Il film satirico di Adam McKay è tagliente, divertente e pieno di talento. E potrebbe essere la commedia più triste di sempre… nel senso buono del termine.
Vuoi saperne di più? Leggi la recensione di Don’t Look Up fino alla fine. Ah, se anche tu hai visto il film in onda su Netflix, commenta in basso dando il tuo parere.
Cosa faresti se sapessi che un asteroide si schianterà sulla Terra tra sei mesi? Rigiro la domanda attualizzandola: “cosa faresti se sapessi che un virus letale ucciderebbe te e la tua famiglia nel giro di pochi mesi?”
Ti ho posto questa domanda perché a mio avviso Don’t Look Up contiene al suo interno anche un forte messaggio indirizzato anche alla popolazione mondiale, soprattutto quella restia a vaccinarsi, quella che non crede all’evidenza, così come le persone che non credono all’esistenza della cometa presente nel film. Il coronavirus, nel giorno in cui viene scritta questa recensione, ha ucciso 5,39 milioni di persone. Come spiegherà Leonardo DiCaprio nel film, la cometa ne potrebbe uccidere molti di più, cioè tutto il mondo. Oltre alla metafora corona virus, la cometa può essere vista come un allarme di pericolo derivante dal cambiamento climatico. Il film può essere definito come una critica moralistica sulla presunta incapacità dell’uomo di prendere sul serio i pericoli derivanti dal riscaldamento globale. Ovviamente, il messaggio calza a pennello anche per allertare le persone circa l’imminente pandemia. Serve per smuovere le persone.
Mentire, girare la frittata, approfittarsi degli altri, minare la scienza, ignorare gli avvertimenti e non fare nulla di utile sono tutte situazioni che vediamo nel film di Adam McKay. Qui, una Presidente corrotta interpretata da Meryl Streep, affiancata dal piagnucoloso, inutile figlio e capo di gabinetto (Jonah Hill), mettono in scena tutti quegli scenari citati prima.
Fate qualcosa! Fate qualcosa!
Quell’urlo proviene dalla bocca della studentessa interpretata da Jennifer Lawrence, Kate Dibiasky, che scopre una cometa larga circa 9 km che è in rotta di collisione con la Terra. “Moriremo tutti”, avverte la Dibiasky, che ha confutato l’esistenza della cometa insieme al suo professore, il dottor Randall Mindy (Leonardo DiCaprio). Sono certi che la cometa distruggerà il mondo se non verrà avviata una missione di bombardamento. Nello show satirico condotto da Tyler Perry e Cate Blanchett la Dibiasky si fa sentire ma viene immediatamente etichettata come pazza sui social media e viene trasformata in un meme, mentre DiCaprio diventa il volto accettabile – o addirittura immaginabile – della scienza. Lo scienziato più sexy della terra per i social media.
Ci sono molti temi trattati in Don’t Look Up, ma quello della “corruzione politica” è certamente il più interessante. Kate viene rapidamente emarginata nonostante la cometa abbia il suo nome.
Utilizzando alcuni dei migliori talenti sullo schermo in circolazione, McKay approfondisce molteplici elementi della società americana e come ciascuno reagisce a queste notizie. Notizie, che sono ovviamente riportate e travisate dalla stampa, poi distorte da varie fazioni diverse per soddisfare i propri fini. In quasi tutti i casi, McKay sembra volerci dire che le persone sono o degli idioti o degli stronzi, con pochissime eccezioni. È una prospettiva piuttosto schiacciante e, nonostante la data di uscita nel giorno della vigilia di Natale e il fascino dell’elenco del cast, non è certo un film da guardare con tutta la famiglia. In effetti, la natura pessimistica e schietta di questo film potrebbe essere seriamente scoraggianti per alcuni.
Tuttavia, non si può criticare l’abilità di McKay di mettere in scena una storia che parla molto direttamente di tutto ciò che sta accadendo ora. Anche il titolo del film è una frecciata ai No Vax: quando la cometa diventa visibile a occhio nudo, Kate invita le persone a “Guardare in alto” mentre i negazionisti, nel loro ardente desiderio di ignorare la scienza, optano per il messaggio opposto e decidono di non guardare su.
