Titolo: Personal Shopper
Regista: Olivier Assayas
Cast: Kristen Stewart, Lars Eidinger, Sigrid Bouaziz, Anders Danielsen Lie, Ty Olwin, Hammou Graïa, Nora von Waldstätten, Benjamin Biolay.
Anno: 2017
Genere: Drammatico
Durata: 105 minuti
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Recensione dettagliata per Personal Shopper.
Dopo aver vinto una serie di importanti riconoscimenti per il suo ruolo in Sils Maria (2014) di Olivier Assayas, Kristen Stewart si riunisce con il regista per questo film insolito, che fonde un intrigante dramma personale all’orrore spettrale. Il risultato finale per Personal Shopper può essere piuttosto difficile da definire, ma è inesorabilmente un film affascinante, soprattutto per il modo in cui riesce a disegnare intelligentemente il suo aspetto visivo ed anche per la performance di Stewart.
Personal Shopper è ambientato a Parigi, dove Maureen (Stewart) lavora come stilista per un arrogante celebrità da tappeto rosso (Nora von Waldstätten). Ma Maureen in realtà è lì perché suo fratello gemello è morto di recente per via di una grave patologia cardiaca. Quel ruolo di Personal Shopper non gli piace per nulla ma lei aspetta un segno dall’aldilà da suo fratello. I due si erano giurati che il primo a morire avrebbe inviato un segnale dall’aldilà all’altro. Lei è alla ricerca di quel segnale, ed in realtà uno spirito lo trova, ma non si sa se è realmente suo fratello. Un evento successivo la aiuterà a capire meglio questa situazione.
Questa storia è così intelligente che il pubblico spesso si sente perduto. Assayas è un regista che non ama rendere tutto evidente, quindi stiamo allerta per capire gli eventi alle nostre condizioni, e prendere dal film tutto ciò che troviamo. In questo senso, il film ha un tono splendido, con immagini affascinanti che aggiungono effetti speciali sottilmente inventivi al mistero emotivo. Il punto centrale è che Maureen non è mai stata completamente onesta sui suoi sentimenti, esprimendo solo se stessa attraverso la sua sensibilità alla moda. E forse è giunto il momento per lei di prestare una certa attenzione a se stessa. Sia Assayas che Stewart fanno un lavoro formidabile nel trasmettere l’onestà del suo cammino spirituale ed il vuoto emotivo dei vestiti costosi e gioielli che la circondano.
La performance di Stewart è simpatica e rivelatrice, offrendo intuizioni potenti della sua vita interiore, che è un fascio di insicurezza e di dolore. Il viaggio che prende Personal Shopper è assolutamente avvincente, combinando l’orrore spettrale con il mondo della moda. Assayas fa alcuni commenti spiritosi sulla cultura pop lungo la strada. C’è un forte senso di nostalgia (per il denaro, la fama, l’onestà, chiarezza) che attraversa tutti i personaggi secondari. Il film è così intelligente che si sente quasi come una battuta che non siamo stati in grado di capire, e quando il pubblico non riesce a capirti del tutto, difficilmente riesci ad ottenere il risultato che avresti meritato.
La Recensione
Il Verdetto
<p style="text-align: justify;">Il film è così intelligente che si sente quasi come una battuta che non siamo stati in grado di capire, e quando il pubblico non riesce a capirti del tutto, difficilmente riesci ad ottenere il risultato che avresti meritato.</p>