oldman veste i panni dell’avvocato Jürgen Mossack, complice delle frodi fiscali a danno di diverse nazioni. Abile oratore e dai ragionamenti acuti, affascina con la sua eleganza e sicurezza, in totale assenza di rimorso per le azioni commesse. Abbiamo visto Oldman in blockbuster quali Harry Potter, Il cavaliere oscuro-Il ritorno. Nei drama L’ora più buia e Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie. Nei classici La lettera scarlatta e Dracula di Bram Stoker.
Antonio Banderas è Ramón Fonseca, collega dell’altro giurista e ben disposto a fare la bella vita speculando sul denaro altrui in modo poco lecito. Abbigliato con gran classe e forte di un fascino latino, forma con Mossack la coppia del gatto e la volpe della celebre favola Pinocchio. Troviamo Banderas, tra gli altri film, nel sensuale Original sin, nel celebre La maschera di Zorro e nel film incentrato sul tango Ti va di ballare?
Qual è la storia vera di The Panama Papers?
La storia racconta dell’inchiesta giornalistica del Consorzio Internazionale dei reporter investigativi (2016), finita tra le mani del giornale tedesco Süddeutsche Zeitung. Il materiale in loro possesso è un elenco dettagliato di documenti dagli anni ‘70, testimonianze dell’esistenza di moltissime società offshore che si sono rivolte allo studio legale panamense Mossack Fonseca per evadere le tasse, o di realtà più piccole che credevano di aver concluso un affare risparmiando rispetto ad altri tipi di servizi. Il denaro raccolto dagli investitori è stato ripulito e poi inserito di nuovo sul mercato: uno scandalo finanziario di proporzioni enormi che ha coinvolto il mondo dell’economia e della politica di circa 200 nazioni. Ha colpito leader governativi, tycoon potenti e personaggi famosi. L’illegalità dello studio Mossack Fonseca stava nel nascondere le somme di denaro all’estero per non pagare le tasse nel paese di appartenenza, riciclando poi i ricavi.
Un caso che diventa (inter) nazionale
Panama papers parte con il racconto di una vicenda familiare, quella di Ellen e del marito rimasto ucciso, per poi diventare un caso internazionale che ha scosso le sfere politiche e finanziarie. Dal particolare al generale, due vicende che apparentemente appaiono slegate troveranno invece lo svelamento della frode da parte di una donna qualunque. Ellen, finendo sulle tracce di due sapienti avvocati, Mossack e Fonseca, comincerà a comprendere come funzioni la giustizia americana. Lei non è solo una vedova, ma rappresenta tutti i cittadini che meritano di conoscere le mire dei potenti e vogliono difendere i propri interessi. Economici e morali.
Con Panama papers Steven Soderbergh sembra volerci presentare i fatti come sono andati, e invitarci a scavare dentro i problemi. A lottare per un paese migliore e a rendersi conto di quanto un sistema statale possa essere marcio e corrotto fino all’osso, coinvolgendo il mondo intero. Un invito a riflettere che non si rivolge solo agli americani, ma si estende a chiunque, dal momento che questo tipo di frodi e corruzioni è una triste quotidianità, in forme e contesti differenti. Il regista è in grado di fare tutto questo caricandoci in sella ad un cavallo pazzo, che prosegue di corsa verso la strada prefissata (lo svolgimento di una trama chiara e coerente) ma che si abbandona ad ironie, frecciatine ed esercizi stilistici lungo il percorso.
Ti ho convinto ad andare al cinema, fare razzia di popcorn e vedere il film fino ai titoli di coda? Ottimo, poi mi farai sapere se ti è piaciuto o meno nei commenti.
La Recensione
The Panama Papers
Una storia economica non facile da assimilare per ogni tipo di spettatore, ma che viene alleggerita da un taglio ironico e da una suddivisione in capitoli, che la rendono dinamica e coinvolgente.
PRO
- Ottimo cast
- Storia economica ma resa interessante
- Ironia tagliente e rottura degli schemi cinematografici
CONTRO
- Troppa dinamicità può creare confusione nello spettatore