Scheda del Film:
Titolo: Solo:a star wars story
Genere: fantascienza;
Cast: Alden Ehrenreich come Han Solo, Emilia Clarke come Qi’Ra, Woody Harrelson come Tobias Beckett, Donald Glover come Lando Carlissian, Tandie Newton come Val Beckett, Joonas Suotamo come Chewbecca, Paul Bettany come Dryden Vos, Phoebe Waller-Bridge come L7-37;
Regia: Ron Howard;
Sceneggiatura: Jon Kasdan, Laweence Kasdan;
Budget: 250 milioni di dollari;
Anno: 2018
Durata: 2 ore e 15 minuti;
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Recensione del film solo: a star wars story
L’universo di “Star Wars” si estende sempre di più: dopo “Rogue one”, che collocato idealmente tra la triologia prequel e l’originale, ci regalava uno sguardo su quella finestra narrativa, ora tocca a “Solo”. “Solo” ovviamente é Han e “Solo” non é solo un cognome, ma la parola che meglio esprime la sua origine.
Mettersi nell’ordine di idee di entrare in sala per vedere un film su Han Solo senza Han Solo, é stata una vera e propria forzatura. Già perché Han é inscindibile dall’uomo che con il suo volto e la sua spavalderia, lo ha regalato alla storia del cinema: Harrison Ford. Ovviamente l’ultrasettantenne Ford non poteva certo interpretare il suo alter-ego in versione ventenne e il gravoso compito é stato affidato a Alden Ehrenreich, giovane e solido attore con alle spalle una gavetta che spazia dai Coppola ad Allen, passando per i Cohen.
Ehrenreich ci restituisce sin dalle prime immagini, un Han Solo inedito: coraggioso e spavaldo sì, ma ben più fragile del personaggio mitico che noi tutti fan di “Star Wars” amiamo. Nei primi fotogrammi fatichiamo a realizzare che lui sia proprio Han Solo, ma devo dire che dopo qualche minuto, sarà la chioma castana, sarà il sorriso beffardo, ci si abitua.
Al suo fianco troviamo la bella Emilia Clarke; la Daenerys Targaryen de “Il trono di spade” , con i suoi occhioni blu da manga giapponese e il sorriso morbido, interpreta Qi ‘Ra, primo e grande amore di Han, colei con cui ha diviso un’ infanzia fatta di abbandono e schiavitù. Che il nostro contrabbandiere avesse fama di latin lover ben prima della Principessa Leia, un po’ ce lo eravamo immaginati, ma vederlo così perso per un’altra, fa un certo effetto!
La trama racconta la vita del giovane Han Solo che, dopo essersi liberato dagli alieni che da anni lo tenevano in schiavitù assieme alla fidanzata Qi’Ra, lascia il pianeta in cui é cresciuto con l’ambizione di diventare un pilota dell’ Impero e tornare poi a prendere l’amata.
Le cose non vanno come sperato e Han si ritrova a fare il contrabbandiere di coassio con l’ambiguo Tobias Beckett e sua moglie Val. Al gruppo si unisce anche il wakee Chewbecca che da subito mostra una certa affinità col ragazzo. Dopo una serie di peripezie, la sgangherata banda si trova al cospetto dell’avido commerciante Dryden Vos e qui, Han incontrerà di nuovo Qi’Ra, diventata primo ufficiale e compagna di Vos.
Per evitare la morte per mano di Vos, i contrabbandieri, scortati da Qi’Ra dovranno cercare di recuperare una grossa partita di coassio; nella loro impresa si troveranno a trattare con Lando Carlissian, capitano del mercantile Millenium Falcon. Sia lui che il suo droide L7-37 si uniranno al gruppo prendendo parte ad inseguimenti e battaglie, fino all’imprevedibile finale.
Ad affiancare Alden ed Emilia, troviamo Woody Harrelson e Paul Bettany, ambigui come sempre nei panni rispettivamente del contrabbandiere Tobias Beckett e del commerciante Dryden Vos, Tandie Newton nei panni di Val, moglie di Tobias, Donald Glover nei panni di un “fashionissimo” Lando Carlissian e Joonas Suotamo, per la terza volta nei panni di Chewbecca (pure lui qui é più giovane, non chiedetemi come, ma si vede!).
Il film, ambientato 11 anni prima i fatti narrati in “Una nuova speranza” é stato girato per alcune splendide sequenze, sulle dolomiti ed é davvero emozionante vederle sul grande schermo e pensare che siano talmente spettacolari da sembrare letteralmente un altro pianeta.
La regia di Ron Howard c’é e si vede; per una volta il progetto non é stato affidato ad un regista “gregario” ma ad uno dei “golden boys” di Hollywood. Anche il cast sembra funzionare bene (anche se Lando Carlissian risulta un po’ troppo glamour a dire il vero) e Alden Ehrenreich fa del suo meglio per dare un tocco suo ad un personaggio così ben caratterizzato come Han Solo. Tuttavia questo non basta: la sceneggiatura in molti punti risulta forzata e banale, quando avrebbe potuto scavare più a fondo nelle origini di Han invece di riproporci i soliti inseguimenti e le solite battaglie ormai visti e rivisti da quarant’ anni a questa parte.
Ci si stanca presto, inutile negarlo; é difficile, molto difficile tenere il filo della storia e se non fosse per Chewbecca e la nascita della sua grande amicizia con Han, potremo dire che questo film é una noia mortale.
Promuovo “Solo” con una sufficienza stretta, unicamente per la regia indiscutibile di Howard e per il buon livello del cast, ma é davvero un peccato aver buttato via uno spunto narrativo del genere. Si poteva fare di più, molto di più.
Speriamo vivamente che l’annunciato capitolo su Obi Wan Kenobi sia più curato dal punto di vista della sceneggiatura e abbia un po’ più di cuore.
La Recensione
Valutazione per Solo: a star wars story
La regia impeccable di Ron Howard non basta a rapire lo spettatore, da "Solo" ci si aspettava molto di più