Diciamolo chiaramente: il Marvel Cinematic Universe ha esaurito il suo fascino.
Supereroi americani che salvano il mondo ancora e ancora dai loro scintillanti quartier generali a New York? Che noia! Non c’è da meravigliarsi se il pubblico si sta stancando.
Fortunatamente, su Netflix c’è Supacell.
La nuova serie di sei episodi di Netflix sposta l’azione dagli Stati Uniti a Londra – precisamente a Peckham – e ci offre una proposta affascinante: cosa accadrebbe se un gruppo di londinesi neri ottenesse dei superpoteri? Si, l’inclusione forzata ha un po’ stufato? Perché dare ai neri l’età della reggenza o altri onori se mai storicamente li hanno avuti? Comunque, tralasciando questo aspetto…
Il risultato finale è meno MCU e più una fusione tra Top Boy e Misfits. Creata da Rapman – un produttore, musicista e ora regista – la serie ci presenta Michael (Tosin Cole), che sta vivendo la sua vita migliore.
Ha una bella casa, un buon lavoro e sta per chiedere alla sua fidanzata di lunga data, Dionne (Adelayo Adedayo), di sposarlo… quando improvvisamente sviluppa la capacità di viaggiare nel tempo.
Si scopre che la vita di Dionne è in pericolo – e la sua sopravvivenza dipende dalla capacità di Michael di trovare altri quattro aspiranti supereroi nelle prossime settimane prima che lei venga uccisa. Nessuna pressione. Ah, e nel frattempo ci sono misteriosi mercenari malvagi che gli danno la caccia… noti come incappucciati.
Inizia così un gioco estremamente ad alta tensione, una sorta di nascondino, mentre Michael cerca disperatamente di rintracciare gli altri membri della sua gang.
Il risultato è una vera avventura. I personaggi principali – Michael, Sabrina (Nadine Mills), Rodney (Calvin Demba), Andre (Eric Kofe-Abrefa) e Tazer (Josh Tedeku) – hanno vite molto diverse, e la serie si prende il suo tempo per esplorare i loro background e introdurre i loro superpoteri.
Tazer, in particolare, ha un arco narrativo affascinante che sembra quasi uscito da Top Boy: un membro di una gang che usa i suoi nuovi poteri per scatenare un sanguinoso caos sui suoi rivali, con conseguenze ovviamente gravi.
E come unica donna della squadra, la storia di Sabrina – che ha una vita amorosa drammatica, una sorella caotica e la difficile gestione della vita come infermiera del NHS – è una ventata di aria fresca in mezzo a tutto il testosterone.
Un leggero problema è che seguire cinque persone, che interagiscono poco tra loro, porta a molte trame concorrenti, che, sebbene affascinanti, a volte, fanno sì che tutta l’introduzione possa risultare lenta.
La combinazione risultante è una miscela unica di temi importanti, come la violenza tra gang, le microaggressioni, la brutalità e la profilazione razziale, intrecciati con elementi tipici dei supereroi classici, in cui i personaggi sfruttano i loro poteri per fini egoistici.
Hai mai desiderato di vedere un uomo rapinare un bancomat sfondando un muro con un pugno? O usare la super velocità per consegnare droghe più velocemente di chiunque altro nel settore? Questa è la serie che fa per te.
Funziona? Sì. Il tutto regge grazie a un cast coinvolgente (quasi tutti volti nuovi) e alle ben realizzate sequenze d’azione.
Non svelerò cosa provoca le abilità speciali dei personaggi, ma è un’idea divertente che dà a Supacell una propria unicità nel panorama dei supereroi.
Supacell è disponibile su Netflix dal 27 giugno. E tu hai visto questa serie? Dimmi cosa ne pensi attraverso i commenti.
La Recensione
Supacell
Supacell su Netflix è una serie solida che offre una prospettiva fresca sui supereroi, bilanciando azione e tematiche profonde.
PRO
- Nuovi talenti con interpretazioni autentiche e appassionanti che danno vita a personaggi complessi e affascinanti.
- Affronta argomenti come la violenza tra gang, le microaggressioni e la profilazione razziale con profondità e realismo.
- Nuovi talenti con interpretazioni autentiche e appassionanti che danno vita a personaggi complessi e affascinanti.
CONTRO
- La narrazione a volte è un po' lenta.