Titolo: King Arthur – Il potere della spada
Regista: Guy Ritchie
Cast: Charlie Hunnam, Jude Law, Djimon Hounsou, Eric Bana, Aidan Gillen, Annabelle Wallis, Katie McGrath, David Beckham, Freddie Fox.
Anno: 2017
Genere: Avventura
Durata: 126 minuti
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Recensione dettagliata di King Arthur – Il potere della spada:
Vi dico la verità, il mio primo pensiero prima di vedere King Arthur – Il potere della spada è stato: “È improbabile che Guy Ritchie potrebbe fare un film noioso, anche se lo volesse.” Devo ammettere che mi sono sbagliato, perché questo romanzo offre pochi momenti di divertimento, nonostante i tanti temi profondi che ci sono lungo il percorso. Il problema più grande di King Arthur è che mette maggiormente l’accento sul tentativo di essere un film di supereroi piuttosto che un racconto della mitologica Camelot.
Siamo nella Gran Bretagna post-romana, ed il re Uther (Eric Bana) è stato ucciso da suo fratello Vortigern (Jude Law), che ha fatto un accordo con la magia nera. Ma Vortigern è infastidito dal fatto che il figlio piccolo di Uther, Arthur, in qualche modo è riuscito a fuggire e pensa che un giorno tornerà per estrarre la spada Excalibur dalla roccia e reclamare il suo trono legittimo. Nel frattempo a Londinium, Arthur (Charlie Hunnam) non ha idea di chi sia veramente. Allevato in un bordello e addestrato come un combattente, ha un bel giro in città. Quindi la scoperta della sua identità si rivela uno shock per lui. Viene subito distratto da un mago (Astrid Berges-Frisbey) e da alcuni ribelli (Djimon Hounsou e Aiden Gillen) che lo aiutano a tracciare la via per recuperare la sua corona.
King Arthur – Il potere della spada è essenzialmente una caccia, quella di Vortigern e del suo capitano (Peter Ferdinando) che perseguono Arthur e la sua crescente banda di ribelli. Che tutto porterà ad un confronto in battaglia tra le due fazioni non è una sorpresa. Ritchie è un po’ disordinato nel montaggio, le immagini chiave non hanno slancio o contesto, quindi sappiamo cosa sta succedendo, ma non siamo in grado di capire le sequenze che intende creare il regista. Fortunatamente il dialogo ha un atteggiamento scherzoso e crea una piccola vita tra i personaggi.
Hunnam è l’eroe carismatico col fisico imponente – pensate che ha fatto 1000 flessioni al giorno per preparasi al film – con un senso dell’umorismo frastagliato e spesso riluttante. Come Arthur combatte con la realizzazione di essere un re anziché un monello di strada. Il cast intorno a lui non funziona molto bene e solo Law ha la possibilità di rubargli la scena come il villano criminale con un’anima torturata. Ritchie assembla lo script esplorando l’identità del potere, ma King Arthur – Il potere della spada non funziona benissimo, e forse sarebbe stato più adatto per un serie televisiva piuttosto che un film. Con i risultati pessimi raggiunti al botteghino, difficilmente ci sarà un sequel.
Mi piacciono i film di Re Artù e sono un fan di Excalibur del 1981, ma questo King Arthur – Il potere della spada mi ha lasciato con l’amaro in bocca. Se consideriamo gli effetti speciali ok, sono belli, ma non possiamo dire che un film è fatto bene solo perché ha degli effetti fighi. La storia è ridicola e la recitazione anche peggio. Poi non capisco perché mettere David Beckham nel film. Ok è un amico di Ritchie ma si vede lontano un miglio che ne sa di recitazione quanto ne so io di découpage. La critica non è stata tenera con lui, ma la colpa non è la sua, ma di Ritchie che lo ha messo all’interno di una pellicola che non rende molto bene. A chi potrebbe piacere? Ai fan di Ritchie probabilmente… ma anche loro dovrebbero ammettere che si tratta di uno dei film più brutti del regista.
La Recensione
Il Verdetto su King Arthur - Il Potere della Spada
<p style="text-align: justify;">Mi piacciono i film di Re Artù e sono un fan di Excalibur del 1981, ma questo King Arthur – Il potere della spada mi ha lasciato con l'amaro in bocca. Se consideriamo gli effetti speciali ok, sono belli, ma non possiamo dire che un film è fatto bene solo perché ha degli effetti fighi. La storia è ridicola e la recitazione anche peggio. Poi non capisco perché mettere David Beckham nel film. Ok è un amico di Ritchie ma si vede lontano un miglio che ne sa di recitazione quanto ne so io di découpage. La<a href="https://www.wonderchannel.it/2017/05/11/guy-ritchie-difende-beckham-come-attore/" target="_blank" rel="noopener noreferrer"> critica non è stata tenera con lui</a>, ma la colpa non è la sua, ma di Ritchie che lo ha messo all'interno di una pellicola che non rende molto bene. A chi potrebbe piacere? Ai fan di Ritchie probabilmente... ma anche loro dovrebbero ammettere che si tratta di uno dei film più brutti del regista.</p>