Ash Ketchum voleva acchiapparli tutti. E se sei qui e stai leggendo questo articolo, molto probabilmente anche tu sei un grande appassionato di Pokémon e avresti voluto essere al suo posto.
Nato nel 1996, il media Franchise giapponese “Pokémon” è conosciuto in tutto il mondo. Il suo clamoroso successo ha portato alla creazione di videogiochi, anime, manga, film d’animazione, giochi di carte collezionabili, libri e gadget.
Mancava qualcosa però: abbiamo dovuto aspettare il 9 maggio 2019 per avere un film live action: “Pokémon, Detective Pikachu“, diretto da Rob Letterman.
Si sa, quando si parla di live action non sempre si è certi di ottenere buoni risultati. Il pubblico si divide in due: chi proprio non riesce a immaginare i personaggi animati anche in una versione più “reale e umana” e invece, chi è pronto a dargli una chance.
Personalmente parlando, anche io inizialmente ero un po’ scettica. Non sapevo cosa pensare, perchè avevo sempre visto i Pokèmon all’interno di un’animazione o videogioco, e invece mi sono dovuta ricredere.
“Pokèmon: Detective Pikachu” è un prodotto che nel complesso risulta pensato – soprattutto – per i più piccoli, ma gioca bene le sue carte, sfruttando al meglio il fattore nostalgia per i più grandi.
Nella pellicola compaiono infatti Pokèmon di tutti i tipi, da quelli delle prime generazioni a quelli delle ultime, dimostrando quanto il prodotto sia cresciuto nel corso degli anni.
Cosa mi è piaciuto di più di Pokèmon: Detective Pikachu
Sembrerà banale dire Pikachu, ma non voglio prendere in giro nessuno. Lui è su tutti i fronti il vero protagonista di questo simpatico live action.
Il merito della sua riuscita va sicuramente al talentuoso Ryan Reynolds, colui che a Pikachu ha dato non solo la voce ma è anche il volto che si cela dietro i movimenti del piccolo pokèmon roditore, ricreati attraverso la tecnica motion capture.
La sua espressività e il suo esuberante modo di essere hanno dato vita a un personaggio che non può fare altro che entrare nel cuore.
Funziona sicuramente anche Justice Smith, in una delle sue prime esperienze attoriali, nei panni di Tim, un ragazzo introverso che all’inizio proprio non vuole sapere di allevare un pokémon.
Una delle cose che sicuramente più mi ha colpito, però, è stata la totale naturalezza con cui è stato creato un mondo in cui pokèmon e umani convivono aiutandosi gli uni con gli altri.
Proprio per questo per me il live action funziona: per un attimo, al cinema ho creduto che girandomi avrei trovato un piccolo Jigglypuff pronto a cantarmi una canzone!
Il livello di realismo è impressionante è la colonna sonora (tra i pezzi puoi ascoltare la magica Carry On di Rita Ora e Kygo) è pensata per trascinarci dentro un mondo che non vorremmo più lasciare!
Cosa non mi ha convinta di Pokemon: Detective Pikachu
Purtroppo la sceneggiatura soffre di piccoli errori e, nel complesso, molto di ciò che succede è prevedibile.
Non c’è quindi quel senso di imprevedibilità che tanto caratterizza i videogiochi.
Ma se consideriamo che questo è il primo tentativo di portare “in vita” i Pokèmon, le sbavature passano in secondo piano!
Perchè dovresti andare a vederlo?
Se sei un veterano come me e conosci da una vita il mondo dei Pokèmon, questo live action fa per te. La nostalgia non tarderà a farsi sentire e non smetterai di provare a capire se nel film compare anche il tuo pokèmon preferito!
E perchè passerai 1 ora e 44 minuti di puro divertimento, buona musica e personaggi incredibili e divertenti.
E a voi è piaciuto Pokèmon: Detective Pikachu? Fatemi sapere nei commenti cosa vi è piaciuto di più (e tranquilli, vi capirò se la risposta sarà Pikachu…)
La Recensione
Pokèmon: Detective Pikachu
Rob Letterman fa un buon lavoro nel tentativo di portare alla vita creature che abbiamo imparato ad amare principalmente in animazioni o videogiochi. Sbavature e piccoli errori di sceneggiatura passano in secondo piano grazie alla simpatia di Ryan Reynolds, che ha dato vita a Pikachu che non sapevamo di voler vedere (e sentire)!