Ci troviamo di fronte a un film che mette in mostra la situazione deprimente che viviamo oggi. Ma lo fa in un modo davvero divertente. Ad esempio, in una scena Kate discute con il capo dell’ufficio di coordinamento della difesa planetaria della NASA, interpretato da Rob Morgan, della decisione di un generale di addebitare a lei ed ai suoi colleghi gli snack gratuiti della Casa Bianca. Cioè pensaci bene: un generale che ti chiede i soldi degli snack e si intasca lui il denaro… è una situazione bizzarra. Soprattutto perché il generale lo fa con una tale naturalezza… e l’espressione di Kate a quell’atto è incredibilmente divertente. Don’t Look Up è pieno di gag brillanti come questa.
Parlando di altri attori sullo schermo, Mark Rylance è agghiacciante nei panni di un solitario miliardario la cui assoluta arroganza potrebbe costare la vita a miliardi di persone. Fai attenzione anche alla svolta vincente che investe il personaggio di Ariana Grande, la cui relazione tira e molla con DJ Chello (Scott Mescudi, alias Kid Cudi) è una notizia molto più importante della fine del mondo. Anche se McKay sta essenzialmente suggerendo che la maggior parte della popolazione è svampita e ossessionata dalle celebrità, i due sono divertenti insieme e la canzone a cui Mescudi e Grande hanno collaborato per il film è una vera bomba.
In Don’t Look Up trova parola anche la gioventù scontenta, qui rappresentata dal personaggio di Timothee Chalamet che fondamentalmente non crede in nulla e non si fida di nessuno e quindi si trova ispirato dall’urlo di paura e rabbia di Lawrence (non ha intenzione di cambiare il mondo, ha solo la sua foto sul suo skateboard). Anche in questo gruppo di classe, Lawrence ruba la scena. Kate è una persona reale, che capisce cosa sta per succedere ed è davvero, davvero spaventata. La sua performance conferisce credibilità a tutto il film.
Don’t Look Up è l’immagine di un’America che distruggerebbe letteralmente l’intero pianeta a causa dell’egoismo individuale. Potrebbe non essere un messaggio che tutti vogliono sentire, ma è il messaggio che McKay vuole dire ed è pure piuttosto potente e persino nobile.
Ricapitolando, Don’t Look Up è un film che potrebbe non essere adatto a tutti, ma è molto meglio dei soliti film rilasciati su Netflix. Pensalo come un enorme speciale natalizio di Hollywood in cui i migliori talenti si riuniscono per urlare “Moriremo tutti” a squarciagola. Quindi vaccinatevi.
La Recensione
Don't Look Up
Don't Look Up è opera dello sceneggiatore-produttore-regista Andy McKay ("Vice", "The Big Short"). Qui affronta l'indifferenza generale che esiste nella cultura odierna nei confronti delle cose che contano davvero, oltre a fornire uno scorcio del futuro quando una persona simile a Trump prenderà il controllo della Casa Bianca. Il cast è stellare, a partire da Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence nei panni degli astronomi che vengono stritolati dal potere politico di Washington, che ricorda stranamente come sono stati trattati il dottor Fauci e il dottor Birx all'inizio della crisi COVID-19. Meryl Streep è il presidente simile a Trump, un'ex modella di Playboy con zero qualifiche per essere presidente. Jonah Hill interpreta suo figlio che è il capo dello staff della Casa Bianca e anche lui non è qualificato per il ruolo. Cate Blanchett interpreta la conduttrice del talk show "The Daily Rip" ed ha accesso illimitato alla Casa Bianca. Oltre a loro troviamo Ron Pearlman, Timothée Chalamet, Ariana Grande e Tyler Perry. Alcuni potrebbero dire che il film sia troppo pesante ma non sono d'accordo su questo. Bellissimo il messaggio che manda alle persone che non riescono a vedere l'evidenza delle cose... sarebbe da far vedere a tutti i no vax che ci sono nel mondo. Ma, come ci insegna il film, difficilmente basterà per fargli cambierà idea.
PRO
- È un film che fa riflettere
- Divertente e tragico allo stesso tempo
- Cast stellare
CONTRO
- Per alcuni potrebbe essere noioso
- Non amato dai No Vax e Terrapiattisti