Pieces of a Woman, disponibile su Netflix, è stato tra i film più elogiati al Festival di Venezia 2020, attraverso una trama tanto drammatica quanto reale, essendosi ispirato a fatti realmente accaduti al regista Kornél Mandruczó e alla sua partner e sceneggiatrice Kata Wéber. Il tutto accompagnato dalla magistrale interpretazione di Vanessa Kirby, candidata agli Oscar 2021 come miglior attrice protagonista.
La trama
All’inizio del film vediamo una giovane coppia, marito e moglie, che bevono e si divertono e rilassano in casa. Lei, Martha, interpretata da Vanessa Kirby, è incinta, e le si rompono le acque. Vediamo il marito Sean, di cui veste i panni Shia LaBeouf, aiutarla a gestire la situazione con estrema calma, una calma addirittura irritante, in attesa dell’arrivo dell’ostetrica che avrebbe aiutato la coppia a partorire in casa, poiché l’intenzione era che fosse la bambina stessa a decidere quando nascere.
La levatrice che giunge non è quella che ha seguito Martha durante la gravidanza ma Eva, interpretata da Molly Parker, e dopo poco le cose iniziano a prendere una piega sbagliata e pericolosa. La bambina mostra sofferenza fetale, la levatrice consiglia di chiamare un’ambulanza ma tutto sarà inutile insieme al tempo tiranno, e i genitori riusciranno a tenere la loro bimba tra le braccia solo per qualche secondo, il tempo di uno scatto fotografico.
Successivamente, la vita della coppia, e quella della levatrice stessa, si sgretolano.
Il film ci conduce, dopo questo inizio drammatico che tiene col fiato sospeso, alla vita intima dei personaggi.
Sean è un operaio edile, che lavora al momento alla costruzione di un ponte a Boston, poco sensibile ai bisogni della moglie e poco incline al dialogo. Per tutti questi motivi, e soprattutto per la posizione sociale occupata, non è ben visto dalla famiglia e soprattutto dalla madre di Martha. L’unica ancora a cui Martha riesce ad aggrapparsi per stare a galla è il lavoro incapace, però, di distrarla anche solo momentaneamente dal suo dolore, che non riesce a condividere con nessuno, nemmeno con Sean.
Tra i due le cose precipitano, non riescono a parlarsi, a fare l’amore, e non sono d’accordo neanche sull’idea di Martha di donare il piccolo corpo della bambina alla scienza per esperimenti e utilità comune, al punto che Sean tradirà Martha con l’avvocatessa (nonché cugina di lei) che li rappresenterà nella causa intentata contro l’ostetrica Eva e la sua attività medica durante quella triste notte.
Ed è proprio durante la causa in tribunale, che vediamo sorgere verso la fine del film una piccola speranza, quella del perdono, non solo nei confronti di sé stessa, ma anche nei confronti del suo compagno e di Eva. Martha e Sean hanno in mano la vittoria legale, ma giunta a quel tempo a Martha non importa più la ragione o la vendetta, ma solo fare chiarezza nel suo cuore e nella sua quotidianità, per un nuovo inizio:
“Questa donna non ha fatto male intenzionalmente a mia figlia. Voleva far nascere una bambina sana quella sera. E io non credo che sia colpa tua, non credo che sia colpa sua, e grazie. Forse c’è una ragione per quello che è successo, ma in quest’aula non la troveremo. E se io venissi qui e chiedessi un risarcimento, o magari dei soldi, allora sarebbe come dire che potrei essere ricompensata e non è vero, non posso riportarla in vita. Nessuna somma, o verdetto, o sentenza adesso può riportarmi quello che… come potrei dare questo doloro a qualcun altro, qualcuno che ha già sofferto. Io so che lei non lo vorrebbe affatto. Non è il motivo per cui mia figlia è venuta a questo mondo, per il tempo che ha passato qui”.
Perché questo film merita l’Oscar
La scena iniziale di Pieces of a Woman coinvolge e resta impressa: la successione è una ripresa senza interruzione, come un video girato col telefonino che riprende un evento esterno. Lo spettatore si sente coinvolto nello sviluppo della vicenda, e contemporaneamente si sente di giudicare quei genitori sconsiderati che bevono alcolici come se niente fosse, che decidono per un parto in casa nonostante i rischi che comporta. Al tempo stesso, speriamo tutti che la bambina si salvi, e di non sfiorare la tragedia che inevitabilmente seguirà.
L’apertura del film coinvolge, appassiona, ci fa sentire sul piano del giudizio e ci fa venire voglia di capire come si salveranno, e soprattutto se si salveranno.
Quello che segue è il ritratto reale e spietato di quello che accadrebbe ad una coppia qualsiasi sconvolta da un simile evento: ci si chiude in sé stessi, si diventa freddi e apatici, e concentrati solo sul dolore si perde la cosa più importante: la speranza.
Il film ha avuto la resa acclamata per l’interpretazione di Vanessa Kirby, perfettamente calata nel personaggio e capace di rendere coinvolgenti il dolore di una donna e soprattutto di una madre, anche se solo per qualche istante.
Tu lo hai già visto? Pensi che andrà a Vanessa Kirby l’Oscar come miglior attrice protagonista?
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La Recensione
Pieces of a Woman
Pieces of a Woman è la storia di una donna che ha la gioia di diventare madre solo per pochi istanti, in seguito a un parto casalingo andato male. Il film ritrae perfettamente lo sgretolarsi della vita in seguito ad un evento simile.
PRO
- L'interpretazione di Vanessa Kirby è eccellente, e la scena iniziale cattura fin da subito l'attenzione.
CONTRO
- Il comportamento del compagno Sean è facilmente giudicabile in negativo, ritraendolo più come carnefice che come vittima della situazione.