Ieri ho visto due documentari su Netflix e uno di questi si intitola “Poisoned: il pericolo nel piatto“. Non farti ingannare dalla parola pericolo, non c’è nulla di esagerato in “Poisoned”; si limita a esporre la dura realtà della catena di approvvigionamento alimentare negli Stati Uniti, invitando anche il governo a prendere delle misure di sicurezza. Stati Uniti si ma credo che anche in Europa e in Italia bisogna stare attenti a cosa si mangia. Non sono sicuro se Poisoned avrà un impatto significativo a livello mediatico, ma è sicuramente interessante e si basa su studi e fatti reali per illustrare la gravità della situazione. All’inizio del documentario, senti molte persone del settore affermare che l’America ha una delle catene di approvvigionamento alimentare più sicure del mondo e, man mano che il documentario procede, ti rendi conto di quanto sia una bufala tale affermazione.
Il documentario ruota principalmente attorno all’avvocato specializzato in sicurezza alimentare Bill Marler, che si trova al centro di questa intricata questione politica. La storia inizia nel 1993, quando Marler decise di diventare un avvocato specializzato in sicurezza alimentare durante un’epidemia di E. coli. Molte persone ne furono colpite e una delle figlie dei suoi ex clienti trascorse circa quattro mesi in ospedale solo per aver mangiato un banale hamburger. Il problema era nato in un fast food di Jack In The Box che serviva hamburger non sufficientemente cotti. Allo stesso tempo, Darin Detweier aveva un bambino di 16 mesi che fu colpito non dal consumo del prodotto ma dal contatto con una persona che lo aveva consumato. Sfortunatamente, Darin perse suo figlio, i cui sistemi corporei cessarono completamente di funzionare a causa del batterio. A quel tempo, si scoprì che il problema derivava da carne bovina di origine incerta. Una confezione di carne macinata poteva provenire da ben 400 animali, ed era facile scatenare l’epidemia. Marler riuscì a dimostrare che i dirigenti di “Jack In The Box” avevano ignorato le regole del governo secondo le quali gli hamburger dovevano essere cotti a una temperatura di 68 gradi per essere considerati sicuri. Nel documentario non lo riporta ma il pollame dovrebbe essere cotto a 74° per essere considerato sicuro. Marler alla fine del documentario sconsiglia di mangiare hamburger nei ristoranti che non hanno un termometro in cucina, perché potrebbero non cuocere correttamente la carne.
Mike Taylor, allora amministratore dell’USDA, decise di classificare quel particolare ceppo di E. Coli come contaminante nella carne bovina, così che un’epidemia simile non potesse mai più verificarsi. Questo fu un momento di svolta nel settore e l’azione fu intrapresa in maniera appropriata. Negli anni più recenti, però, il problema si è spostato verso le verdure a foglia verde che consumiamo abitualmente. Lattuga, spinaci novelli: tutti questi ortaggi sono stati contaminati perché sono stati coltivati in luoghi vicini a strutture per animali. La fattoria Yuma fu specificamente l’origine di un’epidemia nel 2018.
Nel documentario Poisoned ascoltiamo un altro caso riguardante una diciassettenne di nome Stephanie Inberg che aveva mangiato un’insalata in un ristorante e poi era andata in coma durante un viaggio estivo nella Repubblica Dominicana. Fu riportata negli Stati Uniti e i medici credevano che le rimanessero solo poche ore di vita. I suoi genitori, Scott e Candie Inberg, erano senza speranze, ma alla fine Stephanie si riprese e riacquistò le forze. Stephanie rischiò di subire un danno cerebrale permanente a causa di questa malattia di origine alimentare. Potrebbe dover sottoporsi a dialisi per tutta la vita. Naturalmente, ci viene fatto notare che questi prodotti vengono esportati in tutto il mondo e che i patogeni potrebbero finire in qualsiasi paese.
Nonostante ci siano una dozzina di organizzazioni che si occupano di sicurezza alimentare, c’è molta sovrapposizione tra queste organizzazioni quando si tratta di cibo venduto in un ristorante, rendendo il processo molto complicato. A volte queste organizzazioni non hanno l’autorità di fare nulla su certe cose, o almeno è quello che viene affermato in questo documentario. Poiché non c’è un’organizzazione responsabile, si finisce per giocare allo scaricabarile. Nel 2007 è stato creato l’LGMA (Leafy Greens Marketing Agreement) per regolamentare le verdure a foglia verde. Diventa abbastanza evidente che questi regolamenti non sono perfetti e, nonostante la creazione dell’LGMA, nel corso degli anni ci sono stati molti focolai e decessi a causa delle verdure a foglia come le lattughe.
Successivamente Poisoned si concentra sui prodotti a base di arachidi e sull’epidemia di salmonella del 2009. Una società chiamata Peanut Corporation of America era stata completamente indifferente alle condizioni in cui si trovavano le loro fabbriche e, grazie a un informatore, la verità venne alla luce. C’erano topi nell’edificio, buchi nei tetti, ecc., che potrebbero aver contribuito alla salmonella nei prodotti a base di arachidi venduti da questa azienda. Oltre 40 prodotti di varie aziende che utilizzavano il loro burro di arachidi furono richiamati. Anche dopo aver scoperto che l’azienda era a conoscenza del rischio di salmonella e vendeva ancora il suo prodotto, la pena commissionata al responsabile fu solo di 3 mesi di carcere. Ovviamente insufficiente.
Dopo aver visto il documentario potrei fare un recap sulle cose a cui prestare molta attenzione:
- Cuocere sempre gli hamburger di carne bovina a una temperatura di 68°;
- lavarsi sempre bene le mani dopo aver toccato il cibo;
- non acquistare verdura in busta ma preferire quella singola;
- occorre stare molto attenti alla lattuga;
- il melone è molto rischioso;
- i laboratori in cui vengono prodotti questi alimenti sono spesso ridotti molto male.
E tu hai visto Poisoned? Cosa ne pensi? Dì la tua nei commenti.
La Recensione
Poisoned: il pericolo nel piatto
Il documentario è estremamente illuminante nonostante la sua breve durata e ti fa mettere in discussione tutto ciò che mangi quotidianamente. Inizi a chiederti quanto sei davvero al sicuro quando tutti ti dicono che non c'è nulla di cui preoccuparsi. Consigliamo vivamente di guardare "Poisoned: il pericolo nel piatto" per essere informati e capire cosa sta succedendo nel sistema alimentare. Ma fai attenzione: se sei una persona che si allarma facilmente, potrebbe essere meglio chiedere a un amico di spiegarti i dettagli importanti in maniera più leggera.
PRO
- "Poisoned" aumenta la tua consapevolezza sulla sicurezza alimentare e sui rischi correlati.
- Il documentario svela verità scomode sulle catene di approvvigionamento alimentare.
CONTRO
- Guardare "Poisoned" potrebbe creare ansia o preoccupazione eccessiva.