Le difficoltà di un killer nell’abituarsi al pensionamento
Il 25 gennaio è stato il giorno dell’uscita di Polar, film d’azione distribuito da Netflix sul quale la compagnia ha puntato.
Ispirato all’omonima graphic novel distribuita gratuitamente sul web nel 2012, Polar è un film che potremmo definire sicuramente noir, action, ma non disdegna anche una generosa dose di humor ed autoironia.
Protagonista del film è Duncan Vizla, nome in codice Black Kaiser (Mads Mikkelsen), sicario cinquantenne ormai prossimo alla pensione. E’ proprio il suo imminente pensionamento la causa scatenante degli eventi che lo coinvolgeranno, in quanto Mr.Blut (Matt Lucas ), l’uomo che per tanti anni ha commissionato gli omicidi a Duncan, non ci sta a staccargli il salato assegno della liquidazione.
Ed è con questa singolare motivazione che le parti si invertono: il sicario diventa l’obiettivo da eliminare, ma non sarà facile perché Duncan è senza ombra di dubbio il miglior assassino al mondo, dotato di una spietatezza da far accapponare la pelle.
Inizierà una vera e lunga caccia all’uomo che coinvolgerà alcuni tra i più pericolosi e “divertenti” killer del mondo.
Killer particolari e sopra le righe che daranno un tocco tutto particolare a questa caccia all’uomo.
Qualche pizzico di dolcezza accompagnerà la pellicola grazie alla bella Camille (Vanessa Hudgens) che non poteva scegliere un momento peggiore per invaghirsi del pericoloso Duncan.
Si viaggia su binari sicuri.
Come intuibile, l’incipit non brilla certo per originalità, perché anche senza scomodare la damigella in pericolo, il personaggio dell’assassino/ spia che dalla pensione forzata torna all’attacco è già stato usato parecchie volte nell’immaginario action: i Mercenari, Takken, Red.
Anche se si rischia di finire in un mare di cliché, procedendo su binari già collaudati, quello che rende convincente la pellicola è la sicurezza con cui lo fa.
La realizzazione procede spedita con un ritmo ottimo, colpi di scena non invasivi, e una violenza giusta al momento giusto. I primi minuti partono con un racconto calmo e al limite dell’ordinario, per poi evolversi gradualmente verso una folle caccia all’uomo, e lo fa con un crescendo di tensione, tenendoci sulle spine; il culmine, nemmeno a dirlo, sarà un finale di violenza e tensione.
Non ci sono momenti morti, le scene d’azione (e quelle di sangue) sono convincenti, i dialoghi intrattengono quello che basta per farci desiderare una sanguinosa resa dei conti, e si ride anche quando il nostro lupo solitario si approccia con goffaggine al mondo reale e alle sue interazioni sociali.
La trasposizione da cartaceo a celluloide
Se la graphich novel si presenta con uno stile davvero minimale e la narrazione procede in modo compatta e claustrofobica, attraverso vignette quasi abbozzate, l’adattamento su pellicola aggiunge del suo per garantire una struttura cinematografica al racconto, ciononostante rimane la fedeltà alla controparte cartacea.
Bisogna riconoscere che il lavoro fatto dal regista Jonas Åkerlund e dagli sceneggiatori è davvero di qualità e funziona parecchio bene, i puristi del webcomics non avranno di che lamentarsi visto che ogni scena è stata non soltanto trasposta ma anche approfondita.
In conclusione
Un ottimo lavoro, che mostra una certa inventiva da parte degli autori, nonché dimestichezza nel genere e nel mezzo in generale.
Anche con i suoi numerosi cliché e situazioni già viste dobbiamo ammettere che, grazie alla forte potenza visiva e cast, il film riesce ad essere molto convincente.
La qualità del pacchetto è alta e colloca la pellicola decisamente sopra la media dei film originali Netflix riuscendo a far colpo sul pubblico.
La Recensione
Polar
Polar, anche se segue dei cliché già visti riesce comunque a tenere incollato il pubblico.