Jim Broadbent interpreta un ruolo per cui è nato. Si, è assolutamente affascinante come Kempton Bunton, un tassista di 60 anni di Newcastle che è stato processato all’Old Bailey.
Proprio quando il governo inglese annuncia che la maggior parte degli over 75 dovranno pagare il canone televisivo, arriva The Duke. Proiettato fuori concorso al Festival del cinema di Venezia di quest’anno, questo film si basa su una storia assolutamente vera e ci ricorda che alcuni hanno fatto una campagna per eliminare il canone televisivo per gli anziani per più di mezzo secolo.
Il crimine di Jim Broadbent? Rubare il ritratto di Francisco Goya del duca di Wellington dalla National Gallery, allora del valore di 140.000 sterline. Rimane l’unico furto che la famosa galleria londinese abbia mai registrato.
Bunton non è un ladro esperto. È un padre di famiglia idealista. È sposato con la colf Dorothy (Helen Mirren) ed è padre di due figli di nome Jackie (Fionn Whitehead) e Kenny (Jack Bandeira). È anche un drammaturgo in erba, anche se è improbabile che le sue opere metteranno in crisi Shakespeare.
Tornando al canone televisivo. Quando il film inizia, Bunton si rifiuta di pagare il canone televisivo per un cavillo, dal momento che può ottenere ITV rimuovendo “la bobina della BBC” dall’interno della tv. Fa tutto parte della sua campagna “Free TV for the OAPs”, ma nonostante il suo comportamento benevolo, deve scontare una pena detentiva.
Piuttosto che rinunciare alla sua campagna personale, Bunton va a Londra (viaggio ben documentato con alcuni filmati d’archivio), proprio vicino alla National. Il modo in cui entra in possesso del dipinto di Goya verrà poi svelato, anche se le sue ragioni sono buone. “L’ho preso in prestito, per un bene più grande”, afferma, sperando di usare in qualche modo i soldi del riscatto come un Robin Hood dei giorni nostri.
Diretto con un tocco leggerissimo da Roger Michell (Notting Hill), The Duke prende come modello le vecchie commedie di Ealing. In altre parole, è una storia simpatica che è stata perfettamente progettata per una notte accogliente al cinema.
Broadbent è la forza trainante del film. Ma anche il resto del cast gli offre un buon supporto. Privata del suo glamour, Mirren è brava nelle vesti di una coniuge sofferente ma dalla lingua tagliente e aggrappata a una tragedia familiare sepolta nel profondo delle loro vite.
The Duke, e la sua splendida istantanea dell’Inghilterra degli anni ’60, si rivela un film rilassante e godibile, tranne forse per coloro che sono ancora favorevoli a far pagare il canone agli over 75.
La Recensione
The Duke
The Duke, e la sua splendida istantanea dell'Inghilterra degli anni '60, si rivela un film rilassante e godibile, tranne forse per coloro che sono ancora favorevoli a far pagare il canone agli over 75.
PRO
- Jim Broadbent è bravissimo nel suo ruolo
- Storia leggera e godibile