I francesi adorano la loro cultura, ma non sono mai stati i migliori nell’esportarla. Prendiamo come esempio Arsène Lupin, il ladro gentiluomo creato dal romanziere Maurice Leblanc nel 1905. Le avventure di Lupin hanno generato innumerevoli libri, film e serie TV francesi, ma fino a pochi mesi fa, la maggior parte delle persone che conosco non avevano mai nemmeno sentito parlare di lui, se non per il cartone animato giapponese Lupin III.
Le cose sono cambiate con l’arrivo della serie Netflix Lupin, un successo internazionale di pubblico e critica. Creata dallo sceneggiatore televisivo britannico George Kay, questa serie francese ha reso celebre il ladro parigino nello stesso modo che Sherlock ha fatto per il più grande investigore del mondo. Kay ha preso un franchise pop che sembrava un po’ ammuffito e l’ha rinnovato per il 2021: cosa importante, Lupin è nero, non bianco.
Il carismatico Omar Sy interpreta Assane Diop, figlio di un immigrato senegalese ingiustamente incriminato e che gli regalava i romanzi di Arsène Lupin da leggere quando era bambino. Usandoli come una sorta di manuale di istruzioni, Assane è cresciuto fino a diventare un criminale virtuoso e un maestro del travestimento che, come Robin Hood, infrange la legge ma riesce a rimanere dalla parte dei buoni. Lui e il suo amore di lunga data, Claire (Ludivine Sagnier), hanno un figlio adolescente, Raoul, che entrambi adorano.
La sua relazione con Raoul è il motore emotivo della serie TV. Raoul è ossessionato dal personaggio Lupin, ma non sa cosa fa suo padre, e Diop è preoccupato perché vorrebbe migliorare il legame con suo figlio.
La prima stagione di Lupin è iniziata con Assane che ha messo a segno una rapina incredibile al Louvre, il famoso museo di Parigi. Sperava che questa rapina lo aiutasse a stanare i criminali che hanno incastrato suo padre. Lo fa, e mentre i poliziotti gli stanno addosso, Assane continua a perseguire nuove piste per mettere in galera il suo antagonista, Hubert Pellegrini, un sinistro magnate interpretato da Hervé Pierre.
All’inizio della stagione 2 gli uomini di Pellegrini hanno rapito il figlio di Assane. Quest’ultimo viene aiutato da un misterioso individuo, un poliziotto che è anche un grande fan di Arsène Lupin. Quando Pellegrini usa Claire per arrivare ad Assane, sembra impossibile che Lupin possa farla franca.
Ma, naturalmente, sappiamo che lo farà. Uno dei motivi per cui Arsène Lupin è diventato famoso nel mondo è per via delle sue abilità di travestimento e fuga. La serie tv mostra Assane mentre riesce a svignarsela da situazioni abbastanza complicate usando baffi finti e altri trucchi di camuffamento. Ovviamente il realismo viene messo da parte. Ma questo aspetto non rovina la visione della serie TV. Siamo di fronte a uno show dal ritmo elevato e che vanta un ottimo cast capitanato dal bravissimo Omar Sy, un uomo grande e simpatico che trasmette benevolenza in ogni situazione.
Ora, cambiare il colore della pelle di un famoso eroe è complicato. Immagina a un James Bond nero, ad esempio. Non basta ingaggiare Idris Elba. Devi fingere che il colore della sua pelle non sia importante dentro i servizi segreti di Sua Maestà e devi trovare un buon modo per rendere questo cambio di colore parte integrante della storia.
Non è facile.
La serie Tv Lupin gioca sul fatto che i neri sono spesso invisibili ai bianchi. Uno dei motivi per cui i travestimenti di Assane funzionano così bene è perché, quando si traveste da bidello o fattorino, le persone che sta prendendo in giro non lo vedono come un individuo importante. È semplicemente parte dello sfondo.
Lupin da molta importanza alle politiche sociali.
In un flashback con protagonista Assane bambino (Mamadou Haidara) vediamo il proprietario di un negozio di strumenti musicali non affittare un violino a Claire solo perché Assane è di colore. Non è un caso che il razzista Pellegrini nasconda il suo gangsterismo dietro una fondazione patriottica che presumibilmente difende il multiculturalismo. Né è un caso che il poliziotto che coglie la connessione tra Assane e l’originale Lupin sia di origine marocchina. Lupin fa capire che, nel loro amore e conoscenza del grande ladro gentiluomo nato in Francia, questi due outsider culturali sono in realtà più francesi dei francesi. E se vogliamo dirne un’altra, ora il mondo conosce più il nero Lupin del bianco Lupin.
La Recensione
Lupin parte 2
Tutti gli inseguimenti in macchina e i colpi di scena sono sicuramente interessanti da vedere, ma ciò che rende Lupin parte 2 così intelligente è come tratta la tematica del razzismo. Omar Sy, che interpreta Diop, mette in mostra un razzismo profondamente radicato, dove alcune persone - quelle di colore - in Francia sono "semplicemente ignorate". Diop, che è franco-senegalese, sfrutta la cosa a suo vantaggio, facendola franca e derubando le alte sfere della società sapendo che non lo noteranno per via del suo colore della pelle.
PRO
- Omar Sy è sempre sul pezzo
- Ottimo modo di trattare il tema del razzismo