Immagino di sapere cosa aveva in mente Netflix quando ha deciso di realizzare Coffee & Kareem. Facciamo una commedia in cui mettiamo insieme un poliziotto maldestro interpretato da Ed Helms e un bambino di strada abbastanza pieno di se interpretato da Terrence Little Gardenhigh. La dicotomia tra età, aspetto e sfondo sarà sufficiente a generare parecchie risate classificate come R. Leggi qui sulla classificazione dei film.
Ma qui qualcosa non ha funzionato. Anzi tutto.
La trama è abbastanza semplice, Coffee (Helms) esce con la mamma di Kareem (Gardenhigh), Taraji P. Henson della serie tv Empire. Nella scena di apertura ci viene servita una sessione di sesso lievemente gratuita e fallita tra i due adulti, che porta al nostro primo incontro con Kareem. Mentre è seduto nella tavola del cesso del bagno a scuola, lascia andare 320390 parolacce e minacce contro Coffee perché si franstulla la mamma. E dice al suo amico che lo sistemerà per le feste.
Il piano di realizzare una commedia decisamente R (o peggio) è riuscito, per via della forma dialettale usata da Kareem. Il ragazzino non risparmia una singola parte del corpo nei suoi riferimenti sessuali e violenti.
I film che scelgono questa soluzione, fanno di un giovane adolescente il punto di contatto con il R-rating. Good Boys – Quei cattivi ragazzi lo ha fatto di recente con un’esibizione esilarante di un trio di bambini che risultano pesci fuori d’acqua quando si tratta di affacciarsi al mondo degli adulti.
Alcune commedie che usano questo concetto funzionano e altre no. Suxbad – Tre menti sopra il pelo, Good Boys, Una Notte Da Leoni e Old School sono le prime che mi vengono in mente ma ci sono anche commedie a tema “poliziotto” ottime come 21 Jump Street, I poliziotti di riserva e Una spia e mezzo. Queste funzionano mentre Coffee & Kareem no.
Il problema (tra le altre cose) con il personaggio di Kareem è che fin dall’inizio risulta il più volgare del cast, ma anche il più esperto come ragazzo di strada. È costantemente il capo in ogni interazione con tutti gli altri. Nel frattempo, Coffee è uno sciocco maldestro, la mamma invece è all’oscuro di tutto, e i cattivi sono in qualche modo persino più stupidi del solito. E Kareem usa il suo vocabolario – non adatto ai minorenni – per prendere il controllo della situazione.
I due stanno lavorando per risolvere un omicidio a cui Kareem ha assistito e sono immersi in situazioni e dialoghi sempre più idioti che diventano più difficili da guardare ad ogni minuto che passa.
La stragrande maggioranza delle battute e dell’interazione tra i personaggi sopra menzionati in Coffee & Kareem arriva come olio bollente. Far andare avanti un dialogo di questo tipo tra un adulto e un tredicenne per tutta la durata del film è semplicemente imbarazzante e noioso.
È un peccato anche perché Stuber – Autista d’assalto, What/If e Goon del regista Michael Dowse sono stati per lo più ben accolti da pubblico e critica.
Ma con quest’ultimo ha fatto un passo indietro.
Sospetto che l’unico pubblico che apprezza Coffee & Kareem sono i tredicenni che hanno avuto accesso agli account Netflix dei loro genitori e hanno guardato il film di nascosto. Il pensiero di vedere uno della loro età parlare in questo modo e fare quelle cose potrebbe essere divertente.
Per me Coffee & Kareem è stato una tortura. Ho faticato persino a finire il film perché ad un certo punto ho pensato di cambiare programma. E io termino sempre un film che ho iniziato. Se volete far vedere ai vostri figli una commedia con battute divertenti e che funziona, scegliete i titoli che ho elencato qui sopra. Coffee & Kareem non può rientrare tra questi.
La Recensione
Coffee & Kareem
Coffee & Kareem è una commedia a tema poliziotto orribile e il linguaggio utilizzato dal protagonista che ha circa 13 anni non è adatto a un pubblico minore. Quello che ho pensato durante la visione di questo film: ma perché Ed Helms e Taraji P Henson hanno accettato una parte. Ti dico una sola cosa: stanne alla larga.
PRO
- Nulla
CONTRO
- Tutto