Sir Paul McCartney oggi compie 78 anni. Con quasi sessanta di questi spesi alle prese con la sua lunga carriera, il celebre artista è una leggenda vivente della musica contemporanea.
Tracciare la storia completa dell’ artista inglese diventato famoso per la sua militanza nei Beatles è un’impresa ardua viste le sue numerose apparizioni e le prolificità compositiva che lo caratterizza. La sua vicenda artistica iniziò a “quattro mani” insieme a John Lennon regalando al pubblico di tutto il mondo i brani più famosi dei Fab Four.
Al termine dell’avventura artistica più importante della sua vita Paul ha continuato la sua ascesa formando gli Wings con la prima moglie, Linda Louise McCartney e con Denny Laine. Fu proprio il 1970, esattamente cinquant’anni fa, l’anno in cui i Beatles si sciolsero, a far decidere Paul a pubblicare il suo primo album da solista addirittura a poche settimane dall’uscita di “Let It Be”, ultimo album ufficiale della band di Liverpool.
L’album, intitolato semplicemente “McCartney”, è composto da diversi brani inediti incisi durante le pause tra una composizione e l’altra negli studi di Abbey Road. Tra le canzoni celebri spiccano “Maybe I’m Amazed” e “Junk”. Il disco fu suonato interamente da McCartney coadiuvato per i cori dalla moglie Linda, e fu accolto molto bene dal pubblico ma tiepidamente dalla critica, che apprezzò maggiormente i singoli pubblicati l’anno successivo: “Another Day” e “Uncle Albert/Admiral Halsey”, quest’ultimo in prima posizione nella “Billboard Hot 100“.
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Gli anni Settanta sono contrassegnati dagli eventi che videro protagonista Sir McCartney alle prese con la fortuna altalenante degli Wings, con cui ha avuto alti e bassi, fino ad allontanarsi completamente negli anni Ottanta incidendo da solista due album come “Tug of War” del 1982 e “Pipes of Peace” del 1983 in cui riprende la collaborazione con Ringo Starr e George Martin raggiungendo di nuovo l’apice delle classifiche. Il baronetto ingaggia anche celebri duetti che diedero vita a brani come “Ebony and Ivory” con Stevie Wonder, “The Girl Is Mine” e “Say Say Say” con Michael Jackson.
Gli anni Ottanta videro un Paul McCartney alle prese anche con il mondo del cinema nel ruolo di sceneggiatore del film “Give My Regards to Broad Street”, di cui fu anche protagonista e autore di colonne sonore come “We All Stand Together”, per il film animato “Rupert and the Frog Song”.
Sir McCartney è noto anche per le sue attività filantropiche che lo videro partecipe del “Live Aid” con la celebre performance di “Let It Be” eseguita da solo al pianoforte e raggiunto al termine del brano da Bob Geldof, David Bowie, Pete Townshend e Alison Moyet.
Dagli anni Novanta in poi inizia il suo mirabolante tour che lo vide protagonista di numerosi palcoscenici nella più grandi capitali mondiali. Nel 1993 fu alle prese con Harrison e Starr nel progetto Anthology dei Beatles, che porterà a una serie di documentari e a tre album doppi di registrazioni inedite sia di studio sia live.
Oggi McCartney continua la sua attività di frontman e artista a tutto tondo vicino alle esigenze del suo amato pubblico.
Nei giorni scorsi il noto artista inglese è stato protagonista di una vicenda che lo ha costretto a esporsi in modo deciso e critico nei confronti del live business. Dalla sua pagina Facebook si è opposto alla decisione di non rimborsare gli spettatori italiani per i live cancellati del suo tour 2020, ma di consegnare i voucher:
“È veramente scandaloso che coloro che hanno pagato un biglietto per uno show non possano riavere i loro soldi. Senza i fan non ci sarebbe musica dal vivo. Siamo fortemente in disaccordo con ciò che il governo italiano e Assomusica hanno fatto”.
McCartney aveva annunciato il suo tour estivo, con tappa il 10 giugno a Napoli e il 13 giugno al Lucca Summer Festival. Due eventi cancellati per l’emergenza Covid-19 che non è stato possibile riprogrammare per il 2021.
“A tutti i fan degli altri Paesi che avremmo visitato quest’estate è stato offerto il rimborso completo. L’organizzatore italiano dei nostri spettacoli e i legislatori italiani devono fare la cosa giusta in questo caso. Siamo tutti estremamente dispiaciuti del fatto che gli spettacoli non possano avvenire ma questo è un vero insulto per i fan.”
Paul McCartney si mostra ancora una volta dalla parte della sua gente, mettendo in prima linea le necessità che contraddistinguono solo i grandi artisti dotati di una notevole sensibilità, ed oggi in questo giorno speciale, l’amore dei suoi fan di certo avrà modo di essere corrisposto.
Tanti auguri di buon compleanno Sir Paul!