Questa settimana ho visto due serie TV: una è Benvenuti a Eden e l’altra è la miniserie Clark. Non so se l’hai notato anche tu, ma Netflix sta continuando a incrementare il suo palinsesto internazionale con nuovi programmi ambientati nelle parti meno bazzicate d’Europa. Per molti decenni, quando la gente pensava all’Europa per film e in TV, pensava alla Francia, all’Inghilterra, all’Italia e alla Germania. Tuttavia, il panorama europeo vanta culture e società che vale la pena esplorare e stanno diventando sempre più presenti nei media, anche grazie alle piattaforme di streaming come Netflix.
Questa volta, ad apparire nel calendario delle uscite Netflix, è la Svezia con la miniserie Clark. Si tratta di una serie TV basata sulla vita di Clark Olofsson, il criminale più famoso della Svezia. Le gesta di Olofsson hanno persino dato le origini al termine Sindrome di Stoccolma. Tra l’altro ho studiato la vita di Olofsson per capire se la serie tv fosse fedele alla realtà e la risposta è si, a parte qualche piccola situazione.
Nel cast di Clark troviamo Bill Skarsgard, Alicia Agneson, Vilhelm Blomgren e Hanna Björn nei ruoli principali. La trama racconta tutta la vita di Clark Olofsson, dal momento della sua nascita sino a quando diventa il criminale più famoso della Svezia. In effetti, la vita di Olofsson merita di essere raccontata. È una storia incredibile, piena di colpi di scena e molto umorismo.
La serie tv romanticizza molto Clark e lo fa apparire come qualcosa di più di un semplice criminale. Spesso racconta le sue imprese come una sorta di grande avventura, qualcosa che dovrebbe essere celebrata. È strano avere questa interpretazione anche quando è evidente che Olofsson non è solo un criminale che ha ferito le persone lungo la sua strada, ma è anche una persona molto egoista e pericolosa.
La romanticizzazione del criminale è qualcosa che fa parte della narrazione universale da molto tempo. La figura di Robin Hood è fondamentalmente il punto fermo di questo tipo di tropo. Tuttavia, in questa miniserie, Olofsson non ruba ai ricchi per dare ai poveri, ma fa quello che deve fare perché queste azioni lo fanno sentire bene come individuo.
La miniserie Clark cerca di far funzionare il tono sfacciato il più possibile. Ma a volte entra troppo nel territorio ludico e alcune delle scene più importanti e serie sono minate da questa esecuzione. Sicuramente rendono la serie molto divertente, ma chissà se un mix non avrebbe reso Clark ancora più forte.
Visivamente, la tavolozza dei colori segue l’aspetto sbiadito che la maggior parte di queste serie TV scandinave considerano come standard. Questo tono fa sembrare tutto freddo e distante. Sarebbe stata una sorpresa se lo show avesse deciso di optare per un look più luminoso. Forse un giorno una serie tv proveniente da quest’area del mondo oserà entrare in quel territorio. Il colore non è una brutta cosa.
Quando si tratta di recitazione, la serie tv ha le spalle coperte, quelle di Bill Skarsgard. L’attore è senza dubbio la più grande risorsa di Clark. Il carisma di Bill Skarsgard si fa sentire e vende abbastanza bene il personaggio di Olefsson. Skarsgard fa sentire il suo personaggio genuino e credibile in ogni scena.
La miniserie Clark si diletta anche nel sociale quando spiega come funziona il sistema penale in Svezia. Parla del trattamento dei prigionieri, i loro diritti e il modo in cui i normali civili vedono queste persone. La serie non cerca mai di demonizzare alcun tipo di opinione, ma ha chiaramente una visione di quella che potrebbe essere considerata la risposta giusta quando si affrontano questi problemi.
Per quanto riguarda la famigerata Sindrome di Stoccolma, la serie sviluppa l’idea nell’episodio tre, che potrebbe essere considerato il miglior episodio della serie Clark. Il contenuto di questo episodio arriva proprio nel mezzo della storia e la serie raggiunge il suo apice proprio a metà stagione.
Nel complesso ho trovato questa miniserie divertente e piacevole da guardare. Avrei forse optato per un mix tra dramma e commedia per far funzionare al meglio alcune scene ma va beh, è andata così. E tu hai visto Clark? Ti è piaciuta questa miniserie? Dì la tua attraverso i commenti. Sono curioso di conoscere la tua opinione.
La Recensione
Clark
Clark è una miniserie divertente e racconta alcune tematiche sociali molto importanti come i diritti dei prigionieri rinchiusi in carcere. Il cast è sorretto dalle spalle di Bill Skarsgard, attore che è in grado di guidare qualsiasi tipo di storia grazie alle sue doti di recitazione. Da Pennywise a Clark, Bill Skarsgard è davvero un talento che vale la pena seguire. La serie potrebbe avere difficoltà a trovare il suo pubblico tra la miriade di contenuti che Netflix pubblica ogni settimana ma, se ti piacciono le serie crime, Clark è la scelta che fa per te.
PRO
- Bill Skarsgard è un grande attore
- Fedele alla vita di Clark Olofsson
- Tratta tematiche sociali che vale la pena seguire
CONTRO
- Prende troppo alla leggera alcuni crimini commessi da Clark