Su Netflix tra i film più visti in Italia c’è La Preda Perfetta – A Walk Among The Tombstones con Liam Neeson.
Il film si ispira alla serie best-seller dell’autore Lawrence Block sul detective privato senza licenza Matthew Scudder. L’adattamento cinematografico scritto e diretto da Scott Frank gestisce il materiale con classe e integrità con l’idea – poi non approfondita – di lanciare un franchise con protagonista Neeson. Il primo libro di Scudder scritto da Block, The Sins of the Fathers, ha debuttato nel 1976, ma A Walk Among the Tombstones è stato il suo decimo capitolo (su sedici romanzi e una raccolta di racconti) e non il primo che ha conosciuto una trasposizione cinematografica. Hal Ashby ha diretto 8 milioni di modi per morire (8 Million Ways to Die) nel 1986 con Jeff Bridges nel ruolo di protagonista principale. Ma il film non ebbe un grosso successo e, forse, la risposta negativa di pubblico e critica hanno sancito la fine dei romanzi di Lawrence Block sul grande schermo.
Fortunatamente per Block, Scott se la cava meglio di Ashby, essendosi specializzato in contorte storie criminali negli anni. Basti pensare alla sceneggiatura di Dead Again (1991) e Out of Sight (1998), o anche al suo debutto alla regia con Sguardo nel vuoto (2007). La sua scelta di Neeson, che Block ha approvato personalmente, consente a Scudder di essere rappresentato da un attore con la a maiuscola.
Come si apre La Preda Perfetta? In un flashback del 1991, Scudder scatena la sua furia su tre rapinatori abbastanza stupidi da rapinare un bar frequentato da poliziotti; ne uccide due e ne ferisce un altro, e poiché era ubriaco quando è successo il fatto, non si è mai perdonato. Questo è un uomo con una morale, che frequenta la chiesa e segue incontri per persone che soffrono di dipendenza da droga o alcol. Il film si svolge a New York City nel 1999. Scudder descrive i suoi doveri da detective in via ufficiosa in questo modo: “faccio favori alle persone e in cambio mi fanno dei regali”.
Il caso di Scudder inizia quando Peter (Boyd Holbrook), un frequentatore del club che aiuta chi vuole disintossicarsi, lo presenta a suo fratello Kenny (Dan Stevens), un ricco spacciatore della zona. La moglie di Kenny è stata rapita, e quando Kenny ha pagato il riscatto chiesto dai rapitori, questi l’hanno riconsegnata dentro a dei sacchi pieni di sangue. Kenny vuole trovare gli assassini e affrontarli senza polizia nei dintorni. Normalmente Scudder non accetterebbe un caso che coinvolge uno spacciatore di droga, ma scopre che gli assassini potrebbero essere seriali e quindi decide di accettare il caso. La sua indagine lo porta da uno strano guardiano del cimitero di Green-Wood (Ólafur Darri Ólafsson) che ha lavorato con gli assassini in uno dei loro rapimenti, ma si è spaventato ed è scappato. Nel frattempo, il duo di serial killer (David Harbour e Adam David Thompson) esplora la loro prossima vittima, la figlia adolescente di un trafficante russo (Sebastian Roche).
La sceneggiatura di Frank riduce il romanzo di Block per enfatizzare lo status di lupo solitario di Scudder, rimuovendo molti dei personaggi di supporto presenti nel libro. Scudder aveva un’ex fidanzata prostituta, un saggio amico barista e uno sponsor nel club contro le dipendenze; tutte citate nel romanzo. Sul film non sono presenti. Frank addolcisce il carattere di Scudder permettendogli di assumere un giovane apprendista abbandonato, TJ (Brian “Astro” Bradley), un ragazzo di strada intelligente e che si immagina detective. Le scene in cui TJ affronta la sua anemia e indaga su Scudder per sapere cosa serve per essere un buon detective sono divertenti ma sembrano rallentare il ritmo del thriller. Se Frank avesse voluto sviluppare un personaggio da affiancare a Liam, gli altri amici di Scudder sarebbero stati un’inclusione più appropriata.
Tuttavia, la produzione trasuda atmosfera, essendo un film girato nei quartieri di New York come Red Hook e Sunset Park. Il direttore della fotografia Mihai Malaimare offre un’immagine pulita e piena di colori cupi e, quando la scena lo richiede, angoli unici. Ma le immagini diventano forse eccessivamente imbarazzanti durante la sparatoria del climax in cui un effetto di fermo immagine mette in pausa l’azione per leggere “12 passaggi,” applicandoli al modo in cui Scudder si comporta sul lavoro. E alla fine, questi passaggi ci fanno un po’ perdere il filo del film piuttosto che migliorare la scena. I due rapitori sono amanti? Cosa stava succedendo nelle loro teste davvero incasinate? Lo script allude al fatto che siano in qualche modo associati alla DEA; ufficiali espulsi, forse? Ma non risponde in nessun modo a queste domande lasciando lo spettatore con un pugno di mosche.
Il fatto che Frank abbia scelto di esplorare la relazione di Scudder con TJ rispetto agli antagonisti del film è stato facilmente il più grande passo falso del suo adattamento, ma non danneggia irreparabilmente La Preda Perfetta. Dopotutto, questo è un film con Liam Neeson. Ora che ha quasi sessant’anni, gli occhi stanchi e una postura un po’ curva… si presta perfettamente al ruolo di un uomo afflitto come Matthew Scudder rispetto al suo personaggio di supereroe di Taken, Taken 2 o altri film d’azione/thriller che ha interpretato. Guardare l’attore perlustrare le strade poco raccomandabili di New York a caccia di indizi è ciò che ci piace vedere. Nelle mani di Neeson, Scudder diventa un eroe del passato.
La Recensione
La preda perfetta - A Walk Among the Tombstones
La Preda Perfetta è un film accattivante, coinvolgente e speriamo che ci saranno altre occasioni di vedere il duo Neeson/Scudder sullo schermo.
PRO
- C'è Liam Neeson
- La fotografia eleva il film
CONTRO
- Le scene con TJ rallentano l'azione
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