Ho appena finito di vedere una serie TV francese dal titolo Pax Massilia.
Il panorama delle serie televisive è pieno di “drammi criminali”, tanto che a volte diventa difficile distinguerli l’uno dall’altro. Se una serie non offre qualcosa di unico che catturi l’attenzione degli spettatori, questi ultimi potrebbero perdere interesse. Non bastano personaggi polizieschi e criminali banali, anche se ci sono molte azioni e misteri. “Pax Massilia”, una nuova serie crime proveniente dalla Francia, fatica a definire i suoi personaggi, nonostante ci sia un abbondante scenario costiero e numerose sparatorie e inseguimenti.
Di cosa parla questa serie?
Durante il funerale, l’uomo in catene, Franck Murillo (interpretato da Nicolas Duvauchelle), riesce a fuggire grazie all’intervento dei suoi uomini, che tendono un’imboscata alle forze dell’ordine. Nella confusione che segue, almeno un poliziotto perde la vita.
Otto mesi dopo, a Marsiglia, un gruppo di poliziotti guidato da Lyès Benamar (interpretato da Tewfik Jallab) tiene sotto osservazione la sede di un noto spacciatore, attualmente in libertà vigilata. Quando arriva una moto, Benamar e la sua collaboratrice più fidata, Audrey Ilunga (interpretata da Lani Sogoyou), riescono a catturare sia il corriere che la vedetta, ma non senza sparatorie e un passante colpito accidentalmente da un proiettile. Benamar adotta metodi estremi per costringere il corriere a rivelare chi ha organizzato l’affare, ma l’uomo riesce a fornire solo il soprannome “L’Indiano”.
Il commissario Fabiani (interpretata da Florence Thomassin) non approva i metodi di Benamar, ma riconosce anche la sua efficacia. Dopo averlo rimproverato per aver causato una sparatoria in un’area turistica, le dice che avrà un nuovo partner: un’agente dell’Interpol di nome Alice Vidal (interpretata da Jeanne Goursaud). Quando Vidal arriva alla stazione, incontra Miranda (interpretato da Diouc Koma), un collega inviato a Marsiglia per “ripulire” la forza di polizia locale. Miranda avverte Vidal di stare attenta alle “spiacevoli sorprese” che la città e le sue forze dell’ordine possono riservare.
Vidal, tuttavia, è a Marsiglia per motivi personali: è alla ricerca di Murillo, poiché suo padre è stato ucciso durante quel funerale. Si pensa che Murillo sia morto in Venezuela durante la fuga, ma Vidal sospetta che sia ancora vivo e si nasconda a Marsiglia.
Nel frattempo, si sta profilando una guerra per il controllo del territorio. “L’Indiano”, alias Tarek Hamidi (interpretato da Moussa Maaskri), che lavora per conto di Murillo, inizia a minacciare il cugino di Ali Saïdi (interpretato da Samir Boitard), il capo locale dello spaccio di droga. Benamar riceve un avvertimento che qualcosa sta per accadere, ma rimane sorpreso nel vedere Vidal arrivare sulla scena in moto, conducendo indagini per conto proprio prima del suo primo giorno nella task force.
“Pax Massilia” presenta due problemi principali: la sua impostazione è confusa e nessuno dei personaggi, sia poliziotti che criminali, è particolarmente caratterizzato. La serie sembra più un procedurale americano o forse un classico dramma crime britannico che una serie crime ricca di suspense e mistero. Questo sarebbe accettabile se ci fosse qualcosa nei personaggi che suscitasse interesse.
Benamar è un personaggio violento, questo è chiaro; rompe la testa del corriere contro il finestrino dell’auto, poi apre la porta e spinge la sua testa verso l’asfalto mentre l’auto è in movimento, solo per farlo parlare. È anche un po’ corrotto, dato che si ciulla la maggior parte dei soldi sequestrati durante il raid. Questi aspetti saranno importanti in seguito. Ma né lui né Vidal, che dovrebbero essere i protagonisti dal lato della polizia, sembrano essere altro che macchine di vendetta e violenza. Potrebbe svilupparsi un’attrazione tra i due, ma non c’è nulla nei loro personaggi che invogli a tifare per loro.
Anche Murillo appare come un cattivo generico. Sì, ha una squadra violenta e astuta intorno a sé, ma dobbiamo vedere di più del suo passato, specialmente in relazione a suo figlio morto, per capire cosa lo motiva in questo approccio distruttivo. La guerra per il territorio emergente non si concretizza completamente nel primo episodio perché i personaggi coinvolti non sono ancora ben definiti; non sappiamo chi viene minacciato e perché, e chi lavora per quale “grande cattivo”.
Il team intorno a Benamar e Vidal è così generico che non ho nemmeno menzionato i loro nomi. Questa serie potrebbe interessarti solo se vuoi vedere una discreta quantità di violenza e inseguimenti, ma se cerchi qualcosa che assomigli a una storia, potresti rimanere deluso.
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La Recensione
Pax Massilia
"Pax Massilia" appare troppo generica per lasciare un'impressione sullo spettatore, con una storia più confusa che coinvolgente.
PRO
- Scenografia affascinante: offre una vivida rappresentazione di Marsiglia, con paesaggi costieri soleggiati e ambientazioni urbane.
CONTRO
- Personaggi poco caratterizzati: i protagonisti non sono ben definiti, rendendo difficile empatizzare o interessarsi a loro.
- Trama confusa: la narrazione è complicata e poco chiara, rendendo difficile seguire la storia e i suoi sviluppi.
- Eccessiva genericità: manca di originalità, somigliando troppo ad altre serie crime, senza offrire elementi distintivi.
a parte il far west questa serie e bellissima e veritiera, non ci possono essere arresti senza compensazione con la malavita ….la droga non finira’ mai perche il 70% delle persone di tutti i ceti sociali la comprano….e’ stato bellissimo, che una squadra era formata da tutti ufficiali, chiaramente come dovrebbero essere i veri poliziotti, gente che devono uscire minimo da due anni di accademia sappiano ragionare come i delinquenti e farli diventare collaboratori , e poi dargli una divisa, non mettere una divisa a persone normali, quasi sempre raccomandati non idonei a fare un mestiere tanto difficile….che richiede delle attitudini particolari…