L’ultimo film di Mike Flanagan per Netflix, Midnight Mass, è un ingresso geniale ma imperfetto nel palinsesto dell’horror televisivo.
Ti avviso. In questa recensione di Midnight Mass troverai alcuni spoiler. Ho dovuto integrarli per completare al meglio l’articolo. Ma ti avviserò nel momento in cui ci saranno degli spoiler. Quindi leggi le prime parti della recensione senza preoccuparti.
Mike Flanagan, il maestro dell’horror e creatore di The Haunting of Hill House di Netflix, The Haunting of Bly Manor e del film di questa recensione, Midnight Mass, ha sempre adottato un approccio romanzesco per narrare i suoi lavori.
Mike eccelle nella creazione di temi profondi, personaggi riccamente disegnati e sviluppati e dialoghi di tutto rispetto. È ciò che lo ha spinto ad adattare i romanzi di leggende dell’horror come Shirley Jackson, Henry James e Stephen King. Questo signore ha avuto persino il coraggio di dirigere il sequel di Shining, dal titolo Doctor Sleep. Flanagan ama sentirsi sotto pressione.
Midnight Mass è la sua ultima e importante impresa, ma a differenza dei suoi precedenti film, qui Mike cede sotto il peso delle sue ambizioni. Midnight Mass è una storia incentrata sulla fede, la morte, il rimorso, il perdono e la stessa esistenza umana. Questa serie ti pone la più grande delle domande, il più irrisolvibile dei misteri. Qual è? Prova tu a scoprirlo. Se non troverai la soluzione, scrivi un commento e ti risponderemo quanto prima. Ci sono lunghi tratti della serie, in particolare nei primi episodi, in cui dimenticherai che stai guardando un horror. È sia una caratteristica scelta da Flanagan che un bug. Nel senso, potrebbe essere stata una scelta controproducente da parte del regista. Ti terrà incollato alla TV o te la farà spegnere completamente? Sta a te scoprirlo esplorando i primi episodi.
Ehi, per ora non ci sono spoiler. Non ti ho mentito però. Ma sin qui va tutto bene.
La trama di Midnight Mass
Dov’è ambientata la serie Midnight Mass? Le vicende di Midnight Mass hanno luogo nella fittizia Crockett Island, un’isola scarsamente popolata del New England e colpita da una fuoriuscita di petrolio che ha decimato il settore ittico, un tempo redditizio. La maggior parte dei cittadini sono cattolici, diciamo bigotti, e attendono il ritorno del loro anziano sacerdote, monsignor Pruitt, che si è recato in Terra Santa per un viaggio come missionario. Mentre i cittadini aspettano, Riley Flynn (Zack Gilford) torna sull’isola dopo aver scontato quattro anni di prigione per aver ucciso una ragazza mentre si trovava alla guida in stato di ebbrezza.
A Crockett Island è appena arrivato anche padre Paul (Hamish Linklater), un misterioso giovane prete giunto in città per sostituire temporaneamente il monsignor Pruitt. Mentre Riley fa pace con la sua famiglia e la città che ha lasciato, cerca di superare i suoi sentimenti di colpa e la perdita di fede. Trova anche il tempo per riconnettersi con Erin Greene (Kate Siegel), un’altra ex residente recentemente tornata a Crockett, dopo una relazione finita male.
L’horror nella vita di tutti i giorni
Come nella precedente serie Netflix di Flanagan, il genere horror viene surclassato dagli orrori della vita reale anche in Midnight Mass. Ogni notte, quando Riley va a dormire, vede il volto ricoperto di sangue della sua giovane vittima sdraiata sul marciapiede. L’ubriacone della città è continuamente costretto a confrontarsi con la ragazza che ha paralizzato in un incidente di caccia. Erin si sveglia e scopre che il bambino di cui è incinta è scomparso dal suo grembo. Un padre è costretto a confrontarsi con il risentimento che prova per il figlio ribelle. Una figlia osserva la mente di sua madre deteriorarsi. Queste storie toccano nel profondo e Flanagan è bravo a svilupparle. Mentre i mostri horror saranno i protagonisti indiscussi degli episodi successivi, Flanagan preferisce aprire le danze con storie dell’orrore di tutti i giorni. Le stesse storie che potrebbero tenerti sveglio la notte… più dei vampiri.
Si, ora arrivano gli spoiler di Midnight Mass. Ma sono pochi.
Ah sì, il vampiro. O dovremmo chiamarlo “Angelo?”
La grande rivelazione di Midnight Mass è che padre Paul è in realtà il monsignor Pruitt. A Gerusalemme, in una sorta di caverna, ha incontrato un vampiro e questo lo ha trasformato in una creatura assettata di sangue. Gli viene data la vita eterna, ma è maledetto dalla fame di sangue e dall’incapacità di resistere alla luce del sole. Pruitt porta con se l’Angelo, soprattutto perché vuole una seconda possibilità con la donna morente con cui ha avuto una bambina molti anni fa.
La premessa fantastica di Midnight Mass
Non trovi che il concetto sia fantastico? Un uomo di chiesa che interpreta il vampirismo come intervento divino, giocando sugli elementi più orribili della Bibbia e utilizzando il concetto sacrale “bevi il mio sangue, mangia la mia carne” dell’ultima cena di Gesù.
Midnight Mass dura fortunatamente solo sette episodi. Quattro sarebbe stato il numero perfetto. Ciò è in parte dovuto dalla montagna di monologhi affidati a ogni personaggio. Sono per lo più scritti magnificamente e ben recitati, ma quando si susseguono uno dopo l’altro, iniziano ad essere pesanti. Ecco perché la storia di Riley funziona così bene. Corta ma incisiva. Riley trascorre il suo tempo confrontandosi con la sua fede e la sua coscienza sporca in incontri individuali con padre Paul, regalando al pubblico alcune delle scene più interessanti di Midnight Mass.
Lo sceriffo Hassan (Rahul Kohli) sembra essere l’unico non cristiano sull’isola mentre suo figlio musulmano si appassiona all’idea di esplorare il cristianesimo. È una trama che potrebbe avere una serie separata e alla fine si conclude in modo commovente. Non tutte le storie meritano un encomio. Ad esempio, la storia tra Joe e Leeza non mi ha emozionato. Nemmeno dopo il discorso spettacolare di Leeza sul perdono. Inoltre, la rivelazione dell’ultimo minuto che Pruitt è il padre di Sarah (Annabeth Gish) sembra perdersi in un finale che ha troppe domande a cui dare una risposta.
Gli attori, nel complesso, si sono ben comportati. Le performance sono davvero eccellenti. Onore a Samantha Sloyan, che interpreta la cattiva Bev Keane. Ha imparato a memoria un sacco di passi della bibbia e del vangelo. Dopo questo film probabilmente potrà dire messa senza problemi.
Sloyan è una rappresentazione accurata della bigotta/damigella del prete della tua parrocchia. Queste esibizioni sono tutte accentate da un’ottima colonna sonora composta da inni religiosi.
E tu hai visto Midnight Mass? Dì la tua opinione nei commenti qui sotto. Ti lascio al commento finale della recensione con il voto. Fammi sapere se sei d’accordo.
La Recensione
Midnight Mass
Midnight Mass può risultare eccessivamente ambiziosa con le sue riflessioni teologiche ed esistenziali, e a volte non particolarmente spaventosa. Tuttavia, compensa il tutto con personaggi memorabili, interpretazioni eccellenti e una sceneggiatura piena di cuore e passione. Quattro episodi potevano essere perfetti per raccontare la storia di Midnight Mass ma Flanagan decide di sviluppare il suo materiale, nel bene e nel male, in 7 episodi. Anche se pieno di monologhi, questo è il materiale più interessante messo nelle mani di Flanagan ed è una gradita aggiunta alla sua bellissima filmografia horror. La recensione è finita, andate in pace.
PRO
- L'horror è presente anche nella vita di ogni giorno
- Ottime performance degli attori
CONTRO
- Quattro episodi sarebbero stati sufficienti
- Alcuni dialoghi risultano frustanti