Tratto da una drammatica storia vera, questo film affronta il problema della Conversion Therapy tanto diffusa negli Stati Uniti
La Trama
Jared Eamons (Luca Hedges) è un adolescente come tanti, figlio di un pastore dell’Arkansas. Quando si iscrive al college, inizia a capire di provare attrazione verso gli uomini anche se è turbato da tutto ciò, stringe un’amicizia con un ragazzo, Henry.
Una notte Henry violenta Jared, da lì ha inizio il lungo viaggio interiore del protagonista. A causa di un ricatto, i genitori di Jared (Russel Crowe e Nicole Kidman) scoprono dell’omosessualità del figlio.
Il suo contesto familiare non è dei migliori: il padre, Marshall, è un uomo di chiesa e non accetta affatto il suo orientamento sessuale, mentre la madre Nancy, sembra essere l’unica a comprenderlo, anche se inizialmente decide di sottostare alle decisioni del marito.
Jared viene iscritto dai genitori al programma “rifugio” di un centro cristiano di recupero, chiamato Love in Action, specializzato nella terapia di conversione dell’orientamento sessuale, il loro compito è di reprimere qualsiasi istinto omosessuale abbiano i partecipanti al corso.
Nominato per due Golden Globes e snobbato agli Oscar, il film diretto da Joel Edgerton è un invito alla riflessione sull’omosessualità e l’accettazione ma soprattutto sull’idea malata di religiosità, e di come la comunità cristiana sia piena di regole bigotte che portano alla repressione della propria personalità.
A distanza di tre anni dal suo ultimo film, Joel Edgerton torna per lavorare alla trasposizione del libro di memorie scritto da Garrard Conley. L’autore racconta le numerose violenze psicologiche subite all’interno di una struttura di recupero per omosessuali, gestita da una serie di uomini di chiesa bigotti e fanatici.
È un’esperienza alla quale è sopravvissuto senza farsi influenzare dalle parole di quelle persone, e che al contrario, lo ha convinto a diventare un attivista per i diritti della comunità LGBT.
Boy Erased – vite cancellate si rivela fin da subito una denuncia verso l’omofobia che dichiara guerra ai pregiudizi e soprattutto alle ipocrisie che si nascondono dietro percorsi di fede di questo genere.
Nel programma di Love in Action, l’omosessualità viene menzionata insieme alle droghe, il gioco d’azzardo, l’alcolismo, quindi tra i peccati responsabili dell’allontanamento da Dio. Insomma, l’omosessualità è una terribile perversione da cui però, secondo loro si può guarire.
Più ci si inoltra nel terribile meccanismo che sta alla base del programma di conversione, più ci si accorge che certi tabù e canoni di genere fanno parte della vita reale, ancora oggi.
Un altro tema che Joel Edgerton decide di affrontare, è quello del rapporto padre – figlio. In questo caso, non c’è odio, non c’è violenza, non c’è obbligo, quando Jared decide di andare via dal programma Love in Action, il padre Marshall non oppone resistenza. Ciò che segna il loro rapporto è la delusione, da entrambe le parti. Il padre, convinto delle proprie idee sull’omosessualità è deluso e dispiaciuto della scelta del figlio, dall’altra parte c’è la delusione di Jared, che una volta scappato da quel terribile istituto, decide di essere se stesso una volta per tutte pur sapendo di perdere suo padre.
È solo nell’epilogo, dopo un salto temporale di quattro anni, che i due cominciano a ricucire il loro rapporto, grazie anche alla presenza della madre Nancy che dopo aver commesso l’errore del programma di conversione decide di appoggiare il figlio completamente.
Il punto forte del film sono sicuramente le interpretazioni intense degli attori, a partire da Lucas Hedges, che ha incarnato perfettamente il personaggio di Jared Eamons. Non da meno è Nicole Kidman che nei momenti più sussurrati del film riesce a trasmettere anche solo con uno sguardo la forza dell’amore di una madre che farebbe di tutto per il figlio.
Un altro personaggio altrettanto interessante è quello interpretato del padre, interpretato da Russel Crowe. Marshall non è un uomo cattivo, ma si ritrova a compiere azioni terribili per la vita del figlio solo per le sue convinzioni religiose.
Il regista non decide di giudicare gli avvenimenti o i comportamenti dei suoi personaggi, ma lascia allo spettatore il compito di riflettere e decidere da che parte stare. Il suo sguardo è imparziale, ma comunque tende ad evidenziare con la fotografia la freddezza dei luoghi asettici e bigotti in cui si svolgono queste atrocità.
Ovviamente questo film non è esente da difetti, forse il momento in cui perde di forza è l’epilogo, a tratti può sembrare come scontato o un solito lieto fine, è pur vero che si tratta di una storia vera, quindi giustamente Edgerton ha seguito il reale andamento dei fatti. Probabilmente la messa in scena degli ultimi minuti guasta e di conseguenza anche la finale evoluzione dei personaggi, maggiormente di quello del padre, che risulta troppo affrettata.
Nonostante ciò le due ore del film scorrono e senza che risulti pesante allo spettatore, complice anche la colonna sonora di Denny Bensi e Saunder Jurrians.
Insomma, Boy Erased – Vite Cancellate è uno spaccato sulla società contemporanea che permette allo spettatore di rendersi conto di cosa sia capace l’essere umano quando fa prevalere l’odio.
Ciò che ci insegna questo film è che, da esseri umani, abbiamo ancora molto da imparare.
La Recensione
Boy Erased - Vite Cancellate: la recensione
Una storia vera fortemente drammatica che ci pone davanti alle atrocità che è capace di compiere l'essere umano quando è accecatto dall'odio, dall'ignoranza e da pregiudizi. Questo film è un invito ad essere se stessi senza mai farsi reprimere dalle scelte degli altri.
PRO
- Recitazione d'impatto
- sceneggiatura non scontata
- sensibilizzazione sulle tematiche LGBT
CONTRO
- Finale poco d'impatto