Recensione di Ripley
Non si può esagerare nel dire quanto sia eccellente “Ripley” di Netflix. Questa serie rappresenta una straordinaria rivisitazione del classico di Patricia Highsmith, configurandosi come un vero e proprio ideale di ciò che dovrebbe essere la televisione nel 2024.
Ripley si distingue per essere un ottimo adattamento del romanzo “Il talento di Mr. Ripley” di Patricia Highsmith. La serie dimostra che l’ingaggio di talenti eccezionali sia fondamentale per la creazione di serie tv di alto livello. Grazie alla sceneggiatura e alla regia di Steven Zaillian, vincitore dell’Oscar e conosciuto per i film “Schindler’s List”, “The Irishman”, “The Night Of – Cos’è successo quella notte?”, alla fotografia di Robert Elswit, anch’egli premiato con l’Oscar (per “Il Petroliere”), e alla performance di Andrew Scott (famoso per “Estranei”), la serie si presenta come un omaggio alle opere cult in bianco e nero, ricca di suspense e di una qualità sicuramente sopra le righe. Evita qualsiasi errore lungo il suo percorso, superando le aspettative ad ogni svolta, in modo tale che ogni dettaglio nei suoi otto episodi contribuisce ad aumentare l’effetto avvincente della narrazione. Ha debuttato il 4 aprile 2024 su Netflix, cioè 2 giorni fa.
La serie “Ripley” di Netflix colpisce per la cura con cui è stata realizzata, soprattutto perché rivisita una storia già ben nota e precedentemente adattata in due film degni di nota (“Delitto in pieno sole” del 1960 e “Il Talento di Mr. Ripley” del 1999). La qualità della serie diventa ancora più notevole a fronte di questi precedenti. La storia, ideata da Steven Zaillian, inizia a New York City con Tom Ripley (interpretato da Andrew Scott), un personaggio che si mantiene con piccole truffe. Un esempio? Convincere le persone che debbano soldi non dovuti, per poi riscuoterli attraverso una sua agenzia di recupero crediti inventata. Tom eccelle nell’ingannare gli altri, facendo tutto alla luce del sole ma senza mai farsi scoprire.
Le cose cambiano per Tom quando viene avvicinato da un investigatore privato (Bokeem Woodbine) assunto da Herbert Greenleaf (Kenneth Lonergan), un ricco uomo d’affari. Greenleaf pensa, per errore, che Tom conosca suo figlio, Dickie (Johnny Flynn), e gli chiede di trovarlo in Italia. Dickie vive in Italia una vita di lusso, cercando di affermarsi come pittore.
Tom dimostra di essere incredibilmente adattabile, guidato da una profonda sete di denaro, potere e riconoscimento. Andrew Scott riesce a trasmettere questa complessità del personaggio con grande maestria, utilizzando sguardi e sorrisi che lasciano trasparire le vere intenzioni del suo personaggio. La sceneggiatura di Zaillian è precisa e tagliente, la sua regia diretta e incisiva. In collaborazione con Robert Elswit, le loro immagini in bianco e nero combinano una bellezza classica con un’atmosfera di tensione, riflettendo la dualità del protagonista.
La serie è un trionfo visivo, arricchito da dettagli come composizioni di scena accuratamente studiate e simbolismi ricorrenti, che includono specchi, acqua, statue romane e quadri di Caravaggio. Seguiamo Tom nella bella cittadina costiera italiana di Atrani, dove entra nella vita di Dickie e della sua forse fidanzata Marge (Dakota Fanning), che sta scrivendo un libro sulla regione. La trama svela con sottigliezza le tensioni e le ambizioni nascoste di Tom, che aspira a ottenere tutto ciò che non ha: denaro, prestigio e il controllo sugli altri.
Il desiderio di Tom di non solo avvicinarsi a Dickie ma di diventarne una copia è al centro della storia. Man mano che la serie procede, assistiamo ai suoi inganni e manipolazioni, che portano a una conclusione aperta che prelude a un possibile seguito.
La trama di Ripley
La trama di “Ripley” su Netflix segue le avventure e le disavventure di Tom Ripley, interpretato da Andrew Scott, un truffatore che cerca di farla franca nella New York degli anni ’60. La sua vita prende una svolta quando accetta l’incarico da un ricco uomo d’affari di recarsi in Italia per convincere il figlio, Dickie Greenleaf (Johnny Flynn), a ritornare a New York e assumere la responsabilità degli affari di famiglia. Tuttavia, quello che inizia come un semplice compito si trasforma in una complessa rete di inganni, frodi e, infine, omicidi.
In Italia, Ripley si immerge in un’esistenza lussuosa, assumendo l’identità di Dickie Greenleaf e vivendo alla grande con i soldi di quest’ultimo. La sua abilità nel manipolare le persone e le situazioni a suo vantaggio lo porta a commettere atti sempre più disperati per mantenere la sua nuova vita, inclusi omicidi che scatenano un’indagine da parte della polizia. Marge Sherwood (Dakota Fanning), la fidanzata di Dickie, sospetta di Ripley, ma la rete di inganni che ha tessuto è complessa.
La serie, ambientata negli affascinanti scenari italiani degli anni ’60 e presentata in bianco e nero per richiamare l’epoca della storia, esplora temi di identità, ambizione e l’oscurità nascosta dietro la facciata di charme di Ripley. La sua capacità di ingannare e manipolare coloro che lo circondano rende la trama densa di tensione e mistero, portando gli spettatori attraverso un viaggio avvincente e spesso pericoloso nell’oscuro mondo di Tom Ripley.
La spiegazione del finale di Ripley di Netflix (attenzione spoiler)
Nel corso della serie Netflix “Ripley”, ci accompagnano le vicende di tre personaggi centrali: Tom Ripley (Andrew Scott), Dickie Greenleaf (Johnny Flynn) e Marge Sherwood (Dakota Fanning). La svolta drammatica arriva già nel terzo episodio, quando Tom uccide Dickie e, da quel momento in poi, inizia a vivere una doppia vita, impersonando sia se stesso sia Dickie.
Tom, guidato dalla sua ossessione per ricchezza, potere e status, impersona Dickie per trarne vantaggio personale. Tuttavia, la sua truffa viene scoperta da Freddie Miles, un vecchio amico di Dickie, che diventa la seconda vittima di Tom, ucciso con un posacenere di vetro in un impeto di violenza.
Nonostante due omicidi commessi per mantenere in piedi la sua menzogna, Tom sembra sfuggire alle conseguenze delle sue azioni fino all’ultimissima scena della serie, quando finalmente si insinua un dubbio su di lui riguardo agli omicidi di Dickie e Freddie.
Dopo l’omicidio di Dickie, Tom riesce a sfuggire alle autorità e ai familiari dell’erede, finché a Roma non decide di impersonare fisicamente l’uomo, approfittando del fatto che le autorità locali non hanno mai visto Dickie. Andrew Scott, nei panni di Tom e poi di Tom che interpreta Dickie, offre una performance incredibile, convincendo anche l’ispettore Ravini che Dickie e Tom sono due persone diverse.
Verso il finale, Marge Sherwood trova l’anello di Dickie tra gli effetti personali di Tom, ma invece di smascherarlo, questo dettaglio sembra confermare la narrazione inventata da Tom dopo la morte di Dickie, secondo cui quest’ultimo sarebbe stato suicida dopo aver ucciso il proprio amico d’infanzia Freddie.
La storia si chiude con Tom che riesce a convincere tutti della sua menzogna e a sistemare ogni dettaglio sospetto, vivendo una vita di lusso con un passaporto falso fornito dal suo amico criminale Reeves Minot (John Malkovich) e l’autentico dipinto di Picasso di Dickie.
Tuttavia, l’ispettore Ravini, dopo aver ricevuto una copia del libro pubblicato da Marge Sherwood con le immagini del vero Dickie, realizza di non aver mai visto quel volto prima e pronunciando il nome di Tom Ripley, sembra collegare i punti, capendo di essere stato ingannato.
La serie termina lasciando aperta la possibilità di future indagini nella seconda stagione, ma tenendo conto che la serie si basa sui romanzi di Patricia Highsmith, il secondo libro proietta la storia sei anni nel futuro, con Tom che vive una nuova vita con nuove truffe, senza più la presenza dell’ispettore Ravini.
Il cast di Ripley di Netflix
Il cast della serie Netflix “Ripley” include:
- Andrew Scott come Tom Ripley.
- Johnny Flynn come Dickie Greenleaf.
- Dakota Fanning come Marge Sherwood.
- Vittorio Viviani come Matteo.
- Bokeem Woodbine come Alvin McCarron.
- Eliot Sumner come Freddie Miles.
- Louis Hofmann come Max Yoder.
- Maurizio Lombardi come l’ispettore Pietro Ravini.
- Tra gli ospiti troviamo anche Kenneth Lonergan, Ann Cusack, Margherita Buy, Fisher Stevens, e John Malkovich.
La serie Ripley si basa su una storia vera?
La serie “Ripley” di Netflix non si basa su una storia vera, ma è ispirata al romanzo “Il talento di Mr. Ripley” di Patricia Highsmith. Questo lavoro di finzione segue le avventure di Tom Ripley, un personaggio complesso con un’ossessione per il mondo della ricchezza e dei privilegi, disposto a tutto per inserirsi in esso. Patricia Highsmith ha creato una serie di cinque libri su Ripley, pubblicati tra il 1955 e il 1991, noti per esplorare temi oscuri e sinistri. La serie Netflix segue la trama del primo libro, ambientato negli anni ’60 a New York e in Italia, esplorando l’ossessione di Ripley per la vita di Dickie Greenleaf, un uomo che decide di impersonare.
Il trailer di Ripley di Netflix
La Recensione
Ripley (2024)
Ripley si distingue come un punto di riferimento nelle serie televisive uscite nel 2024, unendo una trama oscura a una realizzazione visiva impressionante. Ogni aspetto della serie è curato nei minimi dettagli, creando un'opera complessiva armoniosa e avvincente. Zaillian guida lo spettatore in un viaggio intricato fatto di inganni e dualità, rendendo Ripley un'esperienza unica e coinvolgente.
PRO
- Esplora temi profondi di identità e ossessione in un contesto avvincente.
- Offre performance eccezionali di un cast stellare, guidato da Andrew Scott.
- Unisce mistero e thriller psicologico con una regia e fotografia maestose.