Faccio una premessa: non si tratta della mia prima volta al Pavè di Milano, ma la recensione finale sarà uno specchio di questa colazione che vi racconterò qui di seguito.
Quella del Pavè è veramente la colazione più buona di Milano?
Per quanto riguarda il più buona forse si, ma vi ricordo che l’esperienza all’interno del locale è altrettanto importante.
Vagando nel loro sito ufficiale non ho trovato nulla sulle origini del locale ma un bel messaggio che un po’ ritrae l’esperienza gastronomica provata dai viaggiatori.
“Il rito della produzione, il rispetto del prodotto, il valore degli ingredienti,” si legge sulla pagina del sito.
Il messaggio continua:
“E puntiamo a una produzione di qualità, costruita sulla ricerca della materia prima.”
Non hanno tutti i torti, perché la qualità del cibo è il concetto chiave di Pavè. La lievitazione dei prodotti è perfetta e difficilmente una pietanza vi lascerà insoddisfatti. Credo di aver provato tutto quanto in questi anni e non mi sono mai trovato male per quanto riguarda il cibo.
La mia esperienza al Pavè di Milano
Arrivo da Pavè, situato in via Felice Casati 27 a Milano senza bisogno di prendere i mezzi perché vivo abbastanza vicino al locale. Per chi avesse bisogno di indicazioni, è sufficiente prendere la metro rossa (fermata Pt. Venezia) o la metro gialla (fermata Repubblica) e proseguire per pochi minuti a piedi. Qui sotto potete vedere la posizione di Pavè sulla mappa di Milano:
Come ben vedete si trova in una posizione abbastanza centrale. Sono arrivato verso le 9 del mattino e il posto era già affollato, forte della popolarità di cui gode sul web. Voglio sedermi e salgo sullo spazio soppalcato e il cameriere mi chiede di andare nei tavoli in fondo ma, una volta seduto mi dice: sei da solo, quindi sarebbe meglio se tornassi giù perché così abbiamo più spazio per le altre persone che arrivano dopo. La situazione del sali e scendi mi stava facendo passare la voglia di fare colazione. Avrei preferito ricevere un avviso prima di salire le scale. Mi accomodo e ordino una brioche rossa e il cappuccino di soia. Qui sotto la foto della colazione:
Buonissima la brioche, che se la gioca con quella del panificio Longoni per la classifica di migliore croissant a Milano. Ma quella di Longoni è un’altra recensione che vi racconterò più avanti. Anche il cappuccino non è male, non ai livelli di Orsonero Coffe ma tutto sommato buono. La ragazza di fronte a me, che ha ordinato lo stesso croissant, ha commentato con: “This is Good!”
Pavè Milano… I prezzi
Il costo di questa colazione ammonta a 5 euro circa, molto al di sopra del prezzo medio di Milano per il cappuccino e croissant che di solito arriva a 3,50 euro massimo. Ho scelto un croissant speciale, però si tratta pur sempre di una brioche e di un cappuccino. Se bisogna pagare il servizio e sedersi in mezzo a 29239 persone che non si conoscono trovo il costo della colazione abbastanza esagerato. Qui sotto potete trovare il menù della colazione di Pavè:
Su TripAdvisor il locale ha una media voto piuttosto alta, punteggio 4 su 1228 recensioni. Molti concordano con me sul fatto della non ottimale gestione dei posti a sedere e sui prezzi eccessivi.
Beh, è tempo di un verdetto personale… e qui sotto esaminerò i pro e contro.
La Recensione
Recensione Pavè Milano
La qualità del cibo è veramente elevata e difficilmente uscirete insoddisfatti. Purtroppo il servizio è mal organizzato e la gestione dei posti a sedere lascia alquanto a desiderare. Lo spazio è piccolo e molto affollato... non riesco a capire come quel ragazzo vicino a me riuscisse a studiare col PC. Il personale non vede l'ora di mandarvi via, appena finite di mangiare una cameriera vi prende immediatamente il piatto e questo aspetto è un duro colpo per quanto riguarda il godersi la colazione in pieno relax. I prezzi sono veramente alti, soprattutto se bisogna pagare il servizio per stare seduti insieme ad altre persone che non si conoscono. Il locale ha un design accattivante ma diventa complicato goderselo a fondo. Avrei voluto dare un voto più alto ma la qualità del cibo a volte non basta. Che peccato!