Nel mondo delle commedie romantiche, il film “Players” prova a distinguersi con un’idea originale. Tuttavia, la realizzazione di questa idea lascia molto a desiderare per via di una trama di bassa qualità.
A mio avviso “Players” non riesce a offrire una critica costruttiva alla cultura degli appuntamenti moderni. Al contrario, sembra piuttosto celebrare modi superficiali di relazionarsi, basati su incontri di una sola notte, senza cercare di approfondire o comprendere meglio questi comportamenti. Il film si concentra su battute e situazioni poco esilaranti, trascurando la costruzione di una storia avvincente e di personaggi credibili. Nonostante ci sia un cast di attori talentuosi, il risultato è una commedia romantica che non lascia il segno e finisce con un finale precipitoso e insoddisfacente.
Ma facciamo un passo indietro.
Durante la settimana di San Valentino, periodo in cui spesso si cercano film del genere, Netflix presenta “Players”, con la protagonista Gina Rodriguez, nota per “Jane the Virgin”. La sceneggiatura, opera di Whit Anderson e la regia di Trish Sie, narrano le vicende di Mack, una dinamica giornalista sportiva che crea strategie per vivere avventure di una notte. La svolta arriva quando si innamora di una delle sue “prede” e decide di cercare una relazione più stabile e duratura.
Dopo l’università, Mack ha dedicato molto tempo a creare tattiche per sé e i suoi amici, al fine di vivere avventure amorose con le persone che li interessavano. Quando Nick, interpretato dall’attore di “Lucifer” Tom Ellis, un giornalista famoso, inizia a lavorare al giornale in crisi dove lavora Mack, lei utilizza le sue tattiche di abbordaggio con il supporto del suo gruppo, che comprende Adam (interpretato da Damon Wayans Jr.), Brannagan (Augustus Prew), Little (Joel Courtney) e Ashley (Liza Koshy). Questo approccio agli incontri amorosi diventa il fulcro della loro amicizia, ma porta anche al primo grande problema mostrato nel film.
Sostenere un film dove i personaggi sono definiti principalmente dalla loro ricerca di avventure amorose è complicato. Nella vita reale, le persone hanno caratteristiche ben più ricche e complesse rispetto a quelle superficiali rappresentate in Players. Qualsiasi tentativo di esaltare il femminismo o il potere femminile attraverso il personaggio di Mack, che sembra non avere amiche donne, non riesce a convincere. Di conseguenza, “Players” si trasforma in un’occasione mancata per offrire una riflessione critica sul mondo degli incontri amorosi. In un’era in cui Internet è pieno di video e contenuti che discutono di questi temi, il film appare come un pretesto debole per esplorare queste dinamiche.
Nella trama di “Players”, scopriamo che Mack ha perso i suoi genitori, dettaglio che potrebbe giustificare il suo desiderio di relazioni senza impegno. Tuttavia, essendo una commedia romantica di Netflix, il regista Anderson sceglie di non approfondire il carattere o lo stato emotivo di Mack. Anche il motivo per cui decide di cercare una vera relazione è presentato in modo poco convincente. Il film dà priorità all’umorismo e a vari stratagemmi improbabili per ingannare gli altri in relazioni amorose, a discapito di una narrazione e sviluppo dei personaggi più accurati.
In un certo punto del film, Mack realizza quanto sia difficile trasformare un’avventura di una notte in una relazione seria e basata sulla verità. Durante un appuntamento doppio con Nick, Adam e Claire (Ego Nwodim), emerge che Mack e Nick non hanno quasi nulla in comune. Questo solleva interrogativi sul vero interesse di Mack nei confronti di Nick. Questa scena mette in luce le problematiche della cultura degli incontri amorosi attuali, dove sembra che le affinità e i valori condivisi siano diventati meno importanti.
Scene come questa cena dimostrano cosa accade quando un film privilegia l’umorismo, anche di bassa qualità, rispetto a una narrazione e caratterizzazione dei personaggi più solide. Il film si sposta così in una direzione irrealistica, diventando una storia dal gusto discutibile che difficilmente piacerà. Nemmeno la presenza di Gina Rodriguez e di un Damon Wayans Jr. pieno di sicurezza riescono a salvare il film. E con un finale così ingiustificato, non mi sorprenderebbe se “Players” finisse per amareggiare il post San Valentino di molti innamorati.
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La Recensione
Players
"Players" è una commedia romantica Netflix del 2024 che segue Mack, una giornalista sportiva a New York con un talento per le strategie di seduzione. Insieme al suo gruppo di amici, vive avventure di una notte finché non incontra Nick, un corrispondente di guerra, e decide di cercare qualcosa di più serio. Nonostante tenti di innovare il genere, il film si perde in un umorismo poco incisivo e in una critica superficiale della cultura degli appuntamenti, risultando una storia dimenticabile con un finale insoddisfacente.
PRO
- Gina Rodriguez è come sempre incantevole.
CONTRO
- La sceneggiatura di Anderson non analizza a fondo il suo personaggio principale.
- Il film celebra una cultura degli appuntamenti discutibile anziché criticarla.
- Le amicizie proposte sullo schermo sembrano irrealistiche e forzate.
- Il finale di Players è affrettato e completamente immeritato.