Il finale di “Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice” di Zack Snyder presenta una lunga e intensa battaglia con perdite significative su entrambi i fronti, inclusi i personaggi Nemesis e Gunnar. Inoltre, viene rivelato che la principessa Issa è ancora viva, il che prepara il terreno per una nuova missione affidata a Kora.
La narrazione riprende immediatamente dopo gli eventi di “Rebel Moon: Parte 1“. Vediamo Kora/Arthelais (interpretata da Sofia Boutella) fare ritorno con i suoi compagni guerrieri. Tuttavia, la loro celebrazione è breve: scoprono rapidamente che l’Imperium, sotto la guida dell’ammiraglio Noble (Ed Skrein), resuscitato, sta avanzando verso Veldt per appropriarsi delle risorse alimentari del villaggio. Di conseguenza, Kora e il suo gruppo hanno solamente cinque giorni per addestrare gli abitanti del villaggio a combattere.
La prima metà del film è caratterizzata principalmente da scene di addestramento combinato con momenti di vita agricola. Questo culmina in una battaglia finale sanguinosa, dove l’Imperium e i villaggi subiscono alternativamente perdite e conquiste. Durante la battaglia, alcuni guerrieri di Kora perdono la vita mentre lei si dirige verso la nave Dreadnought che minaccia Veldt e riesce a neutralizzarla dall’interno, salvando così il villaggio. La scena conclusiva mostra i sopravvissuti mentre rendono omaggio ai loro caduti e il generale Titus (interpretato da Djimon Hounsou) condivide il suo passato rivoluzionario con Kora.
Tra i ribelli, solo Nemesis e Gunnar trovano la morte nel finale. Questo scenario contraddice la tendenza comune in film simili come “I sette samurai”, dove la maggior parte dei personaggi principali muore. Nel momento del suo sacrificio, Nemesis difende alcuni abitanti del villaggio dagli attacchi degli spadaccini dell’Imperium. Nonostante la sua resistenza, viene sopraffatto e ucciso. Un giovane ragazzo, che Nemesis aveva preso sotto la sua ala, lo assiste nei suoi ultimi momenti, permettendogli di trovare la pace dopo anni di vendetta contro l’Imperium. Il ragazzo fa riflettere Nemesis sui suoi stessi figli, anch’essi uccisi in un simile attacco.
Gunnar è descritto dagli abitanti del villaggio come il “cuore” di Veldt durante “Rebel Moon – Parte Due”, e tra lui e Kora si sviluppa un legame amoroso dopo una tensione iniziale. Nonostante abbia espresso paura di morire, Gunnar si unisce a Kora nella missione sul Dreadnought, dove viene mortalmente ferito in uno scontro a fuoco con Noble. Riesce a confessare il suo amore a Kora poco prima di morire, proprio mentre la flotta di resistenza guidata da Devra Bloodaxe (Cleopatra Coleman) arriva per soccorrere il villaggio. Successivamente, i corpi di Gunnar e Nemesis vengono cremati insieme.
“Rebel Moon – Parte Uno” ha mantenuto l’incertezza su alcuni aspetti del passato di Kora, specialmente riguardo la situazione con la principessa Issa, considerata una sorta di divinità capace di resuscitare i morti. Un flashback doloroso in questo sequel rivela come il Reggente Balisarius (Fra Fee) abbia orchestrato l’assassinio del re (Cary Elwes), della regina (Rhian Rees) e di Issa, costringendo Kora a sparare a Issa per dimostrare la sua fedeltà.
“Rebel Moon – Parte Due” enfatizza che l’assassinio della famiglia reale rappresenta il trauma più profondo nel passato di Kora, avendola portata a tradire completamente Issa per servire il suo malvagio padre adottivo, Balisarius. Prima di premere il grilletto, Issa dice a Kora “Ti perdono”, e la ferita da proiettile si illumina di bianco prima che Issa apparentemente muoia. Tuttavia, nel climax, Titus rivela che Issa è ancora viva, spingendo Kora e gli altri a intraprendere una nuova missione per trovarla.
Considerando che Issa è raffigurata come un essere quasi divino, la sua sopravvivenza è plausibile. Nonostante Kora abbia effettivamente sparato, la rivelazione della sopravvivenza di Issa dovrebbe alleggerire il senso di colpa che gravava su di lei, spingendola verso la sua nuova missione di trovare la principessa e ottenere redenzione per la morte del re e della regina.
“Rebel Moon – Parte Uno” e “Parte Due” sono disponibili esclusivamente in streaming su Netflix e sono entrambi classificati PG-13. È previsto che Zack Snyder rilasci versioni R-rated di entrambi i film in futuro.
Nella scena in cui Kora uccide finalmente l’ammiraglio Noble, il cattivo principale di “Rebel Moon” supera se stessa. Ed Skrein, nel ruolo di Atticus Noble in “Rebel Moon – Parte Prima”, mostra come la sconfitta iniziale da parte di Kora abbia solo ritardato i suoi piani. Nonostante fosse riuscita a uccidere l’ammiraglio, il suo corpo viene recuperato e resuscitato dall’Imperium. Noble torna quindi a Veldt per vendicarsi, portando con sé anche la cicatrice lasciata da Kora, un segno di onore per essere stato marchiato dalla sfregiatrice.
Sebbene Noble sia sopravvissuto agli eventi di “Rebel Moon – Parte Prima”, la sua decapitazione nel seguito suggerisce che questa volta la sua morte sarà più definitiva. Sfortunatamente per lui, non ha imparato nulla dal suo primo confronto con Kora; la sua arroganza e la convinzione nella superiorità dell’Imperium lo portano alla sconfitta definitiva delle sue forze e alla sua seconda morte. Dopo una lunga lotta con la spada all’interno del Dreadnought in esplosione, Kora riesce a intrappolare il cattivo dietro una porta e a decapitarlo, una scena che avviene fuori campo per mantenere la classificazione PG-13 del film. Sebbene potrebbe sembrare ripetitivo, la decapitazione di Noble in questo capitolo implica che non ci saranno ulteriori resurrezioni per il cattivo, evitando così una narrazione troppo prevedibile.
Il primo “Rebel Moon” ha affrontato critiche per la rapida sequenza di reclutamento, che ha lasciato poco spazio per lo sviluppo dei personaggi dei guerrieri raccolti da Kora. “La Sfregiatrice” offre più tempo per approfondire il tutto, mostrando i nuovi arrivati che si integrano nella vita del villaggio mentre si preparano per la battaglia imminente. A metà del film, Titus spinge i suoi uomini a condividere le loro storie personali prima di unirsi al combattimento, rivelando di aver guidato la sua squadra in una ribellione contro l’Imperium dopo aver messo in discussione i loro metodi oppressivi sul pianeta Sarawu. La resa forzata e l’esecuzione dei suoi uomini da parte dell’Imperium hanno lasciato Titus con un senso di colpa devastante, spingendolo a lottare per Veldt nonostante la causa sembri persa.
Staz Nair, nel ruolo di Tarak, è il prossimo a condividere il suo doloroso passato. Come principe del suo pianeta natale, ha visto suo padre essere ucciso dall’Imperium per aver tentato di negoziare con loro. L’invasione successiva ha portato alla morte anche di sua madre e ha costretto Tarak all’esilio per preservare la linea di sangue reale. Consumato dal rimorso per non essere stato in grado di proteggere il suo pianeta, Tarak vede la difesa di Veldt come un modo per redimersi.
Il finale di “Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice” potrebbe essere stato meno tragico se Kora avesse accettato di arrendersi all’Imperium. Kora, ora legata affettivamente ai residenti di Veldt e avendo trovato una famiglia e persone per cui vale la pena morire, accetta con riluttanza l’offerta di Noble di arrendersi e consegnare il cibo per evitare ulteriori spargimenti di sangue. Questo gesto mette alla prova la sua determinazione, ma Gunnar, conoscendo la mancanza di affidabilità di Noble, interviene sparando alla campana del villaggio, scatenando una battaglia che definisce la conclusione del film. Se Kora si fosse arresa, Noble probabilmente avrebbe distrutto il villaggio per dispetto, rendendo la sua scelta una dimostrazione del conflitto tra la strategia e l’integrità morale.
Durante il finale, anche il robot combattente chiamato “Jimmy”, doppiato da Anthony Hopkins, svolge un ruolo cruciale. Inizialmente programmato per proteggere la famiglia reale, Jimmy perde lo scopo dopo la morte del re. Tuttavia, nel climax del film, quando l’Imperium invia un carro armato e sembra che i ribelli siano destinati alla sconfitta, Jimmy interviene improvvisamente e utilizza le sue superiori capacità di combattimento per eliminare numerosi soldati e disattivare il carro armato. Quest’atto non solo salva la situazione, ma consente anche a Jimmy di riacquistare la fiducia nelle proprie capacità e nel proprio valore, nonostante le restrizioni della sua programmazione originale.
In conclusione, il finale di “Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice” non solo lega gli eventi correnti ma pone anche le basi per il futuro dell’universo narrativo di Snyder. Con la rivelazione che la principessa Issa è ancora viva e la continuazione della minaccia rappresentata da Balisarius, la saga promette ulteriori sviluppi. Kora e i suoi alleati sono ora incaricati di una nuova missione per trovare Issa e cercare la redenzione per le azioni passate, mentre si preparano a confrontarsi con sfide ancora maggiori. Questo finale apre a una serie di possibili rivolte in altri pianeti e all’intensificarsi della vendetta dell’Imperium, assicurando che la narrazione di Rebel Moon continuerà ad espandersi in nuove e emozionanti direzioni.
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