TITOLO: Piccole donne
TITOLO ORIGINALE: Little Women
REGIA: Gillian Armstrong
CAST: Winona Ryder, Gabriel Byrne, Trini Alvarado, Christian Bale, Claire Danes, Kirsten Dunst, Samantha Mathis, Susan Sarandon
PAESE: USA
ANNO: 1994
GENERE: romantico, drammatico
DURATA: 114 minuti
TRAMA: Con il marito in guerra, Marmee (Susan Sarandon), si ritrova da sola a dover allevare le sue quattro figlie: Meg (Trini Alvarado), la maggiore, con un temperamento pacato e gentile, Jo (Winona Ryder), vivace ed ambiziosa, Beth (Claire Danes), tranquilla, sensibile ed altruista ed, infine, Amy (Kirsten Dunst/Samantha Mathis) romantica e sognatrice.
La famiglia March è in ristrettezze economiche ma, nonostante ciò, non si fa mancare niente e trova comunque il modo di divertirsi e passare il tempo.
Nel vicinato abita anche il giovane e allegro Laurie (Christian Bale), molto amico di tutte e quattro le ragazze.
Insieme passeranno momenti di gioia e di dolore ma senza perdersi mai di vista.
La situazione muta con il ritorno del padre, in convalescenza, qui, difatti, la famiglia comincia a sgretolarsi: Amy parte con la zia per l’Europa, con l’obiettivo di studiare ed accrescere la propria cultura, oltre ad imparare i modi più sofisticati; Jo, d’altro canto, prima rifiuta la proposta di matrimonio di Laurie e poi parte per New York, inseguendo il suo sogno, quello di diventare scrittrice.
Nella grande città conosce Friedrich Bhaer (Gabriel Byrne), un insegnante tedesco colto e premuroso che la sprona ad utilizzare al meglio il proprio talento. Inizialmente i due vanno molto d’accordo e nasce un sentimento più intimo e delicato, purtroppo però, un giorno, Friedrich rivela a Jo come, secondo lui, le sue potenzialità vengano sprecate scrivendo gialli sui giornali di cronaca nera. Nonostante lui tenti solo di aiutarla, Jo se ne risente e decide di ritornare a casa dove trova tutto cambiato. Le ragazze sono ormai cresciute e diventate donne. Beth muore poco dopo il suo arrivo a causa di una tremenda malattia. Meg, intanto, si è sposata ed ha messo alla luce due gemelli bellissimi.
Coinvolta profondamente da tutti gli eventi, Jo inizia a scrivere un romanzo sulla sua famiglia che poi invia a New York, al signor Bhaer, da cui si aspetta una sincera opinione.
Nel frattempo Amy, anch’ella adulta, si è sposata con Laurie ed i due fanno ritorno a casa per svelare la lieta novella.
Lo stesso giorno Friedrich si reca nella loro contea per fare una sorpresa a Jo: le porta il romanzo da lei scritto e pubblicato a New York con il titolo “Piccole Donne”.
Friedrich e Jo, capiscono di essere fatti l’uno per l’altra e chiudono il film baciandosi e dimostrandosi i propri sentimenti.
“Sui numerosi misteri della vita femminile è steso un velo che è meglio non tentare di sollevare.”
Piccole donne recensione film – immagine dal film
COMMENTO: Piccole donne è il film tratto dall’omonimo romanzo di Louisa May Alcott. Non è stata l’unica trasposizione cinematografica dell’opera ma è quella più recente, datata 1994.
La pellicola ha ottenuto alcune nominations agli Oscar del’95: Winona Ryder, con il suo ruolo, ha avuto la nomination per la Miglior attrice protagonista e poi,il film, è stato candidato anche per i Migliori costumi e per la Migliore colonna sonora.
La critica in Italia non è stata troppo favorevole giudicando il cast uno spreco di talenti e non apprezzando la scelta della protagonista, ritenuta troppo bella per interpretare la parte di Jo: nel libro, infatti, la secondogenita viene descritta alta ma non eccessivamente bella, unico motivo di vanto i capelli folti e lunghi.
Ma, tralasciando la colpa dell’ “essere troppo belli”, in generale, nel mondo, il film ha riscontrato un notevole successo.
Le tematiche affrontate sono poi quelle presenti nell’opera letteraria. Il perno di tutta la storia è il rapporto saldo tra le donne della famiglia, un rapporto che tiene unito il nucleo familiare anche dopo le mille sventure subite.
Ogni ruolo ha una sua importanza ma, a fare la differenza, sono principalmente due, quello della madre e quello di Jo.
La madre, la signora March, ci viene presentata come una donna forte ed efficiente che si prende cura della sua famiglia in modo egregio, nonostante le ristrettezze economiche e nonostante la lontananza del marito chiamato alle armi. Sopravvive ad ogni catastrofe, compresa la morte di una figlia, Beth, verso la fine del film.
Jo, invece, è la rivelazione dell’epoca. Negli anni in cui la donna ha un determinato ruolo all’interno della società lei è la ragazza che va controcorrente. Non bada, difatti, a tutte quelle cose a cui sono solite badare le donne. Non è superficiale né cede all’idea comune di dover rinunciare ai propri sogni solo a causa del suo essere femmina e, soprattutto, di una certa classe sociale.
Jo è completamente diversa: è maledettamente vivace, senza peli sulla lingua, fantasiosa ed ambiziosa. Proprio a causa di queste caratteristiche conquista il bel Laurie che, dopo tot anni, decide di proporsi come marito, convinto di essere accettato: Laurie è, infatti, un ottimo partito oltre ad essere un bel ragazzo, insomma, è l’esempio d’uomo che tutte, a quei tempi, avrebbero voluto. Però, ancora una volta, Jo spiazza tutti con la sua imprevedibilità, dicendo di no.
Lei va contro le regole imposte dalle vecchie generazioni, lotta per i propri principi e per i propri obiettivi, senza badare alle critiche degli altri. E’ un personaggio rivoluzionario da cui abbiamo molto da apprendere.
“Piccole donne” è un classico che vale la pena vedere.
“Jo, c’è molto di più dentro di te, se troverai il coraggio di scriverlo!”
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Piccole donne recensione film – immagine dal filmLa Recensione
Il Verdetto
“Piccole donne” è un classico che vale la pena vedere